Cagliari, assalto al pullman del Catania: assolti tutti gli imputati

Il giudice del Tribunale di Tempio Pausania, Marcella Pinna, ha scagionato gli 15 ultras del Cagliari accusati di aver danneggiato il pullman del Catania il 10 agosto 2013, prima che i rossazzurri affrontassero i sardi in una partita amichevole a Olbia.

La sentenza è stata stabilita per mancanza di prove a carico degli imputati. Nessuna identificazione dei facinorosi per mezzo delle immagini in possesso della polizia che non sono risultate sufficienti ad individuare coloro che hanno percosso il veicolo con pugni e calci sulla carrozzeria, disintegrando anche il lunotto posteriore con una bottiglia.

(foto: leccenews24.it)

Statistiche – Perchè Manuel Sarao entra nella storia del Catania?

Manuel Sarao, capocannoniere del Catania, ha realizzato dal dischetto il 3-1 per i padroni di casa che ha ipotecato il successo contro l’Avellino di Piero Braglia. Secondo quanto raccolto da “Pillole rossazzurre”, il gol segnato dagli 11 metri dal numero 9 del Catania è stato il numero 3000 della storia di questa gloriosa squadra fra spareggi, campionato e play-off e dunque in sole gare ufficiali. 1000 gol per gli etnei nell’arco di 21 anni fra Serie A, Serie B, Serie C1 e Serie C2. Per chi ama le statistiche, sa già quanto questo possa essere importante. La storia del Catania, dal 1946, prosegue con furore.

Fonte: Calcio Catania.it

News – Manneh convocato dal Gambia per la Coppa d’Africa
Il Catania di Francesco Baldini dovrà fare a meno di Manneh per la partita contro la Cavese. Di seguito il comunicato della società rossazzurra: 
Kalifa Manneh è stato convocato dal selezionatore del Gambia, Tom Sainfiet, in vista delle gare decisive per l’accesso alla fase finale della Coppa d’Africa: gli “Scorpioni” scenderanno in campo giovedì 25 marzo tra le mura amiche, sfidando l’Angola, e lunedì 29 a Kinshasa per affrontare la nazionale della Repubblica Democratica del Congo. L’attaccante rossazzurro rientrerà in sede mercoledì 31 marzo. 

Foto: La Sicilia 
Dal tramonto all’alba in soli tre giorni: Raffaele era così scomodo?

Il Catania torna alla vittoria, ma le nuvole sugli ultimi avvenimenti verificatisi a Torre del Grifo sembrano non essersi dissolte del tutto. Già, perché, seppur Baldini abbia sicuramente portato una ventata di novità all’interno dell’ambiente rossazzurro, difficilmente può aver inciso in così poco tempo sull’improvviso risveglio della squadra. 

La prestazione sciorinata dagli etnei contro la seconda del girone è stata, difatti, antitetica alle ultime performance davvero scialbe. Un approccio alla gara finalmente giusto, un pressing asfissiante ai danni degli avversari e tanta corsa, accompagnata da una fluidità di gioco che non si vedeva da quel famoso filotto di risultati positivi con alla guida della squadra l’ex mister Giuseppe Raffaele

Proprio dopo la sessione invernale di calciomercato, qualcosa sembra essersi rotto. Quel feeling tra la squadra ed il tecnico, che aveva sorprendentemente portato il Catania a ridosso delle primissime posizioni, ha subito un grosso trauma tale da causare episodi alquanto sospetti. La sensazione è che, con l’arrivo dei nuovi innesti, si siano venuti a creare dei malumori all’interno dello spogliatoio, con alcuni giocatori forse indispettiti dalla loro regressione nelle gerarchie di Raffaele.

Ciò si evince, ad esempio, da alcuni gesti di stizza mostrati in campo, come l’eccessivo nervosismo di Tonucci, l’esultanza provocatoria di Sarao indirizzata verso la panchina dopo il gol contro il Bari, la poca grinta sfoderata soprattutto da elementi chiave come Dall’Oglio, fino alle deludenti prove nel momento topico del campionato che vanno dalla cocente sconfitta nel derby agli imbarazzanti k.o. con Teramo e Turris con zero tiri in porta. 

Ovviamente chi paga le spese in questi frangenti è sempre l’allenatore, tuttavia l’esonero del tecnico siciliano potrebbe avere i connotati di un fallimento premeditato. Le colpe in realtà sarebbero da dividere tra le varie componenti: giocatori, tecnico e società, per non aver espresso chiaramente, e a tempo debito, le eventuali falle all’interno del gruppo. La strada intrapresa sembra essere stata quella di agire sotto banco, in modo subdolo, con l’aggravante di aver perso punti e di aver pregiudicato la possibilità di un miglior piazzamento in classifica. Tutto ciò a scapito anche e soprattutto della tifoseria, vittima primaria degli inutili teatrini che potrebbero essersi verificati.

Dunque, davvero tolto il dente, tolto il dolore? Sicuramente i limiti della rosa rimangono tali, ma delle valide risposte sia mentali che tecniche si avranno in questo finale di stagione come sono già arrivate ieri. L’imperativo è vincere dimostrando un attaccamento alla maglia. Ciò non toglie che il vero traguardo sarà il closing tanto atteso che si spera possa cambiare il trend negativo di questi ultimi anni. 

Un Catania divertente?

Abbiamo più volte ripetuto che una rondine non fa primavera, la prestazione di ieri potrebbe essere un fuoco di paglia ma potrebbe anche rappresentare il punto d’inizio per un finale di stagione dignitoso. 

Per la prima volta dopo tanto tempo, ieri abbiamo rivisto un Catania posizionato bene in campo, che ha lottato su tutti i palloni, mettendo diverse volte  in difficoltà l’avversario. 

È stato un Catania grintoso e permettetemi di dire un Catania voglioso di ottenere un risultato importante per scacciare via quei fastidiosissimi pensieri negativi che aleggiavano soprattutto nell’ultimo periodo. 

Un Catania rivoluzionato in tutti i sensi, merito del lavoro di mister Baldini, che in pochissimo tempo è riuscito a rivitalizzare una squadra che dal punto di vista mentale e fisico sembrava essere davvero a pezzi. Un allenatore certamente in due giorni non può fare dei miracoli ma nonostante il brevissimo tempo di lavoro avuto a disposizione, è riuscito a riordinare le idee mentali di ogni singolo giocatore, motivandoli sempre più. 

Quello che mi aspetto dai miei ragazzi è la voglia di fare prestazioni come quella contro l’Avellino, perché il divertimento è fare quel tipo di prestazioni”, queste le parole rilasciate da Baldini nella conferenza post-gara di ieri. 

Divertimento, non esiste parola più esatta, questo è un aspetto estremamente importante nel mondo del calcio perché attraverso il divertimento, sicuramente si elimina tutto quello stress mentale accumulato, ed eliminando lo stress si conseguiranno obiettivi personali e collettivi migliori. 

Non bisogna senza dubbio fantasticare con la mente ma è proprio dalla prestazione di ieri che bisogna ripartire, per cercare di riunificare nuovamente tutto l’ambiente, per cercare di ottenere risultati sempre più costanti, per tentare una grande scalata in classifica, sperando che questo Catania possa divertire tutti noi con maggiore frequenza. 

(Foto: Calcio Catania)

TACOPINA
Tacopina si gode Baldini. Altro che De Rossi!

Come ha ribadito in più occasioni l’Amministratore Unico del Calcio Catania, Nico Le Mura, la scelta di Francesco Baldini è stata condivisa con Joe Tacopina. Se il buongiorno si vede dal mattino, Tacopina da New York starà certamente gongolando per la prestazione degli etnei, capaci di una metamorfosi impensabile appena tre giorni fa.

Nei giorni scorsi, in un’intervista rilasciata al noto portale tuttomercatoweb.com, Tacopina aveva indicato Daniele De Rossi come allenatore ideale che, un giorno, gradirebbe vedere sulla panchina rossazzurra. Ma chissà che nelle prossime sei giornate rimanenti con annessi playoff, non possa cambiare idea e innamorarsi sportivamente di Baldini, uno che con i palcoscenici della Serie A e del calcio che conta vanta altrettanta dimestichezza.

(Fonte Immagine: RaiSport.it)

Rossazzurro Pink – Ah, però. Bella squadra quella di Baldini!

Ma non ho capito, quindi la colpa era solo di Raffaele? Il calcio è strano. Ieri la squadra sembrava rinvigorita, rinata insomma, a volerla dire tutta, sembrava un’altra. Se non avessero indossato la tradizionale casacca rossazzurra avremmo stentato a riconoscerli. Raffaele li faceva giocare coi pesetti alle caviglie sotto i calzettoni? Ah no, perché in effetti Sarao li bucava e li avremmo notati tutti.

Bellissima vittoria, grande esordio di mister Baldini, finalmente un calcio di rigore che si spegne in fondo al sacco, insomma tutto molto bello, molto entusiasmante, un buon viatico per l’immediato futuro. Però, oggettivamente, è strano. Come si spiega che giocatori che arrivavano sempre per secondi sul pallone nei contrasti, ieri sembravano avere una marcia in più? Baldini ha dichiarato, e non poteva fare altrimenti, che in due giorni di lavoro non si può ottenere quasi nulla. E quindi cosa è successo?

A noi interessa solo il bene del Catania, le prestazioni e i risultati ma ci piace anche indagare e capire. Ah allora non erano dei campioni che si sono trasformati in brocchi e poi di nuovo in campioni. Ieri la prestazione della squadra ha sorpreso più di quella dei singoli ed è questo il dato su cui mi soffermerei.

A parte qualche sbavatura, i ragazzi di mister Baldini hanno dimostrato di valere anche tecnicamente (altra novità rispetto a tre giorni addietro quando gli errori individuali fioccavano mentre ieri abbiamo assistito ad azioni ben orchestrate in serie). Forse “certe scosse” sarebbe stato opportuno elettrificarle prima…

Francesca Tremoglie

Con i Se e con i Ma…è facile giudicare una vittoria

Arriva la vittoria all’esordio per Francesco Baldini, che con qualche novità tattica e qualche motivazione in più ottiene il massimo. I commenti del post partita saranno sicuramente positivi fra i tifosi “rossazzurri”, ma ci sarà sempre da commentare con un “Se…” o un “Ma..”

Se la squadra avesse messo la stessa voglia di giocare che ha messo con l’Avellino, nella prima di Baldini, non sarebbero arrivate le disfatte delle ultime giornate. Ma forse i giocatori non andavano molto d’accordo con Raffaele e hanno fatto mancare qualche motivazioni. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia

Se i giocatori avessero onorato come ieri anche il derby, non sarebbe arrivata una sconfitta mal digerita dalla città, malgrado la guida tecnica forse non concepita del tutto. Ma forse, il mister di Barcellona Pozzo di Gotto non è riuscito a toccare le corde motivazionali dei suoi. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se molti si fossero basati sulla formazione iniziale, forse avrebbero avuto qualche dubbio sul risultato positivo dell’incontro e Baldini avrebbe subito già qualche attacco. Ma il nuovo tecnico etneo è stato corraggioso e ha dato fiducia a giocatori come Martinez e Izco, messi in disparte fino a qualche tempo fa con la vecchia gestione. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Maldonado non avesse rischiato quel pallone in aria al 45° i rossazzurri avrebbero chiuso senza sofferenza il primo tempo 2-0. Ma Baldini ha chiesto ai propri ragazzi di rischiare la giocata e forse proprio per questo è arrivata la miglior prestazione della stagione, anche con qualche rischio. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se la squadra vorrà dimostrare qualcosa alla piazza, dovrà concludere al meglio il campionato e cercare poi di fare i play-off da protagonisti. Ma il gruppo deve ancora dimostrare molto, si è giocato bene, ma una rondine non fa primavera. In effetti con i se e con i ma… Non si fa la storia.

Se al 90°, sull’errore grave di Sales fosse arrivato il pareggio dell’Avellino, forse sarebbe piovuta qualche critica in più alla squadra. Ma i ragazzi hanno giocato un’ottima partita a prescindere, anche se si è creata qualche sbavatura da distrazioni, che soprattutto negli ultimi minuti non ci stanno. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se la società non avesse esonerato l’allenatore forse oggi si starebbe parlando di un ennesima sconfitta in casa di una squadra senza gioco e con poca grinta. Ma c’è da dire che, molti hanno criticato la scelta dell’allontanamento di Raffaele, che sembrava aver ottenuto il massimo da una squadra incapace di dare di più, ma forse da ieri per molti non è così. In effetti, con i se e con i ma… è facile giudicare una vittoria.

(Fonte foto: CalcioCatania.it)

Serie C – Girone C – Analizziamo insieme la classifica attuale

La Ternana a un piede e tre quarti in Serie B: 12 punti in più e una partita in meno rispetto all’Avellino che occupa la seconda posizione ma che al “Massimino” ci ha lasciato le penne dopo tredici risultati utili consecutivi. Quindi le fere sono storia a sé.

Gli irpini, nonostante lo scivolone di Catania, vantano un +7 sul Bari (53 punti), incapace di approfittarne e sconfitto dal Catanzaro (51) che invece si è avvicinato minacciosamente ai galletti e, peraltro, deve recuperare una partita: potenzialmente potrebbe scavalcarli e portarsi a +1 dal Bari e a -6 dall’Avellino.

Dietro solita bagarre: la Juve Stabia (49) guida il gruppetto delle inseguitrici (non dimentichiamo che ci sono ancora ben 18 punti in palio), che vorrebbero migliorare la posizione in vista della griglia di partenze ai playoff. Segue il Foggia (47) ma sia i campani che i pugliesi hanno disputato 31 partite mentre il Catania (46) ha dalla sua la possibilità che le vengano restituiti i 2 punti di penalizzazione e una partita da recuperare.

Dietro Teramo e Casertana (che il Catania affronterà il 18 aprile al “Massimino”), sperano nei passi falsi dei rossazzurri e di Foggia e Juve Stabia che, stando ai numeri attuali, sono ancora raggiungibili. Può succedere di tutto, la classifica odierna potrebbe subire molti cambiamenti in corso d’opera. Il Palermo, che comunque rientrerebbe a pieno titolo nella griglia playoff, potrebbe ambire a un miglioramento nel piazzamento finale e si trova a -7 dal Catania ma con una partita in meno rispetto al trio Catania-Teramo-Casertana.

CLASSIFICA (PRIME DIECI POSIZIONI):

Ternana 72;

Avellino 60;

Bari 53;

Catanzaro 51;

Juve Stabia 49;

Foggia 47;

Catania 46;

Teramo 42;

Casertana 41;

Palermo 39.

Editoriale – L. Giannotta (TuttoCalcioCatania): “Baldini, partenza Boom”

Baldini, partenza boom. Il Catania ritrova il sorriso

Buona la prima di Francesco Baldini sulla panchina del Catania. Approdato nella sponda rossazzurra della Sicilia con un diffuso scetticismo, l’ex allenatore del Trapani ha esordito sulla panchina rossazzurra con una vittoria al cospetto della vicecapolista Avellino. Niente male come punto di partenza. In pochi giorni Baldini ha saputo trasmettere la giusta carica e tensione agonistica ad una squadra che pareva essersi smarrita ultimamente.

Prova ne sia che, nell’arco dei 90′, al di là di alcune chiare disattenzioni difensive il Catania ha avuto il merito di lottare su ogni centimetro di campo, mettendo in difficoltà gli irpini attraverso efficaci ripartenze ed una prova imperniata sulla corsa, la grinta, lo spirito di sacrificio. Doti cardine in una categoria come la Serie C dove, soprattutto nel girone C, la fame fa la differenza. Se a questa aggiungi un mix ben calibrato di qualità e tecnica, viene fuori la vittoria contro uno degli avversari più quotati e reduce da ben 14 risultati utili consecutivi.

Parliamoci chiaro, in pochi alla vigilia avrebbero scommesso su una vittoria rossazzurra ai danni dell’Avellino. Più facile prevedere che la formazione guidata da un volpone come Braglia riuscisse a dare continuità ai biancoverdi. Ma si dice che il calcio non è una scienza esatta. E allora succede che un Catania con il morale sotto i tacchi sfoderi una prova d’orgoglio, dimostrando al neo allenatore di poter contare su un gruppo valido e voglioso di dire ancora la sua in questa stagione.

Ripartito dal 4-3-3 e dalle doti da leader nello spogliatoio di Mariano Izco, il Catania di Baldini non ha lanciato un messaggio di resa ma di reazione. Vien da chiedersi come mai la squadra abbia ripreso compiutamente a giocare subito dopo l’esonero di Giuseppe Raffaele. Solo un caso, oppure si era presentato qualche mal di pancia? Intanto il campo ha parlato nell’immediato post-Raffaele e fa sorridere Baldini, che pochi giorni dopo il suo compleanno si è regalato ed ha regalato ai tifosi tre punti preziosi al debutto. Le prossime gare ci diranno se l’effetto Baldini è destinato a durare nel tempo. L’inizio sembra incoraggiante.