Tacopina scarterà i suoi regali di compleanno a Catania

Tra una settimana esatta Joe Tacopina festeggerà il suo 55simo compleanno a Catania. Quali pacchi scarterà?

Tacopina, closing, Agenzia delle Entrate, Comune di Mascalucia. Se dovessimo avviare un’indagine sulle parole-chiave più cliccate o ricercate su Google, riguardo al Calcio Catania, faremmo una scoperta paradossale: quelle extracalcistiche supererebbero di gran lunga quelle legate al rettangolo verde.

Né regali sotto l’albero di Natale né uova di Pasqua ma il compleanno sì. Ci si attende a metà mese, precisamente tra il 10 e il 13 aprile, l’approdo sotto l’Etna dell’avvocato statunitense e, senza parlare a vanvera sull’argomento più dibattuto almeno finché non verificheremo personalmente eventuali evoluzioni e colpi di scena post creditori istituzionali, immaginiamo soltanto quali pacchi potrebbe scartare Joe Tacopina quando, il 14 aprile, festeggerà il suo compleanno a Catania.

Due buoni sconto da spendere sulla prossima campagna acquisti estiva in qualsivoglia categoria in dono da Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia, ricordando che sulle imposte fisse (IMU, ICI, Tasi), non sono previsti e non potranno mai essere applicate “carezze” di alcun tipo.

L’ipotesi di un closing nell’immediato, entro aprile, rimane aperta alla luce dell’imminente viaggio programmato da Tacopina che, tra i regali da scartare per festeggiare al meglio il suo 55simo compleanno chiede anche due vittorie: col Potenza domenica 11 e con il Catanzaro, scontro diretto per il 4° posto che in ottica punti di penalizzazione restituiti potrebbe assumere un significato ancora più determinante.

Ma non finisce qui. Il “regalo mio più grande”, come canterebbe Tiziano Ferro, sarebbe…Un auto-regalo: una penna, stilografica, a biro, a pressione o a “clic” orientato, per apporre la firma sull’acquisto del pacchetto azionario del Calcio Catania. Nel nostro immaginario siculo-statunitense: na Tacopinna.

(foto: calciocatania.it)

 

Ivan Zazzaroni conosce Lucarelli…Meglio di Lucarelli?

Cristiano Lucarelli, reduce dalla promozione in Serie B sulla panchina della Ternana, ha rilasciato ieri un’intervista al quotidiano etneo “La Sicilia”. Vi proponiamo in questa sede uno stralcio significativo:

Catania per me resta e resterà sempre Catania. Lì ho lasciato un pezzo del mio cuore e per questo anche io sono in ansia per il futuro del club. Niente e nessuno spezzerà il mio legame con Catania e mi auguro che la squadra torni in alto, il mio è un desiderio enorme. Ternana? I ragazzi sono stati eccezionali. Ora pensiamo ai record”.

Ma Ivan Zazzaroni, attuale direttore responsabile de “Il Corriere dello Sport”, sostiene di conoscere Lucarelli…Meglio di Lucarelli:

A Catania gli è mancato tutto, qui ha la società, risorse, una piazza importante – si legge sul portale Tuttomercatoweb.com-. Ha trovato il suo ambiente ideale, è un leader che sa trattare lo spogliatoio, sa parlare con i giocatori e assumersi le responsabilità”. 

Due punti di vista diametralmente opposti riguardo l’esperienza sotto l’Etna di mister Lucarelli che, minuzioso dettaglio, ha parlato di se stesso pertanto ci risulta assai complicato pensare che qualcun altro possa essere depositario delle verità assolute di Lucarelli più dello stesso Lucarelli!

(fonte foto: Lucarelli-calcioatalanta.it; Zazzaroni: ansa.it) 

Catania Mood
Catania, sono ripresi ieri pomeriggio gli allenamenti in ottica Potenza

Dopo la vittoria con la Viterbese, il Catania si prepara alla sfida di domenica contro il Potenza sempre al “Massimino” .

Gli allenamenti sono ripresi ieri pomeriggio, tra torelli ed esercitazioni tecniche, e continueranno tra oggi e venerdì con tre sedute mattutine. Sabato alle ore 15 è prevista la consueta rifinitura.

Catania: Tacopina, SIGI e CONI: il punto della situazione

SIGI e CONI

Secondo quanto appreso dalla nostra redazione, nella giornata di ieri c’è stato un ulteriore contatto tra i vertici della SIGI e la Lega Pro affinché si possa sollecitare il CONI per tentare di fissare in tempi celeri l’udienza relativa ai 2 punti di penalizzazione, (inizialmente 4).

TACOPINA A CATANIA

Inoltre, la nostra redazione ha appreso che l’avvocato statunitense Joe Tacopina dovrebbe approdare in terra etnea tra il 10 e il 13 aprile. Si tratta dunque di giorni di fuoco, giorni che potrebbero rappresentare scelte importanti riguardanti il futuro del club rossazzurro.

(foto: goal.com)

Con i Se e con i Ma…si pensa con più ottimismo ai playoff

Dopo tre vittorie consecutive in casa Catania, si respira un’aria tranquilla e anche per chi segue le gesta delle maglie rossazzurre le critiche si stanno azzerando e i “Se” e i “Ma” sono sempre meno frequenti nelle analisi post gara.

 Se Jacopo Dall’Oglio si fosse fatto influenzare dalle critiche piovutegli addosso per i calci da fermo tirati non perfettamente in questa stagione, sicuramente con la Viterbese non avrebbe conteso il pallone a Maldonado. Ma il centrocampista siciliano, domenica si è preso la responsabilità di andare a calciare, e ha cucito le bocche a tutti, consegnando la sua seconda perla consecutiva in campionato. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Mister Baldini non avesse avuto il coraggio di cambiare l’estremo difensore al suo arrivo, forse domenica non avrebbe avuto a disposizione i miracoli del portiere spagnolo, Martinez. Ma ogni scelta ad oggi sta dando ragione al nuovo allenatore del Catania che ha ottenuto 9 punti su 9 disponibili. In effetti, con i se e con i ma…Non si fa la storia. 

Se il mister di Massa-Carrara fosse arrivato prima, forse gli etnei si sarebbero potuto giocare un posto più importante per la griglia play-off. Ma Raffaele non aveva fatto male, addirittura il suo esonero non era visto molto bene da molti. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se il Catania arrivasse al torneo play-off con questo spirito e con un Antonio Piccolo in più, avrebbe sicuramente delle chance per una miracolosa promozione. Ma nel calcio i periodi cambiano e fra più di un mese si candideranno alla vittoria per la serie B squadre con grandi qualità anche dagli altri gironi. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Claiton e Giosa fino a qualche mese fa, venivano etichettati come giocatori non adeguati o troppo “anziani”, adesso qualcuno dovrà un po’ ricredersi. La coppia difensiva attuale sta facendo bene, ma si attenderà di ottimizzare il tutto con il rientro del capitano Silvestri che darà una grossa mano all’allenatore. In effetti con i se e con i ma…si pensa con più ottimismo ai playoff.

Catania: All-in a Catanzaro?

Tre su tre per il “nuovo Catania”. La gestione Baldini sembra (chi ben incomincia è a metà dell’opera…) aver cambiato la mentalità a questa squadra perché chi scende in campo sono i giocatori che decidono spesso, e non dovrebbe succedere, il destino dell’annata del club in cui militano.

Il Catania ha sempre avuto tecnici carismatici in grado di tenere in mano la squadra e tirare fuori il meglio. Gli etnei adesso se davvero vogliono ambire almeno al quarto posto devono battere il Potenza squadra che dà sempre filo da torcere al Catania e giocarsi tutto al Ceravolo di Catanzaro dove, nelle stagioni passate e anche quelle più datate, ha espugnato il campo dei calabresi.

Succederà anche questa volta? Al campo l’ardua sentenza ma quel si sa e quei punti persi per strada con squadre alla portata adesso si stanno rimpiangendo.

(Fonte foto: metropolitanmagazine.it)

Catania-Potenza arbitra Angelucci
Catania-Potenza sarà diretta dal signor Luca Angelucci, ecco quanto riportato dal sito ufficiale:
“Sarà il signor Luca Angelucci, della sezione A.I.A. di Foligno, l’arbitro della gara Catania-Potenza, valevole per la trentacinquesima giornata del girone C del campionato Serie C 2020/21 ed in programma domenica 11 aprile, alle ore 15.00, allo stadio “Angelo Massimino”. Con il direttore di gara, gli assistenti Costin Del Santo Spataru (Siena) ed Andrea Torresan (Bassano del Grappa). Quarto ufficiale il signor Adolfo Baratta (Rossano)”.
(Foto: TuttoCampo). 
Catania-Potenza, il ritorno di due vecchie conoscenze

Domenica 11 aprile alle ore 15 andrà in scena la trentacinquesima giornata di campionato di serie C tra Catania e Potenza. Nelle file della squadra lucana troviamo sicuramente due nostre ex conoscenze, stiamo parlando di Rosario Bucolo e Mario Noce (quest’ultimo ceduto in prestito). 

I due catanesi, entrambi cresciuti nel settore giovanile etneo, vestono la maglia rossoblù lucana a partire dal mercato di riparazione di gennaio 2021, rafforzando la rosa del presidente Caiata. 

Rosario Bucolo, centrocampista classe 1988, lo ricordiamo sicuramente non solo per esser cresciuto nel settore giovanile del club, ma anche perché è riuscito a coronare il suo sogno, ovvero quello di vestire la maglia rossazzurra in prima squadra, infatti fu lo stesso Catania ad acquisirlo a parametro zero dal Padova nella stagione 2016/2017 (seconda stagione consecutiva in serie C), da quel momento in poi, vestirà il rossazzurro per quattro stagioni consecutive collezionando 96 presenze e mettendo a segno due gol e tre assist. 

Mario Noce, difensore centrale classe 1999, è cresciuto anche lui nel settore giovanile etneo, e grazie ad una serie di prestiti importanti, in primis Gozzano e Cesena, il ragazzo si fa notare dalla dirigenza rossazzurra che decide di promuoverlo in prima squadra esattamente a partire dalla stagione 2019/2020 collezionando però solo 151 minuti nelle gare casalinghe contro Monopoli, Vibonese e Rende. Troverà un po’ più di spazio nella prima parte di stagione attuale (2020/2021) collezionando 6 presenze di cui due di esse da titolare (contro Viterbese e Potenza). Ironia della sorte, nel febbraio 2021 si trasferirà proprio al Potenza, con la formula del prestito secco. Attualmente ha giocato in terra lucana solo quattro partite di cui una da titolare contro il Teramo, per un totale di 157 minuti. 

Dunque, la sfida di domenica sarà, sia per Rosario che per Mario, una sfida caratterizzata dai ricordi del passato e dalle certezze del presente, il tutto, all’interno di quelle che una volta erano considerate le loro “mura amiche”.  

(Foto: Catania Una Fede, Tutto Campo). 

Zeoli Catania Esclusiva
Esclusiva, Zeoli: “Il mio calcio meno tecnologico. Dispiaciuto per la Sberna”

Esclusiva Michele Zeoli: “Catania di Raffaele discontinuo. Quanti ricordi l’anno della promozione: quanta tensione a Taranto”

Nel lontano 2000 approda al Catania, dove resta per quattro stagioni. In quel quadriennio, colleziona 100 presenze, 5 reti e una promozione dalla Serie C1 alla Serie B. Michele Zeoli, è, inevitabilmente, uno dei protagonisti di quegli anni. Ha concesso un’esclusiva intervista alla nostra redazione: con l’ex numero 3 rossazzurro, si sono affrontati diversi argomenti, tra presente e passato. Di seguito le sue risposte alle nostre domande. 

Michele, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. È un piacere poter disquisire del Catania con uno dei più grandi protagonisti del passato rossazzurro. Come stai?

“Grazie a voi. Diciamo che, nonostante stiamo attraversando un brutto periodo oramai da diversi mesi, io personalmente devo dire che vado avanti e sto abbastanza bene”.

Col Catania hai vinto un campionato in serie C, in quella celebre finale di Taranto. Che ricordi hai di quella stagione?

“Ricordo l’enorme tensione che c’era in quella stagione. Avevamo fallito l’anno prima, non potevamo sbagliare un’altra volta. Quella gara con il Taranto fu l’apice di tutto. Ricordo una vera e propria guerriglia che ci ha accompagnato prima, durante e dopo la gara, non solo all’interno del rettangolo di gioco. A livello individuale, rammento con piacere il mio gol al 93′ contro la Torres”. 

Sicuramente avrai visto qualche partita del Catania quest’anno. Che opinione ti sei fatto di questa squadra?

“Ho visto qualche partita quando in panchina c’era ancora Raffaele. Il Catania di Baldini non ho avuto ancora modo di vederlo. È chiaro che vedendo i risultati sembra qualcosa sia cambiato. Per quanto riguarda la vecchia gestione, da osservatore esterno e avendo grande rispetto per il lavoro di un allenatore che potrebbe essere anche un mio collega, visto che anche a me piacerebbe fare questo mestiere avendo il patentino, l’impressione era quella di una squadra discontinua, che magari faceva vedere ottime prestazioni, per poi perdersi in campi di provincia, che comunque in Lega Pro sono sempre difficili da affrontare. Anche noi all’epoca, per esempio, andavamo in campi come Castel di Sangro, Lanciano rischiando di fare una brutta figura, perché comunque eri costretto a vincere e serviva una grande forza mentale per riuscirci”.

Dal tuo calcio a quello attuale, secondo te, quali sono i cambiamenti più significativi che rendono questo sport diverso?

“Beh, rispetto agli anni in cui giocavo io, oggi nel calcio c’è tanta tecnologia. Può essere un aspetto positivo, perché comunque ti porta a conoscere tutto del tuo avversario. Noi, all’epoca, ogni tanto vedevamo una partita della squadra che dovevamo affrontare, oggi invece puoi fare uno studio più approfondito. Allo stesso tempo, però, esiste anche un aspetto negativo, perché magari si pensa più ad apparire e quindi il narcisismo è entrato prepotentemente nel mondo del calcio. Anche a livello tattico ci sono stati dei cambiamenti. Fino a quando giocavo io, ancora esisteva la tradizione italiana, nonostante alcuni allenatori avevano già portato la novità della marcatura a zona. Ricordo che io avevo il mio dirimpettaio, il mio avversario al quale stavo attaccato per tutta la partita”.  

Vent’anni fa i playoff erano totalmente diversi, anche per quanto concerne il format. A prescindere da ciò, cosa serve, secondo te, per riuscire a vincere un mini torneo così pieno di insidie?

“È chiaro che adesso è più difficile, perché, come hai detto te, si tratta davvero di un mini torneo. Quest’anno ci sarà il fattore campo che, per via del Covid, verrà a mancare. Credo che in queste gare quella del pubblico, specialmente nei campi del Sud, sia una componente molto importante. Se giochi a Bari o a Catania una gara playoff con i tifosi che gremiscono gli spalti è una cosa, senza gli spettatori, il fattore campo conta davvero poco e viene avvantaggiata la squadra che gioca in trasferta. Se arrivi settimo/ottavo, devi giocare molte più partite e sei costretto a vincere, quindi ti sbilanci e la fase difensiva va a farsi benedire. Ai miei tempi, invece, giocando solo quattro partite, ti dedicavi maggiormente a non subire, anche perché sapevamo che prima o poi un gol lo facevamo avendo davanti gente come Eddy Baggio, Cicconi o Fini”. 

Ritorniamo alla tua esperienza in rossazzurro. Senti ancora qualche tuo compagno di quegli anni?

“Siamo rimasti molto uniti, nonostante siano trascorsi tanti anni. Abbiamo un gruppo su Whatsapp e ci sentiamo spesso, non soltanto per le ricorrenze, ma anche per parlare di tanti argomenti diversi l’uno dall’altro”.

Questo potrebbe essere il mese che sancisce il passaggio di proprietà a Joe Tacopina. Che idea ti sei fatto di questa vicenda?

“Probabilmente questa vicenda ha inciso un pò sulla testa dei giocatori, perché, seppur dovrebbero restare fuori da queste vicende, oggi con il web non è per niente facile. Basta che un solo calciatore in rosa abbia un profilo sui social, ed oggi lo hanno tutti, che immediatamente le notizie arrivano in modo diretto all’interno dello spogliatoio, influendo sulla testa dei giocatori e sul rendimento in campo”.

Infine, ti va di mandare un messaggio ai tifosi del Catania?

“Nel calcio si vive di corsi e ricorsi storici. Ogni squadra ha il suo periodo negativo, per poi, magari, ritornare a vincere e ritornare nelle categorie che più competono. Non succede solo a Catania, ma anche in tante altre piazze: per esempio, il Como sta vincendo il campionato e la Cremonese sta già in B. Ho preso queste due piazze perché ai tifosi del Catania rievocano sicuramente ricordi positivi. Consentimi, invece, di esprimere un pensiero su Stefania Sberna. È stata una persona che ha lasciato il segno in tutti noi ed è stato un colpo al cuore ricevere questa brutta notizia qualche giorno fa. Ricordo tante trasmissioni in cui lei era una conduttrice gentilissima e molto ospitale. Dispiace davvero tanto. Faccio le condoglianze alla famiglia e sono d’accordo con chi le vuole dedicare qualcosa al Massimino”. 

 

Fonte Immagine: TuttoCalcioCatania.com

Modalità: obiettivo play-off

Una nuova verve spinge i rossazzurri. Non solo per i 3 punti acquisiti, peraltro contro un’ottima squadra, al culmine di una sfida a colpi di cannone al Massimino.

Che sia la voce di Stefania a riecheggiare nei loro cuori? O sarà da attribuire a mister Baldini tutto il merito? Nessuno può dirlo per certo.

Possiamo dire che si vede un altro Catania. Più reattivo, più quadrato, meno fumoso in fase di finalizzazione. Il Catania c’è.

La difesa a 4

La quadratura della squadra è da attribuire, soprattutto, alla difesa. Finalmente l’assetto difensivo è stato definito e ci siamo tutti dati pace.

Non se ne poteva più di tirare i dadi a caso e indovinare il numero dei difensori impiegati dal numero inciso nella faccia del dado che volgeva verso l’alto.

Una coerenza, uno standard, un modo come un altro di far pace col cervello. È già tanto. È già un punto di partenza.

Se aggiungiamo anche altri piccoli, ma decisivi, elementi, chiudiamo il cerchio. Uno di questi è sicuramente un ritrovato spirito di gruppo e giocatori, altrimenti poco sul pezzo, che non si limitano più a fare il compitino.

Luca Calapai

Un elogio particolare va a Luca Calapai che abbiamo, spesso, etichettato come un ragazzo, sì, volenteroso ed agile sulla fascia, ma parecchio limitato tecnicamente.

Dobbiamo fargli i dovuti onori al riguardo. I suoi miglioramenti tecnici ci fanno ben sperare per il finale del torneo e l’inizio della roulette russa, alias play-off.

Oggi, è una pedina fondamentale per l’assetto tattico del Catania. Averlo recuperato a pieno rappresenta un motivo in più per sperare.

Dall’Oglio ed il centrocampo

Certo è che, se la difesa rischia meno del dovuto, più di qualche merito è da attribuire al centrocampo.

Un mix di quantità e qualità da ripartire, ora in Dall’Oglio, ora in Maldonado, più libero di “pensare” in mezzo al campo.

Agonismo e qualità in buone dosi, ma presupposto di grande speranza, è sicuramente la ritrovata forma fisica in mezzo al campo. E qui incrociamo le dita, dando spazio a qualunque gesto scaramantico che la nostra buona tradizione contempla.

Rush finale e poi faremo i conti con…

C’è un obiettivo da consolidare ed uno da provare ad inseguire, anche se le probabilità sono poche. 

Chiudere quinti, per come sono andate le cose quest’anno, è già un risultato da accettare. Soffiare il quarto posto a questo Catanzaro (13 punti nelle ultime 5 partire) sarebbe un gran bel traguardo.

Ma non sarebbe un trofeo, questo è ovvio. Sarebbe comunque un ottimo punto di partenza per la griglia play-off. In vista del “come” si arriva ai nastri di partenza…

In un campionato così equilibrato, dove solo la Ternana ha fatto un campionato a sé, viene subito da affermare una sacrosanta verità: QUAL È IL MOMENTO DI FORMA DELLE PRETENDENTI?

Se guardiamo bene le ultime 10 partite, non fa tanto paura né il Bari (17 punti), anche se il rispetto è d’obbligo. Fa paura, sicuramente, la Juve Stabia (22 punti), a punteggio pieno nelle ultime 5, e l’Avellino secondo in graduatoria (22 punti).

Mentre il Catania, che ha già regolato entrambe almeno una volta, sta lì a quota 15 punti nelle ultime 10 partite, con uno spunto significativo nelle ultime 3.

C’è da ben sperare? Chi lo sa. Ai play-off si azzera tutto. Però, questo Catania, be’…non ci sembra, poi, così spacciato.

Pietro Santonocito

(fonte foto: Informa Sicilia)