Finalmente è lunedì. Ora possiamo dimenticare che esiste una squadra di calcio che indossa una maglia rossazzurra, ha 75 anni di storia, disputa per la sesta stagione consecutiva il campionato di Serie C e non parlarne almeno fino a domenica prossima. Peccato che, ormai, se ne parli anche di domenica.
Il Catania non ha vinto, ha stravinto col Potenza, e avrebbe potuto maramaldeggiare più della Ternana contro la Cavese. Ci sentiamo in dovere di riscrivere la scaletta settimanale, (perdonateci!) che prevedeva i seguenti argomenti all’ordine del giorno:
Lunedì= Tacopina, SIGI e Agenzia delle Entrate; martedì= idem, mercoledì= idem e cosi giovedì, venerdì e sabato con l’eccezione di domenica ma giusto un paio d’ore, dalle 12:30 alle 14:30, quando il Catania scenderà in campo al “Nicola Ceravolo” contro il Catanzaro, per disputare la partita più importante dell’anno prima dei play-off e in chiave play-off.
La nuova scaletta, invece, prevede tanto spazio al calcio giocato e, per dovere di cronaca, il racconto di eventuali evoluzioni sulla querelle SIGI-Agenzia delle Entrate. Tutti auspichiamo che ce ne siano ma, solo in tal caso, avremo motivo e sacrosanto diritto di riportarle. Altrimenti potremmo dire che l’Agenzia, in realtà, si occupa di viaggi e gestisce i voli New York-Roma-Catania che consentono a Tacopina di atterrare a Fontanarossa ma, ultimamente, il prezzo del biglietto pagato da Joe non è stato ritenuto congruo ed è nata una diatriba. Oppure potremmo scrivere che SIGI è l’acronimo di “Società Italiana Giovani Idraulici” e nell’ultima sistemazione delle tubature presso l’Agenzia (fate voi se delle Entrate, di viaggi o immobiliare), non hanno svolto un lavoro certosino e sono stati perciò redarguiti.
Insomma, ognuno è libero di scrivere e asserire ciò che ritiene opportuno anche discostandosi dalla verità pur di “fare notizia” ma, quando si perde l’occasione di stare zitti o, quantomeno, di non essere anacronistici rispetto al corso degli eventi, sarebbe consigliabile evitare proclami e rispettare quel silenzio tanto decantato fino al raggiungimento della contezza assoluta.
A bordo campo l’avvocato Giovanni Ferraù e il collega statunitense, Joe Tacopina, rispettivamente presente e futuro del Calcio Catania, raggrinzivano goliardicamente le palpebre allungandole e con esse prolungando la speranza. Il presidente della SIGI schivava abilmente un tentativo di gamba tesa di Joe e i sorrisi, celati dalle mascherine, svelavano un’atmosfera di serenità che lascerebbe ben sperare anche Giacomo Leopardi.
Perché Tacopina era presente in Tribuna se sta già organizzando una videoconferenza dove annuncerebbe l’abbandono della trattativa con SIGI per l’acquisto del pacchetto azionario? Non lo sappiamo e non scriviamo se non siamo a conoscenza dei fatti per il piacere di riempire un foglio di Word che, in casi simili, ambisce a rimanere illibato. Se c’è contezza, c’è Word.
Torniamo al campo dopo ben tre capoversi dedicati a quell’insopportabile, ma vitale, distorsione monotematica. A mister Baldini mancava solo il quarto step: passare in svantaggio, rimontare e portare a casa i tre punti. Detto fatto! Dopo aver battuto vicecapolista, fanalino di coda, e squadra di metà classifica con ambizioni di playoff, i rossazzurri si sono imposti anche sul Potenza che rasenta la zona playout.
Con orgoglio hanno pareggiato subito i conti, aperti dall’esperto attaccante lucano, Baclet, annichilendo gli avversari con Di Piazza e Calapai. La rovesciata di Russotto la dice lunga sul momento che sta attraversando la squadra: consapevolezza nei propri mezzi (altrimenti non ci si avventurerebbe in gesti tecnici complessi), costruzione del gioco che migliora partita dopo partita grazie all’uomo-chiave del centrocampo, l’insostituibile tessitore della manovra rossazzurra, Luis Maturi Maldonado, giocatori che subentrano (vedi Zanchi che si è tolto anche la soddisfazione del gol e Albertini che ha messo la freccia sulla destra e gli è mancata solo la conclusione precisa a rete).
Di Piazza merita un cenno a parte. Ha lavorato alacremente e sotto traccia, il mister lo aveva indicato come possibile titolare e, complice l’acciacco di Sarao, l’attaccante ha risposto con una doppietta. What else? Abituiamoci al nuovo slang americatanese: Keep calm! O “Chip Calm”, italianizzato se preferite, che poi significa letteralmente “frammento”. Ecco, occorre un ultimo “frammento di calma”.