Continua l’assenza di vittorie per il Catania, che non riesce a violare il campo di Vibo, arriva un altro pareggio contro una squadra di bassa classifica. Sembrano altri du punti punti persi all’inseguimento del miglior piazzamento per la griglia playoff.
Raffaele, che doveva fare a meno di Sales e Tonucci, ha iniziato la partita con un modulo di “Lucarelliana” memoria, schierando un 4-2-3-1 con una difesa formata da Silvestri e Giosa centrali e tre trequartisti alle spalle di Sarao, con Russotto a svariare su tutta la fase offensiva.
Per la prima volta in questo 2021, la manovra rossazzurra è stata costante per l’intera gara, entrando bene in campo e cercando di avere il predominio territoriale. Il dominio c’è stato, però è mancato spessp l’ultimo passaggio per poter mandare in rete gli attaccanti. Oltre l’occasione di Manneh e l’azione del rigore mancato su Russotto, gli etnei non sono mai riusciti a superare la diga difensiva di casa, con il numero sette che si è dannato l’anima per cercare di aprire qualche varco per i compagni, ma il vero varco lo ha aperto la Vibonese, con un’ incursione di Plescia, che ha colto impreparato Giosa, portando la squadra di casa in vantaggio.
Dopo il gol subito, il Catania è tornato a ricucire la tela dei passaggi a centrocampo, così come ha fatto per tutta la gara, ma il gol è arrivato solamente su un calcio d’angolo con il solito colpo di testa di Sarao, che si conferma in un periodo di grazia.
È stato un Catania voglioso, che c’ha provato, ma ha fatto notare l’assenza di qualità a centrocampo e troppa foga ai margini dell’area di rigore avversaria. Raffaele ha cambiato un po’ qualcosa nel secondo tempo, per aumentare la qualità a centrocampo, ma Rosaia in cabina di regia non è sembrato un verticalizzatore, Di Piazza invece non ha toccato palla dopo il suo ingresso, sottolineando il suo periodo negativo.
Adesso il Catania mercoledì sera ospiterà il derby, e se vorrà lasciarsi dietro questo brutto mese di febbraio avrà bisogno di una prestazione più cattiva, soprattutto negli ultimi venti metri.
(foto fonte: Futurapress)