Il Mood Editoriale all’indomani della sconfitta del Catania in quel di Catanzaro
Dopo quattro successi consecutivi il Catania si ferma. I rossazzurri, infatti, devono arrendersi ad un Catanzaro non eccezionale, ma certamente più cinico degli etnei. Un k.o. gravoso che vede quasi definitivamente sfumare il quarto posto in classifica. Inoltre, l’ennesima vittoria della Juve Stabia, che fa suo il derby in casa della Casertana – prossima avversaria del Catania – consente alle vespe di insidiare anche il quinto posto attualmente occupato dai ragazzi di Baldini.
Piatto succulento nel lunch match del Ceravolo
Il lunch match del “Nicola Ceravolo” vede opposte due delle squadre più in forma del campionato. Da una parte i giallo-rossi di casa, che nonostante le defezioni Covid, sono reduci da una striscia di risultati molto positiva. Dall’altra parte, bene, anzi benissimo, il Catania di Baldini, che arriva in Calabria con un poker di vittorie alle spalle che lo hanno rilanciato nella lotta al terzo/quarto posto. Ad ora di pranzo, quindi, il piatto che si contendono le due compagini è senz’altro succulento: un miglior posizionamento in quella che sarà la cosiddetta griglia playoff. I rossazzurri si presentano in campo con quattro novità rispetto alla squadra che aveva sconfitto il Potenza sette giorni prima. Capitan Silvestri ritorna celermente in campo dopo l’infortunio alle costole insieme a Tonucci al posto della coppia Claiton–Giosa. Cambio obbligatorio, invece, in mezzo al campo con Rosaia pronto a sostituire lo squalificato Welbeck. Una novità si registra anche nel terzetto offensivo, con Reginaldo al posto del brevilineo Golfo. La prima frazione di gara vede un Catania fare la partita e, anche se quasi mai arrivano grossi pericoli per la porta di Di Gennaro, la sensazione è quella di una squadra meglio messa in campo rispetto agli avversari. La squadra rossazzurra dimostra personalità costringendo l’avversario al gioco di rimessa. A parte qualche piccolo svarione, come quello commesso da Maldonado intorno alla prima mezz’ora, i padroni di casa non si fanno quasi mai vedere dalle parti di Martinez. il Catania tiene il pallino del gioco concludendo sullo 0-0 la prima frazione. Se c’è una squadra che merita di sbloccare il parziale, quella è proprio la squadra rossazzurra.
Catania volenteroso ma in difesa si sbaglia troppo
In effetti, la ripresa sembra partire sulla stessa lunghezza d’onda della prima metà di gara: Maldonado dà l’illusione della rete su un calcio piazzato che sibila di poco a lato. L’impressione, onestamente, è quella di un Catania che potrebbe trovare la via della rete molto più facilmente dei padroni di casa. Ma, come spesso accade nel gioco del calcio, la partita cambia improvvisamente volto: una partita così equilibrata può sbloccarsi solo con degli episodi o degli errori individuali: sono gravi, infatti, le colpe di Calapai, che ingenuamente si fa scappare Di Massimo dopo un lancio di Martinelli dalla difesa per l’uno a zero calabrese e del laterale opposto Pinto, che si addormenta lungo la sua fascia di appartenenza perdendo il contrasto che dà il là all’azione che conduce il Catanzaro al raddoppio. Un uno-due micidiale che taglia le gambe al Catania che, seppur volenteroso, non sporca quasi mai i guantoni del portiere avversario. Tra gli incitamenti, forse fin troppo esagitati, dei presenti sulla tribuna dell’impianto catanzarese e gli ultimi minuti di gara, al triplice fischio finale si spengono, con ogni probabilità, le già modiche speranze del gruppo rossazzurro di acciuffare quel tanto agognato quarto posto.
Catania, adesso fermati e dimentica tutto!
All’indomani della sconfitta in terra calabra, pensando alla situazione attuale della compagine etnea rimbombano le note di una celebre canzone del cantautore Tiziano Ferro, ovvero “Stop! Dimentica perché, tutto il resto andrà da sé”. Eh già, i ragazzi di Baldini dovranno immediatamente dimenticare questo brutto passo falso. La regular season non è ancora giunta all’atto conclusivo. Bisognerà lottare con il coltello fra i denti per difendere un quinto posto adesso minacciato da una Juve Stabia che, oltretutto, ha una gara in meno rispetto al Catania. Casertana al “Massimino” e Foggia in trasferta saranno le ultime due avversarie dei rossazzurri: due sfide dove la squadra etnea dovrà cercare di ottenere il massimo, sperando in un passo falso delle vespe. A tutto questo, però, va anche aggiunto un ragionamento che esula da quello da tifoso: chiudere bene e giocare degli ottimi playoff cercando di ottenere il massimo sarà un imperativo, ma non bisogna dimenticare che saranno diverse le squadre certamente meglio attrezzate sia dal punto di vista della rosa, che da quello, non meno importante in queste mini competizioni, della miglior posizione finale. Insomma, come già scritto sopra, tutto il resto andrà da sé. La battaglia da vincere a tutti i costi resta quella che si sta giocando fuori dal rettangolo verde di gioco.
Fonte Immagine: CalcioCatania.it