Non è ora dei tira e molla, non è il momento di fare muro contro muro perché qui c’è una storia da salvare, il “piccolo Barcellona” come veniva chiamato negli anni della serie A non può scomparire.
Sarebbe un peccato per l’intero panorama calcistico e un danno economico per tutta la città, invidiata da molti perché a distanza di qualche chilometro si può ammirare il mare da una parte e mamma Etna dall’altra dove migliaia di turisti ammirano la bellezza del territorio catanese. E’ inutile girarci intorno, è difficile digerire l’eliminazione dai playoff dove erano incentrate tutte le speranze sia dei tifosi sia della società per cercare di fare il salto di categoria e gli introiti sono molto diversi da quelli attuali.
Se da una parte lo sforzo economico della SIGI è da lodare per aver salvato la matricola dall’altro un po’ di rammarico c’è perché la situazione economica dovuta alla pandemia era facile da prevedere: nessun incasso, nessun introito avrebbero aiutato la società ma forse si sperava in una favola a lieto fine con l’arrivo di mister Tacopina anche qui considerato da una parte dei tifosi il “salvatore della patria”, la persona giusta per tornare al calcio che conta, dall’altro gli scettici vedono l’italo-statunitense come spettatore non pagante per poi magari iniziare una nuova avventura in serie D. Dove sta la verità? Stavolta lo scopriremo, per motivi di scadenze fiscali, entro il mese corrente.
Solo le due parti possono saperlo ed e proprio per questo che bisognerebbe mettere a conoscenza i tifosi della reale situazione e non difendersi con dei continui comunicati o conferenze stampa fuorvianti perché nessuno ha tirato fuori documenti ufficiali per attestare come stanno le cose e, come recita un vecchio detto di Caio Tito in un suo discorso al senato romano: verba volant scripta manent perché sono solo parole finora e tutta l’intera comunità calcistica catanese é veramente stanca e solo una in particolare potrebbe far tornare un po’ di credibilità: chiarezza!!!!
Fonte foto (informasicilia.it)