Baldini fa due su due: prima batte la vice-capolista Avellino, poi il fanalino di coda Cavese. Due partite dalle insidie diametralmente opposte ma, ai punti, la trasferta in terra metelliana era sicuramente la più ostica. E’ per te Stefania.
Il Catania di Baldini vince ancora. Se, spesso e goliardicamente, il difensore del Catania, Giosa, viene soprannominato “Mago” per assonante “cognonimia” (ora l’Accademia della Crusca ci bacchetterà per questo uso improprio) che rimanda a un noto cartomante siculo, in questo caso l’appellativo “mago” calza a pennello tanto al centrale rossazzurro quanto all’allenatore reduce dall’esordio in trasferta sulla panchina del Catania. Poi ci ha pensato Dall’Oglio con una castagna chirurgica da fuori area a bissare e, di fatto, a cristallizzare risultato e vittoria.
La trasferta di Cava, contro una squadra sgonfiata, smarrita che avanza di partita in partita come di nota in nota, suonando un requiem che l’aritmetica può soltanto avallare, era irta di pericoli. Eppure mister Baldini è stato un abile psicologo, ancor prima che stratega, spiegando ai suoi con quale approccio mentale (quante volte lo abbiamo tirato fuori quando il suo predecessore contribuiva fattivamente a quei buoni sconto di 45 minuti da spendere su tutti i campi del Girone C?), dovessero affrontare un avversario dall’umore sommesso ma, di contro, senza nulla da perdere.
Il mister lo aveva dichiarato nella conferenza stampa pre-partita: era felice di esordire contro un lanciatissimo Avellino ma, parimenti, preoccupato di affrontare una Cavese allo sbando con le caviglie fumanti di chi avverte il calore del fuoco degli inferi e, di ignifugo, possiede solo la voglia di combattere sul campo da gioco.
Il primo tempo, a differenza di quanto accaduto nel recente passato, non è stato brillante ma nemmeno gentilmente offerto all’avversario. Anzi, gli etnei hanno costruito un paio di azioni da gol degne di nota (Russotto con un tiro al volo e Sarao con un’inzuccata micidiale), ma con scarsa fortuna. Nel secondo tempo il gol di Giosa, da rapace d’area avvezzo al gesto tecnico, e la sassata di Dall’Oglio hanno scacciato via i fantasmi dello “scialbo 0-0”, dei “punti persi per strada” e dei “con noi diventano tutti fenomeni”.
Questa vittoria è dedicata a Stefania, Stefania Sberna: “Per il Cataniaaaaaa…Ha segnatoooooooooo….”; prima abbiamo immaginato che urlasse “Giosaaaaaaaaaaaaaaaa” e poi “Dall’Ogliooooooooooooooooooo”, ci abbiamo pensato tutti, anche se i rossazzurri erano impegnati in trasferta e, a maggior ragione, al primo acuto rossazzurro del “Massimino” il pensiero volerà ancora a The Voice, quando il vibrato di “gooool”, strepitato dai pochi presenti, verrà amplificato dalla sua melodia celestiale che, adesso, intonerà direttamente dall’unico teatro degno di ospitarla.