Una nuova verve spinge i rossazzurri. Non solo per i 3 punti acquisiti, peraltro contro un’ottima squadra, al culmine di una sfida a colpi di cannone al Massimino.
Che sia la voce di Stefania a riecheggiare nei loro cuori? O sarà da attribuire a mister Baldini tutto il merito? Nessuno può dirlo per certo.
Possiamo dire che si vede un altro Catania. Più reattivo, più quadrato, meno fumoso in fase di finalizzazione. Il Catania c’è.
La difesa a 4
La quadratura della squadra è da attribuire, soprattutto, alla difesa. Finalmente l’assetto difensivo è stato definito e ci siamo tutti dati pace.
Non se ne poteva più di tirare i dadi a caso e indovinare il numero dei difensori impiegati dal numero inciso nella faccia del dado che volgeva verso l’alto.
Una coerenza, uno standard, un modo come un altro di far pace col cervello. È già tanto. È già un punto di partenza.
Se aggiungiamo anche altri piccoli, ma decisivi, elementi, chiudiamo il cerchio. Uno di questi è sicuramente un ritrovato spirito di gruppo e giocatori, altrimenti poco sul pezzo, che non si limitano più a fare il compitino.
Luca Calapai
Un elogio particolare va a Luca Calapai che abbiamo, spesso, etichettato come un ragazzo, sì, volenteroso ed agile sulla fascia, ma parecchio limitato tecnicamente.
Dobbiamo fargli i dovuti onori al riguardo. I suoi miglioramenti tecnici ci fanno ben sperare per il finale del torneo e l’inizio della roulette russa, alias play-off.
Oggi, è una pedina fondamentale per l’assetto tattico del Catania. Averlo recuperato a pieno rappresenta un motivo in più per sperare.
Dall’Oglio ed il centrocampo
Certo è che, se la difesa rischia meno del dovuto, più di qualche merito è da attribuire al centrocampo.
Un mix di quantità e qualità da ripartire, ora in Dall’Oglio, ora in Maldonado, più libero di “pensare” in mezzo al campo.
Agonismo e qualità in buone dosi, ma presupposto di grande speranza, è sicuramente la ritrovata forma fisica in mezzo al campo. E qui incrociamo le dita, dando spazio a qualunque gesto scaramantico che la nostra buona tradizione contempla.
Rush finale e poi faremo i conti con…
C’è un obiettivo da consolidare ed uno da provare ad inseguire, anche se le probabilità sono poche.
Chiudere quinti, per come sono andate le cose quest’anno, è già un risultato da accettare. Soffiare il quarto posto a questo Catanzaro (13 punti nelle ultime 5 partire) sarebbe un gran bel traguardo.
Ma non sarebbe un trofeo, questo è ovvio. Sarebbe comunque un ottimo punto di partenza per la griglia play-off. In vista del “come” si arriva ai nastri di partenza…
In un campionato così equilibrato, dove solo la Ternana ha fatto un campionato a sé, viene subito da affermare una sacrosanta verità: QUAL È IL MOMENTO DI FORMA DELLE PRETENDENTI?
Se guardiamo bene le ultime 10 partite, non fa tanto paura né il Bari (17 punti), anche se il rispetto è d’obbligo. Fa paura, sicuramente, la Juve Stabia (22 punti), a punteggio pieno nelle ultime 5, e l’Avellino secondo in graduatoria (22 punti).
Mentre il Catania, che ha già regolato entrambe almeno una volta, sta lì a quota 15 punti nelle ultime 10 partite, con uno spunto significativo nelle ultime 3.
C’è da ben sperare? Chi lo sa. Ai play-off si azzera tutto. Però, questo Catania, be’…non ci sembra, poi, così spacciato.
Pietro Santonocito
(fonte foto: Informa Sicilia)