Catania, media punti da play-out nelle ultime 10 gare

Il Catania di Giuseppe Raffaele è reduce da risultati deludenti e da prove non tanto convincenti come quella di Bisceglie che nonostante lo 0-3, ha lasciato un certo amaro in bocca ai tifosi del Catania e non solo. Nelle ultime dieci partite, il Catania ha totalizzato tre vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. Uno score più che deludente ed una media punti, nelle ultime dieci gare, che è pari a 1,3 punti. In questo momento, gli etnei hanno una media da zona play-out (la Paganese ha una media di 1,2 punti per match nelle ultime 10 gare ma occupa la penultima posizione in classifica)
Qualcosa non va? Forse, più di qualcosa. Urge correre ai ripari per salvare una stagione che definire “anonima” è poco.

Foto: LaSicilia.it

Focus Turris: corallini ultimi in classifica nelle ultime dieci

Turris-Catania sarà la sfida che aprirà la 31esima giornata del girone C della Serie C. La gara si giocherà allo stadio “Amerigo Liguori” di Torre del Greco, mercoledì 17 marzo, alle ore 14:00. 

Gli ultimi risultati della Turris

I corallini, dopo l’ottimo girone d’andata, stanno vivendo un periodo molto delicato. Nelle ultime cinque giornate, infatti, la Turris ha vinto una sola volta, nel derby casalingo contro la Casertana, gara che ha sancito anche l’esordio in panchina di Caneo, subentrato a Fabiano dopo la sconfitta nell’altra sfida tutta campana a Pagani. Situazione non migliore tra le mura amiche, dove nelle ultime cinque gare la compagine rosso-corallo ha ottenuto solo quattro punti su 15 a disposizione. L’ultimo match disputato a Torre del Greco ha visto Giannone e compagni soccombere (1-4) al più rinvigorito Foggia. 

La classifica della Turris

I ragazzi di Caneo occupano il quattordicesimo posto in classifica a quota 31 punti (quattro punti in più dalla zona playout). Se si prendessero in considerazione le ultime dieci giornate, addirittura la Turris occuperebbe l’ultimo posto della graduatoria con soli quattro punti conquistati. Sette sono i successi, 10 i pareggi e 12 le sconfitte. Quattro le vittorie interne, con cinque pareggi e altrettante sconfitte. 33 le reti siglate, a fronte di 48 gol incassati, che la rendono la squadra con la difesa maggiormente battuta del torneo. 

La rosa della Turris

L’organico dei torresi è un mix tra giovani promettenti e gente navigata per la categoria. Tra i legni, a difendere la Turris, c’è Abagnale. Il reparto arretrato è composto dagli esperti Lorenzini e Rainone (in forza alla Casertana fino a qualche stagione fa). Il centrocampo è, senza tema di smentita, il reparto maggiormente attrezzato: oltre ai prospetti interessanti di Da Dalt e Romano, spiccano le presenze di Giannone (più volte cercato dal Catania in passato) e l’esperto Signorelli. In avanti, perso il gioiellino Pandolfi, passato al Brescia in Serie B, è arrivato l’interessante centravanti moldavo Boiciuc.

La guida tecnica della Turris

Dopo il girone d’andata strepitoso giocato dalla sua Turris, l’ex allenatore Fabiano è stato esonerato a causa delle tre sconfitte consecutive arrivate con Monopoli, Palermo e Paganese. Al suo posto è arrivato l’esperto Caneo. Il tecnico sardo, è reduce dalla mancata salvezza nell’ultima stagione alla guida del Rieti. Il suo obiettivo sarà quello di risollevare i corallini per condurli verso una salvezza adesso diventata non più certa. Nelle sue prime tre gare disputate, tuttavia, non ha fatto benissimo: dopo la vittoria all’esordio con la Casertana, infatti, sono arrivate tre sconfitte con Potenza, Foggia e Juve Stabia. Il suo sistema di gioco maggiormente attuato è il 3-5-2.

Formazione tipo della Turris

Turris (3-4-2-1): Abagnale; Ferretti, Lorenzini, Loreto; Da Dalt, Tascone, Romano, D’Ignazio; Giannone, Persano; Boiciuc. ALL. Caneo.

Fonte Immagine: Il Mattino

Catania che ti prende?

Ci troviamo senza ombra di dubbio nella fase più scadente e mediocre della nostra ennesima stagione in un campionato anch’esso scadente. Come più volte ribadito, poter giocare nella terza serie italiana dopo tutto ciò che è successo la scorsa estate è davvero un miracolo sportivo. 

Quella che ci apprestiamo a concludere, sarebbe dovuta essere una stagione “di transizione”, chiamiamola così, una stagione che non prevedeva alcun obiettivo di spessore, una squadra creata per raggiungere al più presto un modestissimo piazzamento in classifica in grado di portare a casa una seconda salvezza, dopo quella della matricola. 

Come si suol dire, l’appetito vien mangiando e seppur con una partenza a rilento, il Catania a inizio stagione ha scalato varie posizioni in classifica fino a posizionarsi stabilmente al quinto posto. Ma, cammin facendo, tutti i nodi vengono al pettine, in effetti la squadra inizia a sentire la mancanza di un’adeguata preparazione tecnica nel periodo estivo, l’inquantificabile numero di infortunati che ha caratterizzato gran parte della stagione, un budget economico pari a zero che non ha permesso di rafforzare la squadra nei suoi punti più deboli. 

Eppure, dovevamo immaginarlo, forse l’alto piazzamento ha deluso le nostre aspettative, forse non abbiamo più considerato ciò che abbiamo passato in estate con “l’extra-campo”, con i vari aspetti giudiziari e burocratici, forse il nostro desiderio più grande, ovvero quello di uscire al più presto da questa categoria, ci ha fatto viaggiare, seppur mentalmente, verso altre pretese. 

Il Catania ad oggi occupa sempre quel quinto posto, ma sembra aver perso la propria identità, probabilmente l’identità non c’è mai stata quest’anno, si tratta di un’involuzione pazzesca, una squadra inerme che regala almeno un tempo in ogni partita all’avversario di turno, una squadra che non sa reagire, una squadra mentalmente distrutta. 

Sappiamo tutti quanto l’aspetto mentale sia importantissimo in ambito sportivo, e in particolar modo nelle ultime uscite, questa squadra ha dimostrato di essere davvero fragile. Eppure ci troviamo lì, direbbe qualcuno. Poco importa, le prestazioni sottotono possono capitare a chiunque, le sconfitte bisogna accettarle, ciò che in realtà fa davvero rabbia è il modo in cui arrivano. Le sconfitte aiutano a vincere e si superano con una reazione, ma questa reazione non è mai arrivata. Regalare punti ad avversari sulla carta più “modesti” provoca solo ed esclusivamente tanto rammarico. 

Ciò che molti non vogliono capire è che il nostro futuro dipende dalla chiusura del closing: solo grazie ad un grosso investimento economico potremo esaudire il nostro comune desiderio. La via del silenzio adottata nell’ultimo mese potrebbe portare a giorni fasti, se e solo se, permettetemi il bicondizionale, non ci saranno imprevisti.

Con i Se e con i Ma…NON si vince più al “Massimino”

Come per ogni postpartita le discussioni si accendono, soprattutto quando, a Catania la squadra della città perde in casa, giocando male. Ci troviamo dunque, ad approfondire le tematiche “rossazzurre” nella nostra rubrica: “Con i se e con i ma…”

Se Raffaele non avesse cambiato tante volte il modulo di gioco, forse la squadra avrebbe avuto una sua identità. Ma c’è da dire che, i punti in rimonta sono arrivati proprio grazie ai cambiamenti e alle letture del mister. In effetti, con i se e con i ma… non si fa la storia.

Se contro il Teramo avesse giocato dal primo minuto Sarao, che è il capocannoniere della squadra, forse si sarebbe potuto trovare un uomo in più in area contro una difesa ben schierata. Ma la scorsa partita, proprio la velocità del duo Russotto – Di Piazza aveva portato i tre punti in cascina e si è proseguito su questa idea. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Antonio Piccolo fosse entrato prima in campo, forse si sarebbe potuta evitare la sconfitta. Ma il ragazzo è rientrato da una distorsione al ginocchio e il suo ingresso va centellinato. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se ci fosse stato il pubblico allo stadio, la “Sigi” si sarebbe dovuta sorbire qualche critica sonora da parte di qualche tifoso dopo gli ultimi risultati, arrivati dopo il mercato di riparazione. Ma se la società avesse avuto l’opportunità di accogliere i propri sostenitori in questa stagione, ci sarebbe stata una maggiore forza economica da poter investire sul mercato. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se nel secondo tempo, con il Teramo in vantaggio, fosse entrato Manneh piuttosto che Reginaldo, la squadra avrebbe potuto avere un passo diverso per provare ad aggredire il fondo. Ma sicuramente non è il gambiano l’uomo che può risolvere i problemi offensivi di Raffaele. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se i rossazzurri avessero vinto in casa contro il Teramo sarebbero potuti arrivare punti in chiave primi posti, guardando solo davanti. Ma invece, la sconfitta proietta la squadra etnea nel gruppo dal quinto al decimo, non più da quinto al secondo e sottolinea l’assenza del fattore campo. In effetti, con i se e con i ma…NON si vince più al Massimino.

 

(foto fonte: Stadionews)

 

Turris-Catania: da Dell’Oglio a Dall’Oglio. Posso comprare una vocale?

Che tempi. I meno giovani hanno ancora impressa nella mente quella partita di playoff (si giocava al vecchio “Cibali”), contro la Turris. Il Catania anticipò le altre squadre impegnate negli spareggi-promozione per evitare la concomitanza con l’Atletico Catania che avrebbe sfidato il Savoia proprio nell’impianto di Piazza Spedini. 

Uno 0-0 che lasciò i rossazzurri con l’amaro in bocca ma di fronte avevano la difesa meno perforata del campionato (solo 19 reti subite in 34 presenze dai corallini), e nemmeno l’attacco più prolifico (40 gol) riuscì a scardinare il muro campano.

Tra i giocatori nella rosa della Turris spiccava l’ex centrocampista della Fiorentina, Antonio Dell’Oglio, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, brevilineo, ottima visione di gioco e piedi di pregevole fattura per un calciatore che militava in Terza Serie.

Per assonanza è impossibile non pensare a Jacopo Dall’Oglio, il nostro centrocampista, con caratteristiche molto differenti: bravo negli inserimenti, abile nel tiro dalla distanza ma con scarsa propensione a cucire gioco. Ed è questo che manca al nostro Catania, un regista che abbia le qualità di Antonio Dell’Oglio. Insomma, si può comprare una vocale?

(fonte foto: pianetaempoli.it)

Turris-Catania: arbitra Monaldi di Macerata

E’ stato designato il signor Marco Monaldi di Macerata per dirigere Turris-Catania, valevole per la 12sima giornata di ritorno del campionato di Serie C, Girone C che si terrà allo stadio “Liguori” di Torre del Greco mercoledì alle ore 14:00.

Il signor Monaldi sarà coadiuvato da Biffi di Treviglio, Conti di Seregno mentre il quarto ufficiale sarà Feliciani di Teramo.

Biagianti sui social: “Io fuori per scelta di Raffaele? Non è così Pellegrino…”

Maurizio Pellegrino, attuale direttore generale del Catania, ha dichiarato nei giorni scorsi a “La Sicilia” che Marco Biagianti era rimasto fuori dal progetto tecnico per scelta dell’allenatore: “Izco al posto di Biagianti è stata una scelta voluta dal tecnico”.

Secca la replica, con tanto di smentita, dell’ex capitano del Catania sui social:

“La vita mi ha insegnato a prendermi sempre le mie responsabilità, soprattutto nei momenti di difficoltà. Dopo tanti mesi e in un momento complicato per squadra e città , Maurizio (Pellegrino, ndc), ancora continui a dare la colpa al mister per scelte che furono solo tue? Bisogna cercare di essere sinceri o quantomeno di avere le palle per le scelte che si fanno, la gente ha bisogno di rispetto e verità. E non aggiungo altro. Detto questo , Forza Ragazzi e sempre Forza Catania!”.

(foto:padovasport.it)

Max Licari
Esclusiva, Max Licari: “Raffaele paga il calo atletico. Tacopina intervenga su settore giovanile e marketing”

Dal lontano 2004 allieta le mattine di tutti i tifosi rossazzurri con la sua trasmissione radiofonica sul Catania. Max Licari, giornalista e direttore del celebre programma dedicato ai colori rossazzurri Pianeta Catania, ha risposto alle nostre domande sul brutto momento che stanno attraversando i ragazzi di Raffaele. Di seguito le sue risposte ai nostri interrogativi. 

1) Max, se nel girone d’andata il Catania aveva concesso solo quattro sconfitte, nelle ultime tre giornate ne ha subìte ben due. Secondo te, a cosa è dovuto principalmente questo calo?

“Secondo me, il calo è dovuto essenzialmente ad un fattore atletico molto importante, che è coinciso con le defezioni di giocatori essenziali come Piccolo o Zanchi. A questi adesso si è aggiunto pure Silvestri. La concomitanza di queste due cose ha influito tanto su questo rendimento negativo. È ovvio che il Catania non ha un organico eccellente, ma non è neppure una squadra da buttare totalmente via come qualcuno vorrebbe fare intendere”.

2) Quanto potrebbe incidere un livello di condizione fisica e morale così bassa in vista di eventuali playoff?

“Potrebbe incidere molto perché adesso si rischia di andare ai playoff in una posizione non eccezionale. È chiaro che in questo momento il Catania ha nove punti di vantaggio sull’undicesimo posto, però rischia concretamente il quinto/sesto posto, quindi bisogna che si riprenda subito. Io suppongo che loro abbiano fatto una preparazione a gennaio in vista dei playoff, per questo hanno avuto questo calo. La speranza è che se così fosse, magari in primavera si potrà fare meglio”.

3) Una parte di tifoseria chiede ad alta voce l’esonero di Raffaele. Secondo te, è giusto fare ricadere tutte le colpe sul tecnico barcellonese?

“Raffaele è un tecnico che viene dalla gavetta e che sta crescendo. Ha cominciato bene, riuscendo a creare un gruppo. Adesso sta pagando questo momento. Secondo me, in questo girone di ritorno, soprattutto le sue scelte iniziali hanno lasciato molto perplessi. Probabilmente sbaglia la formazione iniziale e anche l’approccio alle partite, anche se certe volte è riuscito a rimediare. Il Catania ultimamente è quasi sempre andato in svantaggio, quindi evidentemente c’è un problema da questo punto di vista. Deve dare delle pronte risposte, a partire già dalla gara con la Turris, perché alcune decisioni riguardanti il modulo e gli interpreti non hanno convinto”.

4) Che idea ti sei fatto dell’impiego di Maldonado, giocatore considerato come colui che doveva prendere le redini del centrocampo rossazzurro e il cui minutaggio è invece abbastanza basso?

“Maldonado è un calciatore tecnicamente valido, ma che non ha il passo per poter stare dietro ai centrocampi più importanti della categoria. Fin quando si gioca con squadre inferiori, anche con quel passo riesce a dare un contributo importante, ma quando il livello atletico in mezzo al campo si alza, va in difficoltà. Penso che mister Raffaele non lo faccia giocare sostanzialmente per questo motivo. Tuttavia, data la composizione del centrocampo attuale del Catania, il meno attrezzato tra le squadre di medio-alta classifica, ritengo che lo si debba far giocare quasi per forza”.

5) Closing si, closing no. Ormai è un vero dilemma: come mai i tempi si sono così dilatati? E se ci sarà finalmente fumata bianca, dove credi possa arrivare il Catania con Tacopina al timone?

“Rimango molto fiducioso sul closing. In base alle informazioni che abbiamo, è un qualcosa che dovrebbe andare in porto, anche perché c’è la volontà da ambedue le parti di vendere. Nicolosi ha fatto degli investimenti importanti, ed è chiaro che questi soldi non li vuole perdere. I tempi si sono dilatati perché tardano ad arrivare le risposte da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Comune di Mascalucia. Penso che da qui alla fine di marzo si potrà trovare una soluzione. Da Tacopina mi aspetto che non faccia un progetto solo in direzione di investimenti importanti sull’organico, ma anche sul settore giovanile, che per me è fondamentale, e del marketing e che metta dentro uomini professionali e seri”.

Catania, allenamenti e rifinitura. Non si può sbagliare

Il Catania ieri ha svolto ieri la prima seduta di allenamento in vista della partita contro la Turris (mercoledì 17 marzo ore 14:00). Chi è sceso in campo nella sconfitta interna contro il Teramo ha svolto lavoro di scarico, gli altri riscaldamento e partitelle a pressione.

Oggi i rossazzurri svolgeranno la seconda sessione in vista della trasferta di Torre del Greco mentre domattina è prevista la rifinitura. Mister Raffaele non può sbagliare.

(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)

 

Editoriale – L. Giannotta (TuttoCalcioCatania): “Il passo del gambero…”

“Ero convinto che, dopo Bisceglie, avremmo fatto una partita diversa”. E invece no. Il pensiero di mister Giuseppe Raffaele si scontra con la realtà di un Catania che ha fatto il passo del gambero anziché progredire. Confermando un limite indiscutibile: regalare il primo tempo agli avversari. I rossazzurri, per la verità, neanche dopo l’intervallo hanno impensierito più di tanto gli abruzzesi, scesi in campo con personalità e la giusta determinazione, aggredendo la squadra di Raffaele e mettendo sotto pressione la lenta difesa catanese. Etnei fin troppo prevedibili e lacunosi nello sviluppo della manovra, statici ed imprecisi.

I lanci lunghi a iosa denotavano una evidente mancanza di idee. Solo a sprazzi, nel secondo tempo, il Catania ha spinto in misura maggiore sugli esterni con Pinto da una parte e Calapai (subentrato ad un deludente Albertini) dall’altra. Raffaele sperava in una giocata dei singoli per scardinare la difesa biancorossa, ma l’estremo difensore Lewandowski – nessuna parentela con il famoso Robert del Bayern – è rimasto abbastanza inoperoso nell’arco dei 90′. Gara di una passività disarmante, quella disputata dal Catania al “Massimino”, per merito anche di un Teramo ben disposto tatticamente e con un atteggiamento propositivo, che ha sfidato con coraggio i padroni di casa.

L’Elefante ha riproposto i soliti limiti e non si è avuta traccia alcuna della squadra capace di unirsi e di ricompattarsi nelle difficoltà, come evidenziato a Bisceglie. In terra di Puglia, pur senza entusiasmare il gruppo aveva dato segnali di risveglio dopo lo shock post-derby. Al cospetto del Teramo, invece, è tornato il blackout con qualche spiraglio di luce determinato dal solo rientro di Piccolo, che ha provato a suonare la sveglia. Per il resto, tanta pochezza in campo ed il timore che si sia rotto qualcosa all’interno del giocattolo etneo. Adesso si avvicina una nuova settimana impegnativa per il Catania, chiamato al riscatto immediato mercoledì a Torre del Greco per poi confrontarsi domenica con un osso duro, l’Avellino. Servono ben altre prestazioni in vista del rush finale.