Capitano di lunghe e faticose battaglie ma anche di momenti gloriosi che fanno di lui uno dei “Catanesi d’adozione” più amati sotto l’Etna. Oggi ai microfoni di Catania Mood abbiamo Davide Baiocco, ex capitano della squadra etnea nell’anno 2007/08. In maglia Rossazzurra vanta 122 presenze impreziosite da 2 reti ma subito è entrato nel cuore dei tifosi catanesi per l’attaccamento alla maglia.
Davide intanto la redazione di Catania Mood ti ringrazia per il tempo che ci hai concesso. Iniziamo l’intervista con una domanda d’obbligo. Hai una grande esperienza alle spalle se un giorno, come ti auguriamo, dovessi tornare nel mondo del calcio, in che ruolo ti rivedresti?
“Io voglio portare valore a 360 gradi. A me basta lavorare con le persone perché mi piace tantissimo allenare e vi dirò di più da allenatore il mio sogno è quello di creare un’Accademia dove si sviluppi il potenziale umano e non si pensi solo alla tecnica e alla tattica ma dove si sviluppino tutte le qualità che servono alle persone per essere migliori. Oggi mi vedo senza ombra di dubbio come allenatore”.
Segui il Catania essendo “Catanese d’adozione” hai sicuramente saputo dell’esonero di mister Giuseppe Raffaele e del suo vice Giuseppe Leonetti, secondo te questo cambio sulla panchina etnea può dare la scossa in previsione Play-off?
“Guarda non voglio essere presuntuoso e non so chi può dirti con certezza se sia giusto o meno perché per formulare certe affermazioni bisognerebbe stare lì ogni giorno. Non puoi dare un giudizio se non vivi lo spogliatoio, non conosci gli umori, non sai quali sono le aspettative iniziali, non sai come voleva lavorare Raffaele se non sai niente e rischi di essere presuntuoso e non è giusto. Mi dispiace ma non sono così, non sono questo tipo di persona anzi preciso che rispetto il lavoro degli altri anche se sicuramente i risultati non sono compromessi perché il Catania è ancora li che sta lottando anche se ci si aspettava qualcosa di diverso ma anche su questo mi porgo una domanda: che cosa ci si aspettava di vedere a Catania?”
In questa squadra sembra mancare ultimamente qualcosa se tu avessi potuto acquistare due giocatori su quali ruoli ti saresti concentrato per rafforzare la rosa?
“Vedi qui entra il gioco il famoso con i se e con i ma anche se io ritengo che la società con le forze che aveva ha costruito una squadra per questo tipo di campionato ovviamente nell’arco di una stagione molti fattori possono cambiare con l’evolversi del campionato che secondo me e più che soddisfacente”.
In questa squadra sembra mancare grinta, quella che per esempio contraddistingueva te per la veemenza che mettevi in campo con e senza fascia da capitano. Che consigli daresti a questi ragazzi per cercare di cambiare pagina e reagire?
“Prima di tutto di divertirsi, di essere appassionati, di vivere la situazione con serenità anche se lo sappiamo tutti le aspettative in una piazza come Catania sono alte quindi a maggior ragione di essere lucidi e curare le proprie emozioni perché sono tutti sicuramente giocatori di qualità e hanno dimostrato il proprio valore quindi molto spesso in queste occasioni il problema è mentale più che nella tecnica e nella tattica. Sicuramente il primo consiglio, che tale non è perché non mi piace fare il professore, ma sulla scorta della mia esperienza personale avendo vissuto lo spogliatoio, è di mettere in campo tutta la passione e la grinta, è di gestire le proprie emozioni dare sempre il massimo perché possono capitare partite sottotono ma se hai dato tutto te stesso sei a posto con la propria coscienza.”
Diciamo che non sei nato goleador ma sei stato un centrocampista tutto fiato e corsa, cuore e grinta oltreché dotato di una tecnica sopraffina. In maglia Rossazzurra hai realizzato 2 gol uno contro la Roma e uno contro il Parma, quale ricordi con maggior piacere?
“Avendo la fascia di capitano al braccio in entrambi i casi è stata una doppia gioia ma se devo scegliere ti dico quello contro la Roma perché venivamo da un momento poco esaltante, ero stato messo in discussione e invece mi sono ritagliato il mio spazio: dovevo andare via, non giocavo da sette partite e lo ricordo con gioia anche perché in quella partita battemmo i giallorossi.”
Noi della Redazione di Catania Mood ti ringraziamo e ti auguriamo un brillante futuro da allenatore e chissà se le strade tue e del Catania un giorno non si possano di nuovo incontrare sotto altre vesti.
(Fonte foto: itassportpress.it)