Riproponiamo un tema sempre attuale, ahinoi, quando si parla di Calcio Catania e, più un generale, di sport. Vincitori e vincenti.
Ci sarà capitato, spesso e volentieri, di sentirci dire o di avere a che fare con queste due parole: entrambi aggettivi, entrambi sostantivi.
Eppure, la bellezza della nostra lingua italiana sta proprio nell’uso che se ne fa di determinati termini. Sei il vincitore della partita, così come puoi non essere un vincente.
Su questo aspetto ci soffermeremo in questo articolo di Catania Mood. Perché non saremo mai abbastanza vincitori per padroneggiare l’uso di queste meravigliose, quanto controverse, parole.
Ho perso, ma non sono un perdente…
Alla stessa stregua delle parole succitate, si possono abbinare le “sorelle cattive”. I perdenti ed i vinti.
E chi lo ha detto che un vinto è un perdente? C’è una differenza enorme. E soprattutto: chi ti assegnerà mai una medaglia da vincente dopo una vita da vincitore? Magari, lo stesso perdente che hai battuto per tutta la vita.
Tuttavia, nessuno che abbia una medaglia addosso si prenderà la briga di decretarti vincente, perché:
1) Screditerebbe sé stesso e chi lo ha definito tale;
2) Accetterebbe il fatto che lui sia un vinto.
Il che è un paradosso. Nessuno si vuole sentire vinto, figuriamoci un perdente.
A conti fatti…
Un vinto ed un vincitore sono sempre le persone che se la passano peggio di tutti a questo mondo. Entrambi cercano ininterrottamente un modo per vincere.
E allora, chi sono i vincenti ed i perdenti?
Coloro i quali non sono subordinati alla vittoria o alla sconfitta. Non vi è sempre un legame univoco tra loro e la vittoria, perché il loro modo di essere prescinde da questo.
Un perdente non diventa tale perché ha perso una partita. Sceglie di assumere questo status, perché è soddisfatto di quello che fa. Vive per demolire gli altri, non fa nulla di costruttivo.
La vittoria è solo un mero strumento per prosciugare l’autostima dell’avversario, togliergli la capacità di rialzarsi e godersi lo spettacolo. Il perdente conosce la sconfitta e la devastazione.
Catania, chi vuoi diventare da “grande”?
A questo proposito sorge spontanea una domanda del genere. Non fosse altro perché il campionato è ormai nelle fasi conclusive e bisogna raggiungere l’obiettivo quarto posto, attualmente occupato dal Catanzaro.
Sì è perso un derby malamente, ma se non si assume l’atteggiamento da perdenti nell’animo, allora si può risalire la china. Basta solo volerlo ed evitare i centomila infortuni a partita.
Magari, anziché trovare alibi, si riesce pure ad avvicinare la gente, piuttosto che disgregarla: allora sì che si è dei vincenti… comunque vada a finire.
Pietro Santonocito
fonte foto: la sicilia web