Nell’intervista rilasciata ieri ai microfoni di “Futura Production”, l’avvocato Giovanni Ferraù, presidente della SIGI, ha ammesso che fare imprenditoria in Sicilia è tutt’altro che semplice, citando il Palermo come modello da seguire:
“E’ difficile fare impresa in Sicilia. Il mondo del calcio è già difficile di per sé. In questo Dario Mirri è esemplare, di fatto una persona sola ha rilevato il Palermo Calcio senza i debiti del Calcio Catania ma sostenendo comunque un impegno economico importante. Non ha trovato grandi investitori locali e con quello che ha trovato, l’americano Di Piazza, non mi pare sia finita benissimo”.
Anche il Palermo Calcio è alle prese con una vicenda societaria complessa. L’imprenditore italo-americano Di Piazza ratificherà ufficialmente il recesso da socio (possedeva ben il 40% delle quote azionarie del club), l’11 giugno e il presidente Mirri sta cercando, al pari di Ferraù e di SIGI, nuovi investitori pronti a immettere liquidità nella cassa del sodalizio palermitano. Il rischio del fallimento non è da prendere in considerazione in questo momento storico ma le ambizioni sportive sarebbero ridimensionate.
Ferraù si è recato a Milano recentemente per intavolare trattative con investitori stranieri; Mirri a Roma, ufficialmente per discutere col Credito Sportivo circa la ristrutturazione del “Renzo Barbera” ma non è da escludere che possano avvenire interlocuzioni con investitori e/o potenziali sponsor. Quant’è difficile risollevare le sorti dell’economia, e del calcio, isolano!
(foto: calciocatania.it)