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Foggia: tutto quello che c’è da sapere sulla squadra pugliese

Tutto quello che c’è da sapere sul Foggia: ultimi risultati, classifica e formazione tipo

Il Foggia sarà la prossima avversaria del Catania. L’incontro si giocherà allo stadio “Pino Zaccheria”, domenica 2 maggio, alle ore 20:30, per completare il 38esimo ed ultimo turno di campionato.

Gli ultimi risultati del Foggia

La compagine pugliese è reduce da una serie di risultati discontinui. Nelle ultime cinque giornate, infatti, ha ottenuto una sola vittoria, un pareggio e tre sconfitte. I punti conquistati sono quattro su 15 disponibili, con una media pari a 0,26 punti per gara. Leggermente meglio, invece, nelle ultime cinque gare disputate tra le mura amiche, dove sono arrivati due successi, due pareggi e una sconfitta, con otto punti su 15 a disposizione. L’ultima gara casalinga disputata ha visto i satanelli superare di misura per 1-0 il Monopoli.

La situazione in classifica dei satanelli

Il Foggia occupa il settimo posto in classifica, in coabitazione col Palermo, a quota 50 punti. Otto i punti di che lo distaccano dal Catania. Dentro casa ha il nono rendimento casalingo, con 24 punti guadagnati in 17 gare giocate. Inoltre, sempre nell’impianto sportivo di casa, il Foggia ha il terzo peggior attacco casalingo del torneo con soli 15 gol (peggio hanno fatto solo Bisceglie e Paganese). Complessivamente, i rosso-neri hanno siglato 34 reti, subendone tre in più, ovvero 37.

La rosa del Foggia

La squadra pugliese è la settima compagine più anziana del girone. L’età media è 26,3 anni, la stessa della Juve Stabia. Tra i pali, l’estremo difensore foggiano è l’esperto Fumagalli. Il reparto difensivo è un mix di esperienza e gioventù: Gavazzi è il difensore con più anni di calcio alle spalle. Di Jenno e Kalombo sono, invece, due ottimi terzini, specialmente l’italo-congolese, già nel mirino di squadre di B. L’ex Curcio – capocannoniere a quota 12 reti – e il giovane ma promettente Rocca sono le due pedine maggiormente utilizzate in mezzo al campo. In avanti, invece, D’Andrea e Dell’Agnello sono i due calciatori più utilizzati, con rispettivamente cinque e tre gol.

La guida tecnica dei satanelli

Alla guida tecnica del Foggia c’è l’ex calciatore di Juventus e Parma Marchionni. L’allenatore pugliese, dopo l’esperienza come vice-allenatore di Silvio Baldini alla Carrarese, ha intrapreso la sua prima avventura come prima guida di una squadra professionistica. Di certo, come prima volta la sua valutazione è certamente positiva, visto che il suo Foggia è sempre stato nelle zone medio-alte della classifica. Il suo sistema di gioco maggiormente utilizzato è il 3-5-2.

Formazione tipo del Foggia

Foggia (3-5-2): Fumagalli; Anelli, Gavazzi, Galeotafiore; Kalombo, Vitale, Rocca, Garofalo, Di Jenno; Curcio, Dell’Agnello. ALL. Marchionni

Fonte immagine:: Passione Maglie

“Non abbiamo ancora sentito la campanella!”

Non poteva essere dedicato a nient’altro…a nessun altro, a dire il vero. L’omaggio, la citazione, viene da sé, al tramonto di Catania – Casertana 3-0. “Non abbiamo sentito ancora la campanella!”

La partita di domenica scorsa è il chiaro esempio di una Squadra (lettera maiuscola) che sa rialzarsi da una batosta terribile, proprio contro un diretto avversario. Si rialza e colpisce, più forte e… più forte ancora.

Perché, in fin dei conti, il buon Mickey aveva ragione. Nessuno di noi ha sentito la campanella, dopotutto. Né dopo Catanzaro, né dopo la Casertana in casa.

Non è ancora tempo di alzare gli occhi in cielo e guardare oltre le nuvole. In fin dei conti, 90 minuti ci separano dall’inferno: vincerà chi resisterà al fuoco eterno.

Ma questo Catania lo sa e lo ha dimostrato. Conosce i suoi limiti, le sue paure, i suoi punti deboli. Conosce sé stesso.

Maturità da vendere

“Saggio è chi si conosce, perché non può farsi del male da solo”. Questa frase, apparentemente di circostanza, attecchisce subito alla situazione, considerando il grande salto di maturità che questa squadra ha compiuto, grazie anche ad una sconfitta che sa di “harakiri”.

E così, dopo averle prese e ri-prese, il Catania ci vede bene. L’occhio della tigre è più dilatato che mai e mister Guidi (all. Casertana) sembra averlo capito molto bene, considerate le sue emblematiche dichiarazioni post gara.

Un altro Catania si appresta ad affrontare l’inferno dei play-off di serie C 2020-2021. Non è sazio di stupire, anzi: è affamato e brama la gloria. Tutto ciò che ha come comune denominatore la promozione in serie B.

Nessuna paura

Mentre le altre blasonate stentano e inciampano (vedi Avellino e Bari) i rossazzurri dimostrano una tenuta psicologica fuori dal normale.

Nelle scorse settimane abbiamo parlato a chiare lettere di quanto sia migliorata la situazione atletica della squadra. Oggi ci sentiamo di porre l’accento sull’aspetto mentale.

Eh già perché, in altre occasioni, dopo una sconfitta significativa, avremmo assistito ad una presentazione timorosa, sufficiente e volta più a non sbagliare la giocata, piuttosto che rischiarla.

Invece, così non è stato domenica. Infatti, nonostante le assenze di due giocatori “qualunque” come Russotto e Piccolo, i ragazzi di Baldini hanno subito assalito l’avversario dalle prime battute, costringendolo a rintanarsi dentro la propria metà campo.

Reginaldo: seconda giovinezza!

Nell’economia globale, vale la pena anche mettere in risalto la prestazione di un “quasi quarantenne” come Reginaldo, capace di correre in tutte le direzioni, anche a sostegno della fase difensiva.

Il gol rappresenta solo la legittima ricompensa per un ragazzo che non ha mai fatto pesare la sua esperienza nello spogliatoio. Anzi, ci accorgiamo del contrario: tutti ad abbracciarlo dopo il gol. Segno che, anche i “blasonati” come lui sono un esempio per tutti il gruppo.

Baldini: 4 vittorie in 5 gare

E poi c’è lui, Baldini. Sembra che sia bastato poco per rimettere in piedi un gruppo intossicato dalla sconfitta in casa contro il Palermo. Eppure, sappiamo bene che non è così.

Infondere autostima a dei ragazzi che hanno fallito il derby di Sicilia, sinceramente, non è cosa da poco. Tutt’altro, a dire il vero.

Ci è voluto tanto lavoro, tanto impegno, dedizione e sacrifici. Ma senza una montagna di perseveranza a monte, sfoderata dal mister, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.

Eppure lo è. Le vittorie hanno fatto il resto, richiudendo una ferita assai radicata nel tessuto etneo. Oggi, non fa più tanto male, speranzosi che la “rivincita” ai play-off avrebbe un sapore decisamente più succulento.

Catania, alzati e combatti!

Nel giorno in cui la Tribuna Stampa dello stadio Angelo Massimino viene targata col nome di “Tribuna Stefania Sberna, the Voice”, un forte presentimento attraversa la nostra schiena da nord a sud.

Un leggero, incalzante brivido ci obbliga a guardare i play-off non più con lo spirito di chi conosce già il suo destino. 

Perché abbiamo smesso di sentire…Non abbiamo ancora sentito la campanella! Ora, Catania, alzati e combatti…fino allo stremo!

Pietro Santonocito

Lettera aperta di Joe Tacopina: proviamo a fare chiarezza

Per l’analisi del periodo, lo scandagliamento del sottotesto e le indagini introspettive di quanto celato dietro le parole scritte e cantate da Joe Tacopina nel concerto dell’Ultimatum Festival, rinviamo a linguisti e grammatici puristi. In questa sede, riteniamo che la stampa debba limitarsi a leggere e non a (mal)interpretare, ma riportando la notizia senza scadere in sensazionalismi che rigurgitino un acido tornaconto mediatico.

Siamo alle battute finali di un campionato quanto mai travagliato da aspetti burocratici e, prima ancora che vedesse l’alba, svegliato bruscamente dalle ombre di un fallimento personificato dall’ombra di un boia armato di ascia, pronto a falciare sine pietas 76 anni di storia.

Gli incubi ricorrenti post salvataggio eroico della SIGI in versione “missione umanitaria”, con dirigenti-salvagenti in mare aperto, caracollanti ma decisi, nel disperato tentativo di afferrare quella barca sgangherata in preda alla tempesta, si ripropongono con rinnovato impeto.

Chiariamo:

-Tacopina NON ha scritto che il closing non si farà;

-Tacopina HA scritto che farà di tutto pur di portare a termine la trattativa d’acquisto del club;

-Tacopina HA scritto che la chiusura era prevista il 26 febbraio ma SIGI non era in grado di procedere;

-Tacopina HA scritto di aver versato 800.000 dollari (circa 660mila euro, ndc) per garantire il pagamento degli stipendi;

-Tacopina NON ha scritto che non si fida più di SIGI ma ha bisogno di lettere formali dopo averne ricevute di informali;

-Tacopina HA scritto che sogna di poter guidare il Calcio Catania ma che, per farlo, occorre solidità finanziaria;

-Tacopina HA scritto che voleva prendere il club a febbraio per programmare la stagione successiva a livello sportivo e manageriale con cura;

-Tacopina HA scritto che il closing potrebbe avvenire solo a fine campionato previa rimodulazione dato che i tempi sono caduti in prescrizione;

-Tacopina HA scritto che, legalmente, potrebbe tirarsi indietro ma che NON lo farà;

-Tacopina HA scritto che sarebbe deluso e rammaricato se non si chiudesse l’affare;

-Tacopina NON ha chiuso le porte a SIGI, anzi: ha aggiunto che sta lavorando in piena sinergia con i legali della controparte facendo tutto ciò che in suo potere affinché l’accordo si firmi.

-Tacopina HA scritto: “Forza Catania sempre”. E lì ci accodiamo tutti.

Rossazzurro Pink – CONI sì, ma gelato! Per cena galletti al forno…

Che finale thrilling! Il Bari che le perde (quasi) tutte, il Catanzaro che non smette di vincerle (quasi) tutte, il Catania e la Juve Stabia che non demordono, il Collegio di garanzia del CONI che ha calendarizzato l’udienza sulla restituzione o meno dei due punti penalizzazione solo dopo i triplici fischi dell’ultima giornata di campionato, con tutte le gare rigorosamente concomitanti (ma tu guarda quanto zelo, quanta trasparenza e correttezza!).

Perché sporcare così un finale sportivamente avvincente? Sarebbe stato opportuno (eufemismo…), emettere la sentenza giorni or sono onde evitare che i maliziosi si destassero dalle loro grigie poltrone immaginando sotterfugi e complotti a palazzo.

L’avvocato Giovanni Ferraù, Presidente di SIGI, aveva sollecitato in ogni modo il CONI ma, evidentemente, hanno preferito che il gelato squagliasse prima di fissare la data dell’udienza. Magari fossero davvero “CONI gelato”! Quanto meno dovremmo aspettarci un retrogusto dolce, nella parte rovesciata proprio sul vertice a triangolo della cialda rivestita di cioccolato, quando rimane l’ultimo bocconcino, l’ultima prelibatezza prima dei play-off.

Al di là della classifica finale (d’accordo, Pinocchio si sta rivoltando nella sua cassa di legno), chiudere con due punti in più significherebbe un’ulteriore dose di ottimismo soprattutto pensando agli investimenti di altri club altrettanto blasonati che rischiano, per la seconda stagione consecutiva, un nuovo giro a vuoto. Ogni riferimento è puramente casuale ma stasera, per cena, vanno bene i galletti al forno…

(fonte foto: regola19.it)

Palermo tifa Catania nell’ultima giornata di campionato

Il Palermo, reduce dalla vittoria sulla Cavese, sfiderà nell’ultima giornata del campionato di Serie C, Girone C, la Virtus Francavilla.

I rosanero occupano attualmente l’ottava posizione ma a pari punti col Foggia settimo. I pugliesi giocheranno proprio contro il Catania allo stadio “Pino Zaccheria” e, in caso di pareggio o sconfitta con i rossazzurri, cederebbero il posto proprio al Palermo che potrebbe presentarsi ai nastri di partenza con un piazzamento dignitoso e, forse, impensabile un paio di mesi addietro.

Attenzione però: i rosanero rischiano anche di perdere l’ottava posizione se non riescono a battere la Virtus Francavilla e il Teramo vince con la Viterbese: i laziali sono salvi matematicamente con 40 punti ma non possono insidiare la Casertana che, nonostante il sonoro 3-0 subito al “Massimino”, si è guadagnata il decimo posto valevole per l’accesso al primo turno dei play-off.

(foto: calciocatania.it)

Tacopina: “Siamo costretti a recedere dal contratto firmato a gennaio”

Il momento delle verità è arrivato, la pazienza è ormai al limite e Joe Tacopina si esprime così in una sua lettera rivolta alla città di Catania e al popolo etneo: 

“Molti giornalisti e tifosi mi hanno scritto chiedendomi di dare un segnale, dunque anche se avevo scelto il silenzio per permettere a SIGI di lavorare senza pressione, ora è mio compito ed è quasi mio dovere chiarire alcune informazioni non accurate che ho letto sugli organi di informazione, nel corso delle ultime settimane, a proposito del closing per l’acquisizione del Calcio Catania.

Queste informazioni poco accurate alterano i fatti e confondono il lettore.
La cronaca è ben diversa ed i passaggi effettivi della vicenda sono inconfutabili.

Dopo molti mesi di negoziazioni, abbiamo firmato il contratto preliminare nel gennaio 2021.

La chiusura dell’accordo, come noto, era prevista per il 26 febbraio.

Ero pronto a chiudere in tale data e avevo dato prova di possedere i fondi necessari, come richiesto dal contratto; SIGI non era pronta ed in grado di procedere, in quella data, perché non possedeva i molti documenti richiesti, incluse le fondamentali certificazioni attestanti la riduzione del debito.
Abbandonare il progetto sarebbe stato nel pieno dei miei diritti legali ma non lo feci per amore della squadra, della città e dei tifosi.

Diedi conseguentemente a SIGI, apprezzando la predisposizione e l’intenzione di raddoppiare gli sforzi per ridurre il periodo necessario, andando oltre le difficoltà legate anche ai tempi tecnici e burocratici, un’estensione di 60 giorni di tempo fino al 26 aprile, nuovo termine in chiave closing.

In aggiunta e con grande volontà di collaborare, mi sono successivamente impegnato al fianco di SIGI per garantire il pagamento degli stipendi e il rispetto di altre scadenze, inviando 800.000 dollari.

Si è trattato di un grandissimo rischio personale, non essendo proprietario del Calcio Catania, ma l’ho affrontato senza esitare perché amo la città e la squadra e perché desidero mantenere vivo il club.

Quando mi è stato chiesto di selezionare il nuovo allenatore, ho scelto Baldini, in quanto lo conoscevo e sapevo che sarebbe stato la persona giusta. La scelta è stata apprezzata anche dai dirigenti del Calcio Catania.
Ribadisco nuovamente, l’ho fatto per il mio grande attaccamento alla squadra e alla città.

Questa scelta, inoltre, era strettamente legata alla consapevolezza che avremmo firmato l’accordo di cessione il 26 aprile.

Dieci giorni prima della chiusura del 26 aprile, è ovvio in questo genere di negoziazione, era assolutamente necessario ricevere tutti i documenti, a riprova che tutte le 12 condizioni del contratto erano state raggiunte.

Non ho ricevuto questi documenti da SIGI nè il 16 aprile nè il 26 aprile: riconosco l’impegno e non dubito della volontà ma sul piano economico e giuridico, in base al contratto, era necessario produrre gli atti, non le rassicurazioni.

Il Calcio Catania è cuore anche per me, sebbene qualcuno abbia giocato a lasciare intendere altro, e lo è perché sogno di poter guidare la riscossa del Catania, ma la riscossa del Catania potrà arrivare soltanto se l’azienda sarà solida: non bastano le rassicurazioni ma ci vogliono attestazioni, documenti e certificazioni, a fronte di piani industriali articolati nei minimi dettagli.

Io e il mio gruppo di lavoro abbiamo ricevuto email informali con vari aggiornamenti sulle situazioni pendenti, segnale apprezzabile ma insufficiente: ancor oggi non abbiamo i riscontri ufficiali, fondamentali e ineludibili, per chiudere. Si tratta, in particolare, di documenti necessari al tribunale per approvare il piano di riduzione del debito, che è fondamentale per l’iscrizione al prossimo campionato.
Anche per quanto riguarda la riduzione del debito da parte degli organismi regionali competenti, non abbiamo ancora ricevuto nessun documento formale, solo una email informale da parte di SIGI: nella stessa, viene affermato che la riduzione ci sarà ed è certamente un elemento molto importante, ma al contempo si sottolinea la necessità dell’approvazione della sede dell’Agenzia delle Entrate di Palermo, non ancora ottenuta.

Per la seconda volta, quindi, SIGI non si ritrova, purtroppo, nella condizione di soddisfare gli obblighi indispensabili per la chiusura.

Una delle principali ragioni per la quale volevamo chiudere e prendere controllo del Calcio Catania da subito è la necessità di programmare i cambiamenti relativi alla prossima stagione, sia nel settore sportivo che in quello manageriale, ma i continui rinvii non rendono più possibile questa pianificazione.

Se ci sarà un closing, a questo punto, potrà verificarsi soltanto dopo la fine del campionato.
Non essendo SIGI riuscita a soddisfare in tempo, nelle due circostanze citate, le clausole contrattuali sostanziali, ed essendo così tecnicamente impedita la chiusura, siamo infine costretti a recedere dal contratto firmato a gennaio.

Nonostante il fatto che ancora una volta io abbia pieni diritti legali di abbandonare il progetto completamente, questa è l’ultima cosa che voglio fare e sono fiducioso di poter negoziare un nuovo accordo con SIGI, con date e scadenze più realistiche e comunque aggiornate alla luce della burocrazia. I termini del contratto dovranno essere modificati in base alla nuova situazione, vista la mancata chiusura nelle date previste.

Questo dipenderà tutto da SIGI e dal suo lavoro, che seguo con rispetto e attenzione, ma voglio essere chiaro sul fatto che ho passato 8 mesi viaggiando ogni volta che era necessario verso Catania e ho investito quasi un milione di euro in costi e spese, cercando di chiudere questo accordo. Sarei veramente deluso e rammaricato se questo accordo per l’acquisizione del Catania non si concludesse positivamente. Sono ancora a disposizione e sto lavorando con SIGI ed i suoi rappresentanti, sto facendo tutto ciò che è in mio potere per fare in modo che l’accordo si firmi.
Forza Catania sempre”

Foto: CalcioCatania.com 

 

Catania, svolta “green” per Torre del Grifo Village

Il Calcio Catania S.p.A rende noto con un comunicato che presso uno dei centri sportivi più all’avanguardia d’Italia è stata installata una colonnina per la ricarica di mezzi a mobilità elettrica: 

“Torre del Grifo Village, centro sportivo caratterizzato dall’eccellenza estetica e funzionale, si arricchisce di un’infrastruttura che evidenzia un’ulteriore svolta “green”: è stata installata, nell’ampio parcheggio all’ingresso della struttura, una stazione di ricarica per veicoli elettrici. SIGI e Calcio Catania, rappresentati in occasione di un breve e cordiale incontro da Gaetano Nicolosi e Nico Le Mura, hanno accolto oggi, con il direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino e il capitano rossazzurro Mariano Izco, il presidente e amministratore unico di Nissan Italia, Marco Toro, accompagnato dal direttore vendite del brand automobilistico, Vincenzo Varriale. L’intesa per la posa in opera della colonnina, che denota concretamente una speciale sensibilità alla tematica ambientale e un avanzamento lungo il percorso della progressiva riduzione delle emissioni anche nel quartier generale del Calcio Catania, è stata propiziata dalla preziosa intuizione di Davide Di Martino, titolare della concessionaria Comer Sud, e Rosario Argento, responsabile Field Flotte e Veicoli Elettrici Nissan Italia: ad entrambi i manager, da anni vicini al nostro club, sinceri ringraziamenti”.

Foto: CalcioCatania.com 

Top&flop serie c
Top&Flop: le aquile catanzaresi volano al secondo posto. I galletti di Bari abbassano la cresta

Come ogni settimana, arriva il nostro consueto appuntamento con i top&flop della Serie C – Girone C. Il penultimo turno che ci siamo lasciati alle spalle ha visto delle conferme e delle sorprese, sia in positivo che in negativo. A novanta minuti dalla fine del campionato, sono ancora molti i verdetti da stabilire. Proprio per tale motivo, si prospetta un ultimo turno al cardiopalma. Vediamo insieme chi in questi ultimi novanta minuti ha fatto bene e chi no.

Le Top del 37esimo turno

CATANIA – I ragazzi di Baldini, nonostante le numerose defezioni, annientano la Casertana con un netto 3-0. Una gara senza storia, sempre condotta dai rossazzurri e mai in discussione. Un successo fondamentale, visto che la Juve Stabia – altra top di giornata – non molla di un centimetro la rincorsa al quinto posto. A prescindere da tutto ciò, è indubbiamente importante la reazione che c’è stata dopo la sconfitta di Catanzaro, che aveva destato qualche perplessità. 

CATANZARO – Sono proprio i calabresi giallo-rossi l’altra squadra top della settimana. La squadra di mister Calabro non si ferma più. Catania, Juve Stabia e Viterbese: un tris che gli vale l’aggancio all’Avellino in seconda posizione, ma anche il sorpasso – visto lo scontro diretto a favore dei calabresi – certamente inaspettato fino a qualche settimana fa, ma che, date le ultime prestazioni di grande personalità, è certamente meritato. 

TURRIS – I corallini ritornano di diritto tra le compagini più convincenti del 37esimo turno. I ragazzi di Caneo, infatti, fanno il colpo grosso radendo al suolo nientepopodimeno che il famigerato Bari di De Laurentiis. Un 3-0 senza storia che non solo regala la matematica salvezza ai campani, ma che, in virtù delle due gare ancora da giocare, conserva ancora una piccolissima chance di qualificazione ai playoff per i torresi. 

I flop del 37esimo turno

AVELLINO – Seconda settimana consecutiva per gli irpini nella lista nera di giornata. Lo 0-0 interno con il Teramo proietta virtualmente fuori dal secondo posto i ragazzi di Braglia. Sicuramente un grosso peccato, visto il campionato fin qui disputato. Anche in caso di vittoria nell’ultima giornata, i bianco-verdi dovranno sperare in un passo falso alquanto improbabile del Catanzaro, che tra le mura amiche ospiterà un Monopoli già in vacanza. 

BARI – I pugliesi non riescono più ad uscire dalle squadre flop della settimana ma, soprattutto, rischiano di perdere letteralmente la bussola in vista degli spareggi promozione. Nonostante il ritorno di Auteri, i galletti raccolgono una figuraccia in quel di Torre del Greco, con un sonoro 0-3 che sa di disfatta. Tra l’altro, nell’ultimo turno interno con il Bisceglie, i bianco-rossi saranno chiamati ad ottenere almeno un punto, per non rischiare una clamorosa retrocessione al sesto posto in caso di successi di Catania e Juve Stabia.

VITERBESE – Il sogno playoff svanisce sul più bello. I laziali devono arrendersi, tra le mura amiche, a un Catanzaro in grande spolvero. Anche un punto avrebbe tenuto vive le possibilità di aggancio alla Casertana, considerato anche lo scontro diretto a favore. Tuttavia, il campionato dei giallo-blu resta davvero ottimo, con l’ennesima salvezza raggiunta anzitempo. 

Fonte Immagine: Zonacalciofaidate

let's talk catania
Let’s Talk Catania: clean sheet and victory!

Catania-Casertana was the last match of the regular season played at “Angelo Massimino stadium”, and before the kick off, Calcio Catania with the mayor of the city, spared a thought for his historic speaker Stefania Sberna (as known as “The voice” who passed away last month) with a short ceremony in which the press tribune was named in her honor. 

Let’s move on to football; stakes are high for both of the teams but there is only one of them that dominated on the pitch! It was a great performance by Catania’s players who ruled the entire match especially the first half with a sumptuous 2-0 that seems as a big punishment for the away side. The first goal was characterized by a big dose of luck, it came through Luca Calapai’s lucky finish, in fact the ball was deflected by a defender who tricked his goalkeeper. The second one came through a beautiful play by the number ten Reginaldo Fonseca, the Brazilian player was able to overcome the defender and scored a sensational goal. 

The second half of the match was still full of intense emotions thanks to the great amount of goal opportunities for the home side that found the third goal of the game with Antonio Giosa who took advantage of a corner with a great header. Final score: 3-0, this was an important game played by the entire team but now it is important to focus on the last match of the regular season against Foggia, in order to defend the fifth place of the table, and who knows, hoping for a better place! 

Catania Baldini
Con i Se e con i Ma…il Catania stupisce e diverte

Allo stadio “Angelo Massimino” i “Rossazzurri” hanno ospitato e battuto senza problemi la Casertana, offrendo una grandissima prova di forza e lasciando le critiche a zero, rendendo sempre più positivi i commenti del post partita con i suoi “Se” e “Ma”.

Se il Catania non avesse trovato la rete del vantaggio grazie all’errore del portiere avversario forse avrebbe trovato più difficoltà nel sbloccarla. Ma la differenza tecnica, tattica e fisica per tutto l’andamento del match è stata esorbitante e non lasciava speranze alla Casertana. In effetti, con i se e con i ma… non si fa la storia.

Se la squadra etnea di qualche mese fa sarebbe arrivata ai playoff, nessuno avrebbe puntato un solo soldo per le possibilità di promozione. Ma adesso dopo l’avvento del gioco spumeggiante di Baldini, qualche timido ottimista è tornato a farsi coraggio. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Baldini fosse arrivato prima, forse il Catania avrebbe potuto fantasticare in maniera più ottimistica in questa stagione. Ma Raffaele a inizio stagione sembrava essere l’allenatore perfetto per un gruppo che doveva raggiungere i playoff senza promettere nulla. In effetti, con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se Reginaldo avesse abbandonato lo spogliatoio nel mercato di Gennaio, molti tifosi sarebbero stati felici di salutare un giocatore ormai a detta di molti “finito”. Ma il numero “10” brasiliano, si sta facendo sempre trovare pronto e domenica ha sigillato un’ottima prestazione con un grande gol. In effetti con i se e con i ma…non si fa la storia.

Se il Bari avesse confermato i pronostici di inizio stagione avrebbe dovuto “ammazzare” il campionato, che la vedeva assoluta protagonista del mercato estivo. Ma a una giornata dalla fine, il Catania sul campo ha ottenuto gli stessi punti dei “galletti”, attendendo il responso dei 2 punti di penalizzazione, con la possibilità di scavalcare gli antagonisti e agguantare il quarto posto. In effetti, con i se e con i ma…il Catania stupisce e diverte.

(Foto fonte CalcioCatania)