Catania a -4 dal Catanzaro grazie a un errore madornale del guardalinee (VIDEO)

Il Direttore Generale del Catanzaro, Foresti, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo la sconfitta interna patita dai giallorossi nello scontro al vertice contro l’Avellino. Il gol di Bernardotto è stato viziato da un fuorigioco netto (di rientro dato che al momento del passaggio il giocatore si trovava addirittura fuori dal rettangolo verde), non ravvisato dal guardalinee. 

L’Avellino occupa attualmente il secondo posto in classifica con 53 punti, a -9 dalla capolista Ternana che però deve recuperare una partita. Il Catanzaro invcece è quarto a sole quattro lunghezze dal Catania che spera nella restituzione dei due punti di penalizzazione.

Ecco quanto dichiarato dal Direttore Generale del Catanzaro, Foresti, a fine partita:

Sono qui per esprimere la nostra amarezza. Siamo veramente stanchi di questo trattamento. Il fuorigioco era evidente. Bernardotto era fuori dal campo. Non mi era mai capitato di perdere una partita per un gol del genere. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Catanzaro merita rispetto per la sua storia, per la sua proprietà, per questi anni all’insegna di investimenti e dispendio di energie.  Non ricordo un episodio a favore del Catanzaro. È possibile che sbagliano sempre contro di noi? Non voglio fare illazioni, è un dato di fatto. Stasera ci giocavamo tanto. È una roba che si ripercuote sul lavoro di tutti. Rovinare una partita per una cosa che hanno visto tutti. Chi doveva alzare la bandierina non l’ha fatto. È grave. Speriamo che cambi qualcosa”.

(fonte foto: tuttocampo.it)

 IL GOL INCRIMINATO AL MINUTO 1,15” (VIDEO tratto da www.avlive.it)

https://www.youtube.com/watch?v=bxt93vBvFsM
Con i Se e con i Ma…NON si onora un derby

Quando si perde un derby, in casa, con un uomo in più per 60minuti, contro una squadra con molte assenze e per di più senza aver sputato l’anima in campo, è difficile trovare giustificazioni o alibi.
Come ogni post partita, analizzando tutte le discussioni e formulando le più disparate ipotesi, ci immergiamo nella rubrica: ” Con i Se e con i ma….”

Se Confente fosse stato un portiere che ogni tanto avesse regalato qualche “miracolo” o parata decisiva, piuttosto che effettuare il suo solito compitino da sei in pagella, magari avrebbe portato qualche punto in più, non subendo gol negli unici tiri del match a Vibo e con il Palermo. Ma sicuramente non si può dare la colpa delle mancate vittorie al ragazzo in prestito dal Chievo, che sta facendo in maniera ordinata il suo lavoro senza rubare l’occhio. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Sales e Giosa sono gli acquisti voluti da Raffaele, le pretese del mister ,forse,sono state abbastanza mediocri visto le ultime prestazioni dei giocatori. Ma c’è da dire, che il calo della squadra non è dovuto di certo a questi atleti, che pur non giocando benissimo non hanno fatto peggio dei loro compagni. In effetti con i Se e con i ma…non si fa la storia.

Se ci fosse ancora qualcuno che affermi, che Pinto sia il miglior esterno sinistro della categoria, forse vedendo le partite che sta sfornando si ricrederebbe sicuramente. Ma il ragazzo sta attraversando un’annata in cui gli infortuni degli altri compagni non gli hanno dato il tempo di recuperare dal suo. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Raffaele avesse aggredito il Palermo, in dieci, con un giocatore di costruzione come Maldonado, piuttosto che con Rosaia, che non ha caratteristiche di regista, magari sarebbero arrivate maggiori soluzioni per arrivare in porta. Ma in questo momento, sicuramente il mister non ripone fiducia in questo ragazzo che, ogni qualvolta entra in campo, abbassa il baricentro della squadra. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Dall’Oglio avesse la classe e i piedi dei migliori numeri dieci, si potrebbe anche accettare il suo intestardirsi nel calciare un certo tipo di punizioni. Ma spesso sembra che il ragazzo vada oltre le sue possibilità, perdendo occasioni importanti o togliendo la sfera a compagni più dotati. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se a inizio secondo tempo, Russotto, solo contro il portiere, non avesse impattato il palo, magari gli etnei sarebbero passati in vantaggio, inguaiando così un Palermo già con un uomo in meno. Ma anche la squadra di mister Filippi aveva beccato un legno nei primi quarantacinque e poi un occasione come quella capitata a Russotto è come sbagliare un rigore. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se fosse entrato Volpe negli ultimi minuti, magari avrebbe creato densità dentro l’aria per evitare la sconfitta. Ma il ragazzo è arrivato a Catania dopo aver superato un infortunio grave,  costatogli un anno di assenza e quindi anche pochi allenamenti sulle spalle. Forse il suo acquisto non ha dato una grossa mano a Raffaele. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se magari l’allenatore etneo avesse concesso un turno di riposo a Welbeck nelle partite precedenti, il ragazzo non avrebbe giocato il derby senza benzina in corpo, consegnandosi così a Luperini. Ma per l’allenatore è impossibile fare a meno di lui in ogni partita poiché è la vera anima del centrocampo etneo. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Raffaele avesse fatto capire ai suoi giocatori l’importanza di un Derby a Catania, i ragazzi sarebbero scesi in campo con un approccio diverso e avrebbero fatto di un sol boccone i “Rosanero”. Ma in un derby, in cui i tifosi sfidano le misure anticovid per supportare la squadra dal tragitto da Torre del Grifo al Massimino, sventolando sciarpe e stampando striscioni con messaggi chiari, non c’è bisogno di qualcuno che ti sveli l’importanza di questo incontro. Ma forse, questo messaggio che sembrava tanto chiaro, non è stato recepito da alcuni giocatori. In effetti con i se e con i ma…non si onora un derby.

 

(Foto fonte: gdsPalermo)

Catania, oggi seduta di allenamento pomeridiana

Il Catania svolgerà oggi pomeriggio una seduta di allenamento agli ordini di mister Raffaele per preparare la trasferta di Bisceglie (domenica 7 marzo, ore 15:00 allo stadio “Ventura”).

I rossazzurri, reduci dalla cocente sconfitta casalinga nel derby col Palermo, devono ritrovare la via della vittoria ma dovranno fare a meno, oltreché degli infortunati, anche di Pinto, appiedato per un turno dal Giudice Sportivo. Torna arruolabile Denis Tonucci che ha scontato la squalifica rimediata a Pagani.

(fonte foto: calciocatania.it)

Bisceglie-Catania: arbitra Maranesi

L’Associazione Italiana Arbitri C.A.N. C, Serie C ha reso note le designazioni arbitrali in merito alla decima giornata del campionato, Girone C.

Sarà il signor Valerio Maranesi di Ciampino a dirigere Bisceglie-Catania (domenica 7 marzo, ore 15:00), coadiuvato dagli assistenti Giuseppe Di Giacinto di Teramo, Giulio Basile di Chieti e Luca Angelucci di Foligno, quest’ultimo in qualità di quarto ufficiale.

Catania che confusione!

La sconfitta contro il Palermo è una delle peggiori umiliazioni sportive, una squadra che non riesce a sfruttare la superiorità numerica per oltre un’ora di gioco, una squadra spaesata che non reagisce al gol subito, che non crea azioni di gioco, quasi come se non si seguissero più gli schemi tattici e le indicazioni di Raffaele. 

Una squadra allo sbaraglio, specchio dell’attuale e confusionaria condizione societaria padroneggiata da continui dissidi interni, insomma una squadra che aveva il compito di non sbagliare le due partite di derby tra andata e ritorno, e che puntualmente le ha ciccate. A chi attribuire la colpa? 

Il tutto ruota al classico triangolo costituito da dirigenza, staff tecnico, rosa, gli uni direttamente proporzionali agli altri. E’ ampiamente chiaro che se vi sono dei problemi a monte, questi ultimi si ripercuoteranno a valle; questo è quello che sta succedendo al Catania inteso come rosa e dirigenza, una squadra che in estate non è riuscita a svolgere alcuna amichevole per una preparazione adeguata, complice il grande sforzo per il salvataggio della matricola 11700, una società che a causa del grande numero di debiti è stata costretta a svolgere un mercato di riparazione con nessun budget disponibile. 

La continua attesa di risposte tra agenzia delle entrate e comune di Mascalucia non fa di certo bene all’intera piazza che continua a chiedersi se e quando arriveranno questi riscontri senza alcun responso dai diretti interessati. 

Si respira un’aria pesante, e di certo la squadra ne risente ciccando clamorosamente partite definite “abbordabili”, perdendo sempre di più la propria identità di gioco.  

La piazza è stanca di questa mediocrità che non le appartiene, chiede un cambiamento urgente, esige rispetto soprattutto da chi ha continui mal di pancia all’interno della stessa SIGI, e che si vada verso l’unico scenario auspicabile. 

Intelligenti pauca. 

(Fonte foto: lasicilia.it)

Catania, risveglio dal sapore amaro

Catania si sveglia,come tutte le mattine tra l’odore del mare e i rumori e la terra di mamma Etna che fa i capricci, ma va bene così perchè siamo orgogliosi “figli del vulcano”.

Una posizione strategica la nostra dove se sei al centro ad assaporare un pezzo di tavola calda bollente appena sfornato, cambi idea e in pochi minuti sei ad Acitrezza oppure al lungomare ad assaporare una freschissima granita.

Ma stamattina non è cosi. Il tifoso rossazzurro si è svegliato come si dice da queste parti con “la mala”, d’altronde come dargli torto dopo la cocente sconfitta contro il derby contro il Palermo? Una partita già caricata dai tifosi etnei con striscioni, cori, incitamenti perché non si può perdere così la partita contro i rivali di sempre. 

Ma il calcio riserva anche delle sorprese perché nonostante il solito approccio sotto tono della squadra che Raffaele deve immediatamente studiare e raddrizzare, ci si doveva aggrappare all’espulsione di Marconi per costruire la vittoria invece proprio quando eravamo quasi sicuri di avere la partita in mano è arrivato il lampo di Santana.

Ecco, forse sta qui l’errore del Catania di sottovalutare un avversario creduto ormai alle corde e che. invece, ha spezzato le gambe agli etnei.

Enorme delusione, incredulita’ perché diciamocelo francamente questo Palermo non era imbattibile ma hanno vinto le motivazioni, quelle che purtroppo il Catania ha perso nelle ultime cinque partite in cui ha racimolato solo 3 punti.

Svegliarsi, reagire immediatamente altrimenti si rischia veramente di rovinare quanto di buono fatto fino adesso: occore giocarsela con chiunque finire la regular season col miglior piazzamento e poi progettare bene i playoff.

Quindi via al pessimismo,  non cerchiamo colpevoli e cerchiamo di navigare in mari calmi con l’aiuto di tutte le componenti.

Fonte Foto (Turismo.it)

Focus- Bisceglie, in casa poco più di 1 punto a partita

Mancano pochi giorni al match fra Bisceglie e Catania che si affronteranno il 7 marzo alle ore 15 al “Venturato” di Bisceglie per la ventisettesima giornata di Serie C. Dando uno sguardo alle statistiche, specie quella legata al rendimento interno dei pugliesi, appare subito un chiaro quadro del rendimento dei nerazzurri in casa.

Sono infatti solo dodici i punti racimolati dalla squadra, frutto di 3 pareggi e 3 vittorie, tra le mura amiche, con una media punti di 1,08 a partita. Inoltre, proprio il Bisceglie non vince un match dallo scorso 17 febbraio quando ad essere sconfitta  è stata la Viterbese di Roberto Taurino. Non sarà certamente una partita facile per Reginaldo e compagni.

Foto: BisceglieCalcio.it 

Focus- Il Catania potrà arrivare lontano?

Un Catania in chiaroscuro che ha perso il derby, forse anche immediatamente se si pensa ai due legni colpiti da Andrea Russotto, il più propositivo dei suoi. A questo punto della stagione, si dovrebbe cominciare a riflettere su quanto si è fatto e quello che ancora si può fare per concludere al meglio un campionato arricchito di alti e bassi come questo.

La domanda sorge spontanea, i tifosi possono riporre la loro fiducia in questi ragazzi per un’eventuale promozione in Serie BAd oggi la risposta è chiara a tutti, difficilmente questo Catania può avere la meglio su squadre di caratura superiore ai play-off. La squadra è stata certamente ben costruita ma complici le assenze per infortunio e un’attacco non troppo prolifico, ci porta a pensare che le possibilità di fare bene ai play-off siano davvero basse.

A meno che, al culmine della stagione, il Catania non viva un periodo di particolare forma, con la probabilità che tutti i giocatori fino ad ora messi ai box, raggiungano una condizione fisica invidiabile. Ma a tutti questi quesiti, non siamo in grado di fornire risposte certe, del resto così nel calcio come nella vita, chi vivrà, vedrà.

Foto: CalcioCatania.com 

Tifosi Mood – Marco Sapienza: “Deluso da Raffaele nel derby. Convinto che Tacopina prenderà il Catania”

Ritorna il nostro appuntamento settimanale dedicato ai tifosi rossazzurri. Questa volta, daremo voce a Marco Sapienza, assiduo sostenitore del Catania e da anni abbonato fedele in Tribuna B. L’occasione è ghiotta per discutere dell’ultimo nefasto turno di campionato e sulla sua passione verso gli etnei. Ecco le sue risposte alle nostre domande.

1) Ciao Marco, raccontaci la tua vita da tifoso fin qui. Qual è il ricordo più bello e quello più brutto che ti legano alla fede rossazzurra e cosa significa per te essere tifoso del Catania?

“Il ricordo più bello che conservo del Catania risale al 25 aprile 1999, anno del ritorno tra i professionisti. È stato un giorno indimenticabile, forse più di quello della promozione in A. Il momento più brutto, invece, è stato quando nell’estate del ’93 dal telegiornale appresi la notizia della mancata iscrizione al campionato del Catania. Paradossalmente il bello di sostenere questi colori è proprio questo: non avrai mai soddisfazioni sportive a livello di vittorie, ma il Catania è qualcos’altro, è uno stile di vita che si coltiva negli anni. Questo è ciò che conta”.

2) Purtroppo la tua intervista cade a seguito della disfatta nel derby col Palermo. Quali sono state le tue impressioni e chi o cosa ti ha deluso di più?

“Disfatte ne ho viste tante, ma questa è stata abbastanza brutta perché inaspettata. A parte due/tre elementi, il resto della squadra secondo me non ha capito la valenza della gara e, purtroppo, nemmeno l’allenatore Raffaele, che comunque finora ha fatto un campionato egregio. È proprio lui, che mi ha deluso più di tutti”.

3) Pensi che la sessione di mercato invernale abbia rafforzato o indebolito il Catania? I nuovi innesti hanno fatto davvero bene alla squadra o, invece, alcune scelte hanno creato delle crepe all’interno dello spogliatoio?

“Non credo la squadra sia stata indebolita, anche perché chi c’era prima, come Biondi o Pecorino, per citarne alcuni, avevano la testa già altrove. Semmai non ho capito alcune scelte, perché se ad esempio Russotto è stata una mossa valida, allo stesso tempo non ho compreso il ritorno di Matteo Di Piazza. Penso che il suo carattere non si sposa con Catania. Non che in altre piazze abbia fatto meglio, anzi. Non penso ci siano crepe nello spogliatoio, anche perché quest’anno il gruppo mi sembra unito rispetto alle scorse stagioni. Forse ci sono dei malumori legati soprattutto agli ultimi risultati negativi”.

4) Closing Tacopina. Che sensazioni hai riguardo questa lunghissima vicenda? Secondo te, alla fine, il Catania passerà all’avvocato americano?

“Oltre Tacopina non c’è un’altra possibilità. Se una persona sta tutto questo tempo dietro un’affare vuol dire che l’interesse c’è. Sono convinto che alla fine il closing si farà e l’avvocato americano diventerà il nuovo proprietario”.

5) Infine, ti chiedo un tuo resoconto della stagione finora e ti chiedo quali aspettative nutri per questa parte finale del campionato?

“Siamo in linea con la stagione che mi aspettavo. Vedevo il Catania tra il quarto e l’ottavo posto, ed è quello che sta accadendo. Al netto della sconfitta nel derby, non sono particolarmente deluso. Mi auguro che dopo questa brutta battuta d’arresto, i giocatori cerchino di rimediare sul campo e spero che alcuni giocatori cardine come Piccolo o Zanchi rientrino nei loro standard e finalmente possiamo avere un finale di campionato senza infortuni”.

Venticinquesimo anniversario della scomparsa di Angelo Massimino

La data del 4 marzo rappresenta un momento doloroso per la tifoseria catanese, infatti il 4 marzo del 1996 veniva a mancare il “presidentissimo” Angelo Massimino, lui che diede splendore alla squadra della nostra città, lui che nel 1969 fece ingresso nel Calcio Catania (che giocava nei palcoscenici della Serie B) ottenendo subito la Serie A. Fu un grande traguardo per l’intera città, giocare in massima serie rappresenta una vera e propria conquista e fu proprio il “presidentissimo” a riuscirci. 

Si può dire che Massimino diede la propria vita per il Catania in tutto e per tutto, infatti nella stagione 1992-93 il Catania venne escluso dal proprio campionato di appartenenza a causa di un ritardo nei pagamenti e da quel momento in poi e per gli anni a seguire, iniziò una vera e propria battaglia legale, per cercare di difendere a tutti i costi la sua “creatura”. Il 4 marzo del 1996 si recò a Palermo sempre per questioni calcistiche e burocratiche quando in seguito ad un incidente, il “presidentissimo” perse la vita. 

Avremmo voluto omaggiarLa con una vittoria, purtroppo non è stato possibile. Caro presidente, il Suo ricordo resterà per sempre nel cuore di noi tifosi rossazzurri. Per sempre eterno. 

Grazie Cavaliere. 

(Fonte foto: GDS)