Paganese, Di Napoli: “C’è rammarico per il pareggio”

L’allenatore della Paganese Lello Di Napoli, ha commentato così a fine partita lo scialbo 0-0 maturato al “Marcello Torre” contro il Catania di mister Raffaele:

“Sono orgoglioso della prova fornita dai miei ragazzi: hanno fatto una partita strepitosa. Siamo consapevoli del nostro percorso, voglio sempre il massimo. Abbiamo disputato un grande primo tempo e abbiamo avuto le possibilità per sbloccare il match; il secondo è stato di grande sacrificio. Se analizziamo la partita non abbiamo subìto alcun tiro in porta da parte del Catania. C’è un po’ di rammarico, ma ci prendiamo questo pareggio”.

(fonte foto: messinasportiva.it)

Tonucci
Paganese-Catania 0-0, le pagelle: Tonucci perde il pelo ma non il rosso

Il recupero della 20esima giornata tra la Paganese ed il Catania finisce a reti inviolate. Partita scialba nei primi 45′, con il primo quarto di marca azzurrostellata e con la seconda parte della prima frazione con il Catania che ci prova ma senza mai creare pericoli degni di nota. Il copione non cambia nella ripresa, con le due squadre che fanno davvero poco rendendo entrambe i due portieri inoperosi. Nel finale la squadra di Raffaele resta in dieci per un cartellino rosso rimediato da Denis Tonucci, non nuovo a queste situazioni. 

Le pagelle dei rossazzurri

CONFENTE 6 – Primo tempo senza troppe apprensioni per l’estremo difensore rossazzurro. Secondo tempo sulla stessa falsa riga della prima frazione. Più che altro è un sei, come si suol dire, politico, visto che i guantoni di Confente rimangono totalmente puliti. 

TONUCCI 4.5 – Combatte su ogni pallone commettendo anche qualche fallo. A pochi minuti dalla fine del primo tempo ci prova con un mancino velenoso che per poco non finisce sul sette. A dieci minuti dalla fine si fa espellere per una reazione a dir poco inutile ai danni di Mattia lasciando la sua squadra in inferiorità numerica.

CLAITON 5,5 – Si riprende il posto da titolare dopo diverse giornate fuori dai radar. Vince diversi contrasti aerei con Mendicino, ma appare fin troppo lento nell’impostazione del gioco. Perde un pallone sanguinoso ad inizio ripresa beccando l’ammonizione. Dal 74′ SALES 5,5 – L’unica annotazione riguardante la sua prestazione è un’ammonizione che lo costringerà a saltare la gara di Vibo.

SILVESTRI 6 – Tra qualche recupero e qualche sbavatura gioca una prima frazione senza troppi patemi d’animo. Nella ripresa cala un po’. Le troppe partite giocate iniziano a farsi sentire. Tuttavia, resta il più convincente dell’intero reparto difensivo.

ALBERTINI 6 – Parte in sordina, ma cresce pian piano. Pennella un bel traversone per Golfo nel primo tempo. Nella ripresa è protagonista di una sgroppata lungo il suo out di appartenenza e di un bel pallone messo in aerea, ma Russotto e Pinto non completano a dovere la sua azione. Dal 60′ DI PIAZZA 5,5 – Falli, falli e niente più. Dopo la partenza sprint con il gol al Monopoli, le prestazioni dell’attaccante di Partinico sono un continuo decrescendo. Prestazione opaca che non può non fruttargli una insufficienza. 

WELBECK 6 – Primo tempo dai due volti: sbaglia passaggi ravvicinati dimostrando qualche pecca di troppo a livello tecnico, ma da un’altra parte recupera, come suo solito, milioni di palloni. Nella seconda frazione continua a lottare su ogni palla, ma man mano che scorrono i minuti perde di lucidità, dimostrando tanta stanchezza. Forse, anche vista la diffida, un turno di riposo a Vibo non sarebbe un’idea malvagia. 

ROSAIA 6 – Gioca un buon primo tempo provando anche a trovare la gioia del gol con una rasoiata di sinistro al 29′. Cala nella ripresa, soffrendo anche la giornata non tra le più positive del compagno di reparto Welbeck.

PINTO 5 – Continua il momento negativo del laterale sinistro, probabilmente non ancora al top della condizione. Dimostrazione lampante è il problema fisico che lo vede protagonista alla fine del primo tempo. Nel secondo tempo fa anche peggio della prima frazione, continuando a sbagliare passaggi millimetrici. 

RUSSOTTO 5,5 – Non gioca una prima frazione soddisfacente, dimostrando poca lucidità e sbagliando anche molti suggerimenti con i compagni a pochi metri. Nella ripresa prova ad entrare in partita prima dando un buon pallone a Pinto e dopo su punizione, ma non è affatto la sua giornata. Dal 74′ CALAPAI 6 – Forse poteva essere una pedina da schierare fin dal fischio iniziale. L’unico cross che sortisce qualche effetto, infatti, parte proprio dai suoi piedi. 

SARAO 6 – Non si rende protagonista di occasioni pericolose anche perché quasi mai viene servito dai compagni, ma conquista un innumerevole numero di punizioni permettendo alla sua squadra di risalire. Nella ripresa prende un cartellino giallo. DAL 83′ MALDONADOS.V.

GOLFO 6 – Tanta volontà a disposizione di Raffaele, ma il funambolo ex Trapani non punge. Nella ripresa, imbeccato da Sarao ha una buona chance per provare la conclusione a rete, ma spreca malamente facendosi anticipare. DAL 84′ GIOSAS.V.

ALL. RAFFAELE 5,5 – Le numerose assenze in mezzo al campo lo obbligano a schierarsi con il 3-4-3, schierando Rosaia e Welbeck come interni di centrocampo. Alcune scelte, tuttavia, appaiono poco comprensibili, una su tutte la rinuncia a Calapai, uno dei migliori in questo periodo in casa rossazzurra. Prova a dare fantasia e imprevedibilità lì davanti con Golfo e Russotto, ma, paradossalmente, il Catania gioca novanta minuti senza quasi mai concludere a rete. Certamente passi indietro rispetto al secondo tempo di Bari, ma con un aggravante: stavolta la sua squadra non gioca per entrambe i due tempi. Speriamo sia soltanto una giornata no. 

Fonte: CalcioCatania.it

Paganese 0-0 Catania. Chance sprecata?

Finisce con il risultato di 0-0 la partita tra Paganese e Catania, secondo pareggio consecutivo per la squadra etnea che non riesce ad agganciare il Catanzaro quarto in classifica. 

Partita molto scialba e spesso spezzettata, senza alcune trame offensive con poche occasioni nitide da entrambe le parti. Padroni di casa che durante la prima frazione di gara realizzano un pressing asfissiante ma soprattutto due acuti  tra il 15′ e il 20′ minuto ad opera del numero 32 azzurrostellato Raffini, tra l’altro il più pericoloso dei suoi. Catania che rischia dunque lo svantaggio a causa di alcune disattenzioni difensive; da notare Claiton che sembra essere una spanna sotto i suoi compagni di reparto, molto probabilmente per il suo scarso minutaggio e per la sua scarsa condizione fisica. 

Nella ripresa la musica non cambia, stesso ritmo di gioco, stessa monotonia. Raffaele cerca di studiare gli avversari cambiando modulo, passando dal 3-4-3 al 4-4-2 ma quest’ultimo dura davvero poco a causa dell’ingenua ed evitabile espulsione di Denis Tonucci che insieme a Simone Sales (quest’ultimo ammonito oggi e di conseguenza squalificato per diffida) salterà la trasferta di Vibo. 

Un punto d’oro per i padroni di casa che raggiungono la zona salvezza agguantando proprio la Vibonese, prossimo avversario dei rossazzurri (partita in programma domenica 28 febbraio alle ore 15:00 ndc). Catania invece che getta al vento la possibilità di ottenere i tre punti attraverso una prestazione molto deludente. 

Chance sprecata? 

(fonte foto: calciomagazine) 

Paganese-Catania, primo tempo avaro di emozioni al “Marcello Torre”

Non piove sul terreno di gioco di Pagani, almeno questa volta e la partita può finalmente avere inizio con un Catania che si rende pericoloso già nei primi minuti con due calci d’angolo affidati a Russotto, poco dopo solo da segnalare un sinistro di Pinto ma velleitario.

Tiri dalla distanza che non impegnano Baiocco e manovra di gioco forzata per entrambe le formazioni nel primo quarto d’ora gioco. Al 15esimo minuto la prima vera occasione per la Paganese con Raffini che si divora un gol praticamente già fatto. Dieci minuti dopo, si rende ancora viva la Paganese con Zanini su calcio di punizione ma para ancora Confente, alla sua quattordicesima presenza con la maglia del Catania.

Alla mezz’ora, tentativo col sinistro di Giacomo Rosaia che approfitta di una serie di errori in fase di contenimento della Paganese. Nel corso dell’unico minuto di recupero, il Catania si rende più reattivo con Albertini. 

Primo tempo, avaro di emozioni in quel di Pagani con un Catania che si è affacciato poche volte nella metà campo avversaria e quando lo ha fatto non si è reso mai davvero pericoloso. La sensazione è che sarà difficile sbloccare un partita come questa: le due difese sono ben messe in campo e i due attacchi mordono ben poco. Buone le prestazioni di Tonucci e Claiton, quest’ultimo al ritorno in campo dopo diverse partite.

Foto: CalcioCatania.com 

Paganese-Catania, ecco la formazione ufficiale.

Fra pochi minuti, il Catania scenderà in campo al “Marcello Torre” di Pagani.

Il Catania, com’è accaduto più volte nel corso di questa stagione, deve fare i conti con le pesanti assenze. Dovrà fare a meno degli infortunati Zanchi, Martinez, Piccolo e del centrocampista Jacopo Dall’Oglio, fuori per squalifica.

Meno assenze ma forse più pesanti per la Paganese dell’ex mister del Messina che non potrà contare su Diop e Mendicino. 

Ecco, l’11 titolare scelto dai due mister: 

Paganese (3-5-2): Baiocco, Schiavino, Sbampato, Sirignano, Carotenuto, Onescu, Bramati, Zanini, Squillace, Guadagni, Raffini.
A Disp. : Fasan, Campani, Cigagna, Esposito, Perazzolo, Mattia, Bonavolontá, Antezza, Gaeta, Scarpa, Curci.

Catania (3-4-3) : Confente, Tonucci, Claiton, Silvestri, Albertini, Welbeck, Rosaria, Pinto, Russotto, Sarao, Golfo.
A Disp.: Santurro, Sales, Giosa, Calapai, Izzo, Maldonado, Manneh, Reginaldo, Di Piazza, Vrikkis.

Foto: CalcioCatania.com 

Catania e Paganese piangono la scomparsa di Leonardi

Lamberto Leonardi, ex allenatore del Catania nella stagione 1995/96, è deceduto. La redazione di Catania Mood si unisce al cordoglio di parenti e amici.

Da calciatore aveva indossato le maglie di Roma e Juventus mentre da allenatore, oltre alla panchina rossazzurra, aveva guidato fra le altre Salernitana, Ischia, Paganese, Benevento e Nocerina.

È deceduto Lamberto Leonardi, 81 anni, una lunga carriera da calciatore anche con Roma e Juventus poi il percorso professionale da allenatore. Leonardi è stato anche alla guida della Salernitana in due diverse stagioni di C1 (1980/81 e 1988/89) entrambe culminate con il raggiungimento della salvezza.

La prima stagione di Leonardi a Salerno fu quella segnata dal tragico terremoto che mise in ginocchio l’Irpinia e diverse zone della provincia di Salerno. In granata collezionò un 12esimo posto nel campionato di serie C.

Leonardi a Salerno rilanciò Agostino Di Bartolomei, leader e capitano dei granata che, con Pasinato in panchina, era finito ai margini della prima squadra.

In Campania Leonardi ha allenato anche l’Ischia Isolaverde, la Paganese (stagione 1975/76), il Benevento, la Nocerina, il Giugliano e la Sangiuseppese.

In Sardegna allenò un giovanissimo Gianfranco Zola che, poco dopo, sarebbe diventato un grande del calcio italiano.

Paganese-Catania: probabili formazioni

Il Catania dopo aver pareggiato in casa contro il Bari, rivendicando l’errore sul dischetto, andrà a recuperare la partita di Pagani. In questa trasferta i rossazzurri di Raffaele, saranno chiamati ad ottenere il punteggio massimo e soprattutto ad invertire il trend che vede la formazione Etnea subire nei primi tempi.
Sarà quindi fondamentale per il mister siciliano dover schierare la squadra giusta sin dal primo minuto e far capire alle avversarie che per la lotta ai primi posti c’è anche il Catania.

Raffaele dovrà fare a meno di Dall’Oglio, che è stato squalificato dopo il “giallo” di domenica, al suo posto dovrebbe rientrare titolare Rosaia che ipotizzando un centrocampo a quattro si affiancherà a Welbeck.
Non ha convinto la prestazione di Maldonado che dunque tornerà in panchina, al contrario, Sarao che ha fatto molto bene negli ultimi impegni dovrebbe ricoprire il ruolo di attaccante in mezzo ai due esterni Golfo e Russotto. In difesa forse sarà il momento di fare rifiatare Giosa, al suo posto Tonucci con Silvestri accentrato oppure Claiton che però è un po’ lontano dal campo da diverso tempo.

La Paganese di mister Di Napoli, che ha ottenuto per la prima volta in questo campionato tre risultati utili consecutivi, dovrà far a meno del suo attaccante Principe Diop. La squadra di casa confermerà sicuramente il 3-5-2 della vittoria contro la Cavese, sostituendo l’attaccante africano con l’esperto Mendicino.

Probabili formazioni

CATANIA (3-4-3): Confente; Sales, Silvestri, Tonucci; Calapai, Welbeck, Rosaia, Pinto; Golfo, Sarao, Russotto.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Cicagna, Sbambato , Schiavino; Carotenuto, Onescu, Gaeta, Zanini, Squillace; Raffini, Mendicino

(Fonte foto UniversoPaganese)

 

 

 

 

 

 

Il dodicesimo uomo

Spesso ci domandiamo: quanto sono importanti i tifosi allo stadio? 

La mancanza del tifo è sicuramente un deficit per ogni squadra, da nord a sud, da est a ovest. La pandemia che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere ha spezzato letteralmente le gambe alle società calcistiche per mancanza di introiti. Dunque parliamo di un deficit economico ma anche emotivo, perché si sa, i tifosi rappresentano il “dodicesimo uomo in campo”, coloro che danno la spinta ai propri beniamini per cercare di segnare un gol che può valere la vittoria. 

Tra qualche giorno si giocherà la partita che ogni tifoso rossazzurro aspetta per tutto il campionato: il celebre derby siciliano tra Catania e Palermo, il secondo senza pubblico (dopo quello dell’andata finito 1-1), in questi casi il pubblico avrebbe sicuramente reso l’atmosfera molto più calda, tipica di un derby. Quest’anno purtroppo non sarà così, non ci saranno sfottò, non ci saranno cori, non vedremo bandiere rossazzurre sventolare, insomma, si assisterà ad un’atmosfera che, per un derby di tale importanza che coinvolge centinaia di migliaia di appassionati, risulta essere surreale. 

Senza dubbio gli spalti vuoti rappresentano un aspetto mentale e psicologico poco piacevole per i giocatori stessi che amano essere incoraggiati non solo dal proprio allenatore, ma da una tifoseria che in quegli attimi rappresenta l’intera città. La passione dei tifosi è qualcosa di unico, assistere ad un derby è qualcosa di spettacolare ed autentico, lo potremmo definire qualcosa di magico. 

Ad oggi possiamo solamente immaginare questa magia, chiudere gli occhi e rivivere i bei momenti sugli spalti, augurandoci vivamente che tutto questo possa davvero finire, che i tifosi possano tornare nella loro seconda casa per sostenere e tifare la loro squadra del cuore e vivere quella normalità che allo stato attuale sembra essere perduta. 

Il punto tattico di mister Turi Distefano: “A Pagani con il piglio della grande squadra.”

Per la rubrica “Il punto tattico di…” torna a deliziarci con le sue pillole di saggezza, il guru (come amo definirlo) della panchina catanese, Mister Turi Distefano, che ha analizzato la partita di domenica contro il Bari e ci ha lanciato al match di Pagani. Inoltre è intervenuto sulla questione rigori e ha voluto fare gli auguri all’amico Pino Rigoli.

Il Catania ha affrontato il Bari in casa utilizzando il 3-5-2 con Maldonado in cabina di regia e Russotto e Di Piazza in avanti. Secondo lei qual era il pensiero tattico del tecnico etneo?

“Raffaele ha ben pensato di sfruttare la velocità di Russotto e Di Piazza contro una difesa forte fisicamente ma macchinosa, il pensiero dell’allenatore era giusto ma bisogna ricordare che ci sono anche gli avversari, e domenica si chiamavano Bari.

Di Raffaele stimo molto la lettura delle partite e la varietà di idee, di fatto, nel secondo tempo ha tolto il difensore (Sales) inserendo Golfo, dando così alla squadra l’input di non arrendersi e provare a mettere sotto l’avversario, come poi è accaduto. Come si dice solitamente se si offende in maniera ordinata, la miglior difesa è sempre l’attacco. Devo inoltre sottolineare che la squadra affronta diversi moduli con grande disinvoltura, dando così al proprio allenatore varie opportunità, come domenica che si è cambiato il modulo più volte, 3-5-2, 4-2-4 e 4-3-3.”

In questa stagione i rossazzurri hanno avuto l’opportunità di calciare cinque rigori segnandone solo due, l’ultimo errore è arrivato proprio domenica al 92° annullando così la gioia dei tre punti. Come si spiega tutti questi lapsus e come lavora un allenatore su queste situazioni?

“Parto sottolineando il fatto che il rigore era nettissimo, ma il difensore è stato molto ingenuo nel tirare clamorosamente la maglia a Sarao. Per quanto riguarda l’errore c’è da fare comunque un plauso a Dall’Olio perché non è semplice prendersi la responsabilità di andare a calciare al 92° l’estrema punizione che avrebbe dato un’importantissima vittoria, inoltre è stato molto bravo anche il portiere. Solitamente ogni squadra ha il suo rigorista ma data l’assenza di Piccolo era giusto che andasse a calciare chi se la sentiva di più. Ovviamente durante la settimana ogni allenatore, almeno io lo facevo, dovrebbe fare calciare una serie di rigori ai propri calciatori per poi valutare chi sia il più capace, ma in partita è un altra cosa.”

Ma che caratteristiche deve avere il rigorista perfetto?

“Un rigorista perfetto deve avere una buona tecnica e fantasia, per poter decidere dove mettere il pallone, serenità e una gran dose di incoscienza, così come Mascara e Totti contro Inter e Olanda con i loro cucchiai quasi incoscienti.”

Come si spiega questa differenza di approccio tra primi e secondi tempi del Catania di Raffaele? Che nei primi 45 minuti sembra essere un po’ più succube dell’avversario.

“Ricordiamoci che c’è sempre un avversario che vuole far bene contro una squadra come il Catania, sicuramente il mister le prepara bene, ma non sempre può andare come si vorrebbe. La cosa più importante è riuscire a recuperare uno svantaggio e la squadra reagisce sempre alla grande. Potrebbe anche essere un fattore di preparazione fisica, che fa dare il meglio ai giocatori sul lungo tempo.”

Dopo due partite con un solo punto in saccoccia, i rossazzurri recupereranno la gara di Pagani. È giusto aspettarsi i tre punti? E come si potrà schierare la squadra per fare sua la partita?

“Per fortuna domenica la Paganese ha vinto, e potrebbe tranquillizzare un po’ l’ambiente, ma contro queste squadre che si devono salvare è sempre una “partita trappola”. Il Catania deve entrare in campo con il piglio della grande squadra, senza sottovalutare l’avversario, ma devono dare subito un accento al loro atteggiamento iniziale. Per quanto riguarda lo schieramento, la Paganese gioca con il 3-5-2 e Raffaele potrebbe andare a specchio o formare un attacco a tre. Mi potrei aspettare Sarao dal primo minuto, dato che ha segnato nei due ultimi incontri.”

Lei ci teneva molto a salutare e fare gli auguri al suo amico e collega Pino Rigoli. Cosa ne pensa della situazione che si è venuta  a creare con l’ F.c. Messina che ha esonerato l’ex allenatore del Catania che era ricoverato in ospedale a causa del Covid19?

“Sono rimasto costernato! Sia calcisticamente che umanamente. Calcisticamente perché a mio avviso il Messina non è una squadra in crisi, avendo ancora partite da recuperare poteva raggiungere benissimo la vetta e la sconfitta con l’ Acireale poteva starci. Inoltre la società non potrà sostituire facilmente un tecnico con così tanta esperienza e capacità tattica come Pino, che a mio avviso è un grande professionista oltre che essere un grande allenatore e amico.
Umanamente quello che è accaduto a Messina è “indefinibile”. Come si fa ad offendere l’intelligenza di un uomo (riferito a Pino Rigoli, ndc) che è ricoverato in ospedale per un’infezione così grave!?
La società insieme ai giocatori, avrebbe dovuto dare conforto al proprio allenatore, un po’ come fece il Bologna con Mihajlovic. Perché non c’è categoria per l’umanità.
Con Pino ci siamo sentiti, lui è a casa e si sta riprendendo per fortuna. Quando uscirà completamente da questa situazione avrà vinto il suo campionato, poi lui è giovane e preparato, troverà sicuramente una squadra di livello superiore.”