La Lega Pro sta lottando su tutti i fronti contro la decisione della Lega di Serie A di riservare la Coppa Italia alle sole squadre di A e B. A margine del Direttivo, il presidente della Lega Pro ha sottolineato:
“Abbiamo appreso le decisioni dell’Assemblea della Lega Serie A da un freddo comunicato stampa. Non condivido questa modalità di comunicazione, a strappo, io privilegio piuttosto una logica di sistema che in questo caso è del tutto venuta a mancare. Chiederemo di aprire un tavolo di discussione”.
Una decisione forte, quella di proibire la partecipazione alle squadre di terza serie che come insegna la storia recente, hanno sempre dimostrato di saper tener testa a molte squadre di caratura superiore. Basta pensare al Pordenone che riuscì ad arrivare ai rigori contro l’Inter o l’Alessandria di Bocalon che rese la vita difficile persino al Milan in semifinale. Infine, anche il Catania di Sottil ha respirato il grande calcio contro il Sassuolo di Roberto De Zerbi agli ottavi di finale e questo accadeva solo qualche anno fa. Dunque, quanto questa decisione è corretta? Perché non prendere a modello la FA Cup d’Inghilterra che permette la partecipazione persino a squadre semi-professioniste e dilettantistiche. Il calcio è poter sognare di calcare i campi più “illustri” della nazione e questa scelta lo impedisce.
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