Con i Se e con i Ma….NON si evitano espulsioni inutili.

Il giorno dopo ogni partita è dedicato alle analisi più approfondite e alle opinioni più intense. I social diventano ardenti e infuocati riempiendo le pagine web di supposizioni. E’ proprio per questo che ci troviamo nuovamente qui ad approfondire la tematica in questione nella nostra rubrica: “Con i se e con i ma…”

La squadra etnea ha ottenuto un pareggio a Pagani inaspettato, soprattutto per la piazza, che si aspettava la vittoria dopo qualche punto perso nelle ultime giornate.

Se il Catania fosse stato più riposato avrebbe sicuramente ottenuto i tre punti a Pagani, ma anche la Paganese ha dovuto affrontare diversi impegni consecutivi facendo a meno di alcuni elementi importanti. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se il Catania avesse vinto la partita con il Bari, il pareggio di ieri sarebbe stato visto in maniera diversa, ma all’andata gli etnei uscirono da questi due impegni con un solo punto, perdendo 4-1 in Puglia e pareggiando con la Paganese in casa all’esordio. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se i Rossazzurri avessero giocato con l’ardore dell’Etna di questi giorni, essendo sulla carta i favoriti, avrebbero dovuto vincere a mani basse contro la squadra di mister Di Napoli. Ma se ogni partita fosse già scritta sui curriculum dei calciatori, gli Etnei non avrebbero mai collezionato quelle emozioni vissute contro Inter e Juventus. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se dovessero restituire i due punti di penalizzazione chiesti dai legali “SIGI”, il pareggio potrebbe sembrare una vittoria camuffata per la classifica. Ma questi, se dovessero arrivare, qualora la squadra di Via Magenta avesse ieri portato a casa una vittoria, sarebbero potuti servire per poter agganciare Avellino e Bari che sembrano viaggiare,  adesso, con un passo diverso. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se il Catania avesse tenuto Francesco Lodi, che ieri in contemporanea al match di Pagani, firmava una tripletta a Messina, avrebbe avuto un regista e un rigorista di livello assoluto per la categoria. Ma quante volte nelle ultime stagioni, il fantasista napoletano, deluse il pubblico etneo per la lentezza e per la sua non adeguatezza al campionato di serie?. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Raffaele avesse inserito Manneh nel secondo tempo, magari, avrebbe potuto approfittare della sua freschezza per provare a vincere il recupero di mercoledì. Ma con il gambiano in campo, sarebbe potuto essere un Catania troppo spregiudicato per il momento fisico che attraversava la squadra, rischiando così, di incappare anche in una sconfitta. In effetti, con i se e con i ma… Non si fa la storia.

Se Tonucci non avesse creato dal nulla l’ingenuità dell’espulsione, gli etnei avrebbero potuto ,negli ultimi minuti, aumentare la propria densità all’interno della metà campo avversaria. Ma effettivamente, lasciare i compagni in dieci all’ ottantunesimo minuto di una partita da vincere è un’ ingenuità. In effetti, con i se e con i ma… Non si evitano espulsioni inutili.

(foto fonte: lasiciliaweb)

Giudice sportivo: due turni a Tonucci, uno a Sales.

Il Giudice Sportivo Not. Pasquale Marino, assistito da Irene Papi e dal Rappresentante dell’A.I.A. Sig. Roberto Calabassi, nella seduta del 25 Febbraio 2021 ha adottato le deliberazioni che di seguito integralmente si riportano:

GARE DEL 24 FEBBRAIO 2021
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

SQUALIFICA PER DUE GARE EFFETTIVE

TONUCCI DENIS (CATANIA) per aver volontariamente colpito al petto un avversario con un calcio (r. a.a.).

Simone Sales squalificato per un turno, per somma di ammonizioni.

(Foto fonte tuttosamb)

Esclusiva – Luigi Condó (DS Vibonese): “Non possiamo permetterci di lasciare punti per strada”

Luigi Condó, direttore sportivo della US Vibonese, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Catania Mood in vista della gara di domenica al “Luigi Razza” di Vibo Valentia.

Classe 1978, calabrese doc, è nato a Taurianova, Condó può vantare, già due promozioni ottenute con Neapolis e Cosenza.


Direttore, la Vibonese sta attraversando un momento difficile. La squadra non vince in casa da novembre e quasi sorprendentemente, si ritrova in zona playout. Cosa non ha funzionato finora?

Se ci troviamo in questa posizione di classifica, evidentemente, qualcosa non ha funzionato. A questo punto del campionato, è il momento di reagire. Già, domenica scorsa a Viterbo abbiamo dimostrato di poter dire ancora la nostra. Dobbiamo pensare solo a lavorare per risalire la china.

Domenica arriva il Catania. Si tratta di due squadre con obiettivi differenti. Che gara si aspetta?

Mi aspetto una gara complicata come tutte le gare del nostro girone. Da qui alla fine, sono tutte partite importanti. Il Catania è una buona squadra ma noi non siamo da meno. Mi aspetto una grande prestazione da parte nostra e non possiamo permetterci di lasciare punti per strada, cominceremo ad approcciarci alle partite come se fossero finali.  

La scorsa estate il Catania ha acquistato dalla vostra squadra Michele Emmausso, che con voi l’anno prima aveva realizzato 12 reti disputando un ottima stagione. Tuttavia, qui a Catania il ragazzo non ha reso e a gennaio è stato rimesso sul mercato. Secondo lei, per quale motivo Emmausso non è riuscito ad esprimersi ai piedi dell’Etna?

Le motivazioni potrebbero essere tra le più disparate. Le qualità di Emmausso sono indiscutibili, è un giocatore importante per la categoria. Parlare di singoli sul Catania è alquanto complesso, sono molte le dinamiche che possono spingere un giocatore a fare bene o non dimostrare il proprio valore.

Quali sono le condizioni attuali della Vibonese? Ci saranno assenze pesanti o recuperi importanti in vista del match col Catania?

Stanno recuperando quasi tutti, anche se qualcuno non è ancora in grande condizione ma la nostra rosa è di qualità e quindi chiunque scenda in campo deve dare il massimo per fare risultato e ritrovare quella serenità necessaria per concludere al meglio questo girone di ritorno.

Qualche anno fa lei ha ricoperto cariche dirigenziali nel Noto Calcio. In quel periodo ha avuto modo di visitare la città di Catania?

Si, ho avuto modo di visitare la città di Catania. È una città stupenda, ricca di monumenti e storia, forse una delle più belle d’Italia. Inoltre, il nostro presidente Giuseppe Caffo è catanese doc e quest’ultimo ci rammenta spesso quanto sia interessante Catania sotto molteplici punti di vista.

Foto: GianlucaDiMarzio.com 

Vibonese
Focus Vibonese: senza vittorie interne da novembre

Nemmeno il tempo di ricaricare le pile che per il Catania sarà di nuovo campionato. I rossazzurri, infatti, domenica 28 febbraio, alle ore 15.00, saranno di scena al “Razza” di Vibo Valentia per affrontare la Vibonese di mister Roselli

Gli ultimi risultati della Vibonese

La squadra ipponica vive un momento molto complicato. Nelle ultime cinque giornate, infatti, la compagine calabrese ha ottenuto un solo punto su quindici disponibili, frutto di un pareggio – nell’ultimo turno a Viterbo – e quattro sconfitte. Le ultime cinque gare disputate sul terreno di gioco amico hanno visto i rossoblu ottenere due pareggi e tre volte è rimasta a secco di punti. L’ultima sfida tra le mura amiche è stata giocata contro la Virtus Francavilla, con la vittoria per 1-2 a favore della squadra pugliese

La classifica della Vibonese

I ragazzi di Roselli occupano il quindicesimo posto in classifica a quota 23 punti. Insieme al Teramo, è la squadra che ha più volte diviso l’intera posta in palio con l’avversario (undici volte). Quattro sono i successi in campionato, nove le sconfitte. Al Razza ha vinto due volte, ottenendo anche sei pareggi e tre sconfitte.  I gol realizzati sono 24 (quattordici tra le mura casalinghe), 28 quelli subìti. 

La rosa della Vibonese

L’organico dei calabresi è un mix tra giovani profili interessanti e gente navigata per la categoria. Tra i pali si alternano Marson e Mengoni, con il primo che conta di cinque presenze in più. In difesa, l’elemento di maggior spicco è capitan Redolfi, al secondo anno con la maglia rossoblu dopo essere arrivato dalla Reggina. Altro difensore è Bachini, in passato cercato pure dal Catania. In mezzo al campo sono tre gli elementi di maggior caratura: il veterano Statella, che ha saltato la sfida d’andata; il marocchino Laaribi e il mediano Tumbarello. Da segnalare anche l’arrivo, nella sessione di mercato invernale, di Cattaneo. In avanti, invece, è sicuramente Plescia l’elemento maggiormente insidioso, con ben nove gol messi a segno, uno proprio al Catania nella sfida d’andata.

La guida tecnica della Vibonese

Subentrato a Galfano una decina di giorni fa, Giorgio Roselli ha preso la guida della squadra del presidente Caffo con l’obiettivo di riportare risultati a Vibo e condurre la formazione ipponica alla salvezza. Al suo esordio, avvenuto nell’ultimo turno di campionato, ha ottenuto un buon pari sul campo della Viterbese, in un vero e proprio scontro diretto per la permanenza in Serie C. Il suo sistema di gioco maggiormente attuato è il 3-5-2

Formazione tipo della Vibonese

Vibonese (3-5-2): Marson; Sciacca, Bachini, Redolfi; Ciotti, Tumbarello, Laaribi, Ambro, Berardi; Statella, Plescia. All. Roselli.

Fonte Immagine: Il Vibonese

Giuseppe Raffaele
Mood Editoriale: Pagani offre un interrogativo. Convincersi o illudersi?

La stagione del Catania è paragonabile ad un grosso punto interrogativo fin dalle prime battute. Il Catania sopravvive o fallisce? Si iscrive o no al campionato? Acquista un forte attaccante o una semplice alternativa? Resta a SIGI o passa a Joe Tacopina? Nelle ultime settimane, a questi molteplici punti di domanda, se n’è aggiunto un altro che, specialmente dopo la scialba prestazione dei ragazzi di mister Raffaele in quel di Pagani, si è fortificato: convincersi o illudersi?

Lo spento 0-0 del “Marcello Torre” è, difatti, il resoconto di un pomeriggio avaro di emozioni, sia da una parte che dall’altra. Giustificabile per una Paganese che, seppur in forma nelle ultime uscite, è parsa squadra abbastanza modesta. E poi, la società azzurrostellata, non ce ne vogliano gli amici campani, può prendere come oro colato un pari contro una squadra collocata al quinto posto in classifica e con sedici punti di vantaggio. Discorso differente per il Catania.

Ci mancherebbe, fare un processo alla squadra di Raffaele sarebbe alquanto ingiusto. In primis, perché va certamente dato atto al tecnico barcellonese di aver, dopo venticinque giornate, fatto rendere al massimo un gruppo di giocatori che, dai tifosi maggiormente scettici, veniva giudicato persino da metà classifica. Secondariamente, perché questi ragazzi, a differenza delle squadre più strutturate degli scorsi anni, stanno dimostrando carattere e personalità da vendere, forse anche più del livello tecnico. Tuttavia, è proprio l’atteggiamento che ha deluso maggiormente nel pareggio contro la Paganese.

Silvestri e compagni, infatti, sono apparsi tutt’altro che “affamati” dopo le ultime due giornate che li hanno visti puniti eccessivamente tra Terni e la gara del Massimino contro il famigerato Bari. La risposta del Catania, invece, si è palesata in zero tiri in porta contro una squadra che lotta per la salvezza. Oltre al deficit in chiave propositiva, a stupire negativamente è stata la “non voglia” nell’andarsi a riprendere ciò che le ultime due giornate gli avevano ingiustamente tolto. Certamente non il modo migliore per continuare a restare in scia delle prime della classe, specialmente in ottica posizionamento playoff. E già, proprio riguardo la classica roulette russa, dalla quale uscirà la quarta promossa in cadetteria, sorge spontaneo l’ennesimo interrogativo: convincersi che sarà ancora una volta un percorso arduo con sullo sfondo l’ennesima doccia fredda o illudersi di potersela giocare anche con compagini maggiormente pronte al salto di categoria sperando nella divina provvidenza?

La prestazione di Pagani, sinceramente, porterebbe più a rendersi definitivamente conto della encomiabile volontà di questi ragazzi, ma della qualità certamente meno significativa rispetto altre pretendenti alla conquista del trono. Tuttavia, ancora mancano troppe giornate per esprimere un giudizio definitivo. Le troppe gare ravvicinate, le assenze importanti a causa delle innumerevoli defezioni, possono rappresentare degli alibi forti a favore della squadra e del mister. La trasferta di Vibo è già alle porte. Un nuovo test probante per i ragazzi di Raffaele che, se vorranno continuare a nutrire sogni di gloria e, perché no, a creare quella fantastica illusione che ogni anno, tra palpitazioni e paure pervade e accompagna i cuori rossazzurri tra maggio e giugno, non potranno più steccare, specialmente dal punto di vista dell’atteggiamento che, è risaputo, ai playoff gioca certamente un ruolo fin troppo importante.

(fonte foto: www.calciocatania.it)

Tifosi Mood – Benny Greco: “Quinto posto sarebbe ottimo. Adoro regalare sorrisi ai bambini”

Sostenitori rossazzurri siamo al secondo appuntamento con la rubrica “Tifosi Mood”. Nostro ospite speciale, e capirete perchè, è Benny Greco tifosissimo e frequentatore della calda Curva Nord.

Diciamolo. Sei un tifoso molto speciale, ti sei sempre occupato di fare del bene e sei impegnato nel sociale in particolar modo ti sei prodigato per i bisognosi e i bambini affetti da gravi patologie attraverso raccolta fondi e beneficenza per regalare sorrisi: si tratta di indole, pricipi morali ed etici innati ma quando è iniziato tutto? E cosa ti ha spinto ?

 “Tutto è nato da un mio cugino che purtroppo era affetto da una brutta forma di leucemia facendomi avvicinare a questo mondo e a queste persone che hanno bisogno di sorrisi perchè gli stessi possano portare un po’ di sollievo e soprattutto perché adoro i bambini e voglio continuare su questa strada per molto tempo ancora”. Dalle parole del nostro tifoso si evince una purezza d’animo con pochi eguali.

Adesso parliamo della tua squadra del cuore ovvero del Catania come hai visto la squadra contro Bari e Paganese?

“Prima se possibile vorrei fare un passo indietro. La partita contro la Ternana è stata stregata e molto sfortunata ma bisogna anche dire che il Catania aveva contro l’unica squadra imbattuta in Europa con un organico ammazza campionato. Contro il Bari invece è stata una partita diversa perchè abbiamo regalato un tempo come ultimamente capita spesso poi pian piano la squadra è venuta fuori e se Dall’Oglio non avesse sbagliato il rigore staremmo commentando una vittoria.Capitolo Paganese. Ho visto la partita e non mi e’ piaciuta la staticità della squadra senza neanche creare un’occasione da gol anzi sono deluso perchè nelle ultime due partite si potevano portare ben sei punti anche se in Serie C c’è il rischio di perderle. Adesso siamo quinti in classifica abbiamo due partite dove dobbiamo assolutamente prendere l’intera posta in palio specialmente vincere la partita sentitissima contro il Palermo che è il derby per eccellenza”.

Se dovesse effettuare un pronostico, secondo te, a che posto si piazzerà il Catania a fine campionato?

“Non amo fare pronostici per scaramanzia, tutto sommato visto l’andazzo di inizio campionato non mi sembra nemmeno vero che siamo quinti in classifica e si dovrà continuare a mantenere questa posizione”.

Alla fine questo benedetto closing secondo te si farà?

“Da tifoso innamorato spero si possa concludere questa famosa telenovela al più presto, così da poter guardare ad un futuro più rossazzurro possibile e poter ritornare sui gradoni della Nord a tifare!”.

Ringraziamo il nostro ospite Benny per il tempo che ci ha dedicato e gli auguriamo un grosso in bocca al lupo per il prosieguo delle sue attività, sopratutto per il  bene che fa per gli altri.

Esclusiva -R. Cucchi (RAI): ” ‘Clamoroso al Cibali’ è la frase perfetta. Vi spiego perché”

“Clamoroso al Cibali!”, un’esclamazione epocale, attribuita quasi all’unanimità alla voce baritona e vibrante dell’eterno Sandro Ciotti in occasione del 2-0 inflitto dal Catania sull’Inter il 4 giugno del 1961 (Castellazzi al 50′ e Calvanese al 75′).

Riccardo Cucchi ci ha ricamato su un libro: Clamoroso al Cibali. «Tutto il calcio minuto per minuto», pubblicato per la prima volta l’8 febbraio 2011.

Cinquant’anni di calcio che scorrono come pagine di un almanacco illustrato dando voce autorevole alle parole impresse sul foglio: Sergio Zavoli, Roberto Bortoluzzi, Niccolò Carosio, Sandro Ciotti fino al nostro Riccardo Cucchi che con la sua voce pacata ma appassionata scandiva il ritmo lento di quelle domeniche d’autunno-inverno in cui le radio delle nostre automobili non davano più musica per 90′.

Catania Mood lo ha intervistato in esclusiva per commentare il momento dei rossazzurri in campionato, sospesi tra campo e questioni societarie e per scoprire alcuni retroscena della sua creazione letteraria ispirata al nostro vecchio “Cibali”.

I vertici societari a Catania stanno cambiando, avverrà nei prossimi giorni un passaggio di consegne epocale. Crede che i rossazzurri possano risalire la china fino in Serie A e, magari, avere le carte in regola per ritagliarsi un posto in Europa con l’avvento di Joe Tacopina?

Me lo auguro per il Catania, per i suoi tifosi, per la sua storia. Certamente non si può non considerare il fatto che oggi il calcio è davvero molto più complicato rispetto al passato e occorre prima un grande lavoro di programmazione e progettazione. E’ giusto essere ottimisti e sapere con molta fermezza che bisogna conciliare aspetti tecnici e finanziari senza questa capacità di mediare tra i due aspetti oggi è davvero difficile fare calcio.

Dall’alto della sua esperienza, crede che il Catania possa competere ancora per il secondo posto? La Ternana ormai è con un piede e mezzo in Serie B, alle spalle c’è la solita ressa; Avellino (50 punti), Bari (46), Catanzaro (41), Catania (38), Foggia (36) e così via.

Sicuramente è un campionato molto combattuto alle spalle della Ternana che lo sta dominando egregiamente, con un gruppo di squadre che daranno vita a un finale elettrizzante in questo finale di stagione in cui il Catania potrà ritagliarsi un posto da protagonista.

Ci può svelare un retroscena inedito del suo libro?

Clamoroso al Cibali: “Tutto il calcio minuto per minuto”, nasce da un’esigenza, quella di riordinare un po’ i ricordi. Di questa straordinaria trasmissione prima di questo volume nato nel 2010 in occasione del 50simo anniversario, c’era poco rispetto alla storia di un prodotto che ha fatto epoca non solo in radio ma anche nel mondo del calcio in generale. Nasce come un tentativo storiografico di raccontare le origini e i protagonisti di questa trasmissione e sono peraltro molto orgoglioso che all’interno del libro sia inserito un cd con tracce audio davvero storiche che riguardano il passato, da Carosio, fino al presente. I scudetti raccontati: tante voci, tante interviste, tante emozioni, quelle che sono state trasmesse attraverso l’etere e attraverso la radio.

Come è ricaduta la scelta su questo titolo a noi catanesi ulteriormente gradito?

Credo che “Clamoroso al Cibali” sia stata la frase perfetta per un radiocronista perché sintetizza in maniera ineccepibile il valore della radio e l’uso della parola. Un titolo: l’irrompere di una notizia attraverso l’etere, in questo caso davvero clamorosa oerché segnava il gol del vantaggio il Catania sulla grande Inter di Helenio Herrera. Io sono convinto che Clamoroso al Cibali, proprio per quello che rappresenta per la radio, possa essere considerato, chissà, anche il secondo titolo di “Tutto il calcio minuto per minuto”, frutto della fantasia di Sergio Zavoli, perché “Clamoroso al Cibali” può identificare la capacità della radio di raccontare il calcio attraverso le emozioni.

(fonte foto: radiopopolare.it)

Keep Calm e… Forza Catania!

C’è tutta una città in netta difficoltà. Se “u Catania signau?” è stata spodestata dalla nuova espressione “Tacopina fimmau?”, con pause lunghe (forse) solo novanta minuti, qualcosa non sta andando per il verso giusto.

Deontologicamente, il codice morale più virtuoso imporrebbe al tifoso di stringere al collo una sciarpa infischiandosene di ciò che accade fuori dai campi di gioco e di allenamento; razionalmente, è diventato impossibile sia a causa del bombardamento mediatico sulla querelle SIGI-Agenzia delle Entrate-Comune di Mascalucia, per la serie “il triangolo no, non l’avevo considerato”, sia perché le voci e le dichiarazioni si sono susseguite, sovrapposte e, talvolta, interposte.

Allora proviamo a riavvolgere il nastro e riassegnare i legittimi ruoli. I legali si occupino, nella fattispecie, di giurisprudenza sportiva e transazioni fiscali, i giornalisti di scongiurare formule espressive disfattiste ma acchiappa-like, i tifosi di sostenere la squadra a distanza, perché la pandemia lo impone, ma anche sui social: i giocatori leggono, si informano, si inalberano se ritengono che il voto in pagella non rispecchi la prestazione fornita; i dirigenti idem: accettano le critiche, e non potrebbe essere altrimenti perché se il percorso fosse stato ineccepibile sotto ogni punto di vista oggi saremmo la Ternana di turno, ma non possono accettare in una fase così delicata per le sorti della storia rossazzurra quell’accozzaglia di bastoni e carote, a seconda del risultato finale, che condannano o pontificano un gruppo solido e ben orchestrato da mister Raffaele. 

Qui, l’unica a rischiare la lesa maestà è il Catania. Soci/finanziatori, giornalisti, tifosi, aministratori e burocrati: gli attori in scena sono molteplici e variegati ma l’obiettivo dev’essere uno e uno solo: il Catania a Tacopina. Remare contro a che serve? Osteggiare un percorso già di per sé irto di pericoli condurrebbe solo a ripercussioni e ritorsioni.

Da queste parti solo all’Etna è concesso eruttare lava, scagliare lapilli e incenerire l’asfalto. Invece la sensazione di pour parler fine a se stesso o, peggio, controproducente, che abbiamo avuto nel corso di questi mesi di passione pre-closing somigliava tanto ai lapilli sparati disordinatamente in ogni dove, a fiumi di parole eruttati da tutti i protagonisti tesi ad incendiare certezze di marzapane fino a ricoprire di cenere anche le più rosee aspettative.

Basta sguazzare nell’oceano dell’incertezza sospesi tra istinto autolesionista e bramosia di sensazionalismi, basta con i sedicenti soloni interdisciplinari, a qualsiasi categoria essi appartengano. Questo vuole essere un monito, che parte da un’indagine introspettiva mirata anzitutto all’autocritica ma innevardone i buoni propositi tra Piazza Spedini e Via Magenta, tra schermi e teleschermi, tra pagine web e omologhi anglofoni.

Tacopina impugnerà quella benedetta penna e stavolta la sigla che più delizierà i nostri padiglioni auricolari spalancati per l’occcasione come parabole non verrà apposta su un foglio ma ascoltata: sarà la sigla finale dell’ultima puntata di quella definita da molti  “telenovela” ma a che noi è sembrata, più che altro, un thriller. Keep calm e Forza Catania!

Post Pagani, Raffaele: “Oggi ha inciso la stanchezza”

Mister Raffaele ha rilasciato le sue impressioni dopo il pari nel recupero di Pagani:

“Abbiamo cercato di fare la partita ed ottenere i tre punti contro una squadra che aveva ottenuto nelle ultime partite ottimi risultati. Nel secondo tempo sono mancate le energie per giocatori più importanti e oggi per la prima volta si è notata un po’ di stanchezza. Non siamo riusciti ad andare sugli esterni, nell’uno contro uno.

È stata una partita in linea con il campionato, oggi avremmo dovuto vincere ma non ce l’abbiamo fatta.
Nella ripresa Pinto è calato perché era la sua terza partita consecutiva, così come Russotto e Claiton. Nel momento più importante siamo rimasti in dieci per l’espulsione e non abbiamo potuto forzare.”

Calendario: date e orari fino all’ultima, Avellino alle 12,30 e Catanzaro alle 17,30.

La Lega Italiana Calcio Professionistico ha definito oggi, con il Comunicato Ufficiale 328/DIV, il calendario delle gare del Campionato Serie C 2020/21 dalla trentesima alla trentottesima giornata.

Di seguito, gli impegni dei Rossazzurri:

30ª giornata

Sabato 13 marzo

CATANIA-TERAMO, ore 12.30

31ª giornata

Mercoledì 17 marzo

TURRIS-CATANIA, ore 15.00

32ª giornata

Domenica 21 marzo

CATANIA-AVELLINO, ore 12.30

33ª giornata

Sabato 27 marzo

CAVESE-CATANIA, ore 15.00

34ª giornata 

Sabato 3 aprile

CATANIA-VITERBESE, ore 15.00

35ª giornata 

Domenica 11 aprile

CATANIA-POTENZA, ore 15.00

36ª giornata

Mercoledì 14 aprile

CATANZARO-CATANIA, ore 17.30

37ª giornata 

Domenica 18 aprile

CATANIA-CASERTANA, ore 17.30

38ª giornata

Domenica 25 aprile

FOGGIA-CATANIA, ore 20.30