Lo schieramento tattico delle formazioni ufficiali prevedeva un 4-3-1-2 con Golfo seconda punta, Reginaldo terminale offensivo e Dall’Oglio nell’insolita veste di rifinitore. Ma se la prima sorpresa è arrivata con le distinte, la seconda si è concretizzata in campo: il “falso nueve” è proprio Jacopo Dall’Oglio, che di mestiere farebbe il centrocampista, ma che ieri al “Massimino” ha stupito tutti (in primis l’allenatore dei “falchi”, Guidi), pressando i centrali difensivi della Casertana, creando spazi letali a Reginaldo e Golfo che si sono anche scambiati le fasce, offrendo triangolazioni, scambi sul breve, e favorendo le incursioni degli esterni difensivi, Calapai a destra e Pinto a sinistra.
Una svolta tattica tanto inattesa quanto micidiale perché a giovare del movimento di Dall’Oglio sono stati anche il play-maker basso, Maldonado, con licenza di verticalizzare o sventagliare sulle fasce dove la sovrapposizione era praticamente sistematica, e persino degli altri due incursori Izco e Welbeck che hanno toccato molti più palloni del solito anche in fase di costruzione e non solo di interdizione.
Certo, bisogna tenere conto anche della pochezza offerta in campo dalla Casertana soprattutto a livello di approccio mentale alla gara ma la chiave tattica forgiata da mister Baldini e interpretata alla perfezione da Jacopo Dall’Oglio potrebbe essere riproposta in futuro soprattutto in caso di “panchina corta”.
(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)