Catania-Chievo, una salvezza che valse l’Olimpo

Sono passati ormai 14 anni da quel match contro il Chievo di Campedelli che permise agli etnei di raggiungere la tanto agognata salvezza. Fu una partita entusiasmante, Pasquale Marino scelse un 11 titolare di tutto rispetto con: Pantanelli in porta; Sardo, Cesar, Stovini e Vargas a comporre la linea difensiva; centrocampo con Baiocco, Izco e Biagianti; in avanti Lucenti, Corona e Mascara. 

Quel match fu paragonabile solo alla vittoria di uno scudetto o di una Champions League perché per la città di Catania, fu come riconquistare la Serie A. Un’intera tifoseria additata dai media come “pericolosa”, un intero girone di ritorno giocato in campo neutro con un Catania praticamente sempre in trasferta come a Ravenna, Trieste, Lecce e Bologna (dove fra le altre cose quella partita si giocò). Un progetto solido ed un piano industriale davvero ottimo potrà ricondurci su quei campi, a respirare un’atmosfera magica e paradisiaca. La città attende solo questo.

Ruggero Albanese
Tifosi Mood – Ruggero Albanese: “Mio nonno fondò il Catania 1929”

Albanese: “Riconoscenza alla Sigi, ma ha commesso molti errori”

Per la rubrica Tifosi Mood, è intervenuto Ruggero Albanese. Un nome ed un cognome importante nella storia del Catania: il nostro ospite, infatti, oltre ad essere un grande sostenitore dei colori rossazzurri è anche il nipote del suo omonimo Ruggero Albanese, amante dello sport e uno dei padri fondatori del Calcio Catania. 

Ruggero, a nome mio e di tutta la redazione di Catania Mood ti ringrazio per l’invito accettato. Come stai? Come procede la tua vita in epoca di pandemia?

“Mah, sto bene. La pandemia ha allontanato i rapporti umani e i rapporti affettivi con le persone che non convivono con te. Manca molto andare allo stadio, un’abitudine che c’è da sempre nella famiglia Albanese”.

Sei legato al Calcio Catania da una figura importante, ovvero quella di tuo nonno, pioniere dello sport italiano e tra i padri fondatori del Catania. Ti va di ricordarci la sua figura?

“Mio nonno era uno sportivo a tutto tondo, nel senso che che lui praticava ogni tipo di sport: ciclismo, corsa campestre ecc. Fu anche presidente della Federazione di Atletica Pesante. Nel frattempo, c’era questo nuovo gioco che era il calcio. Lui decise di portarlo anche a Catania. Andò a Malta, comprò tutte le attrezzature sportive e fondò questa squadra che aveva i colori rossazzurri e lo stemma dell’elefante”

Quali sono i ricordi più belli che custodisci gelosamente della tua fede rossazzurra?

“I ricordi più belli sono legati a tutte le mie volte allo stadio, dove andai per la prima volta all’età di 3 anni insieme a mio zio e mio nonno e anche con mio fratello. Ricordo anche numerose trasferte. Per noi scegliere il Catania è stato quasi un obbligo, perché nella mia famiglia questa squadra era ed è fondamentale. Anche nelle situazioni maggiormente proibitive, un componente della nostra famiglia era sempre presente allo stadio”.

Veniamo al presente. Che pensiero ti sei fatto di questa vicenda Sigi-Tacopina? Secondo te, ad oggi, qual è il futuro più probabile per la società etnea?

“Io credo che la Sigi ha commesso molti errori, però ha tutta la riconoscenza di Catania, perché io non so se avrei salvato una squadra con tutti quei debiti. Non lo so perché, quelle che non lo hanno fatto tipo Fiorentina, Parma, Spal sono andate in Serie A molto prima di noi. Dal punto di vista sentimentale, la Sigi è stata ammirevole. Tacopina fa il suo perché è un imprenditore. Può essere paragonato ad un Zamparini, oppure un Gaucci, che ci lasciò senza giocatori. Diciamo che nel medio-lungo termine, un presidente non catanese è sempre un rischio”.

Infine, ti chiedo anche un parere tecnico. Come giudichi la stagione del Catania?

“Beh, il Catania ha fatto la stagione che doveva fare. Non aveva grosse ambizioni, se non quella di esistere. Credo che abbia fatto un campionato a di sopra delle aspettative. Discordo diverso, invece, per i playoff, dove la squadra poteva certamente fare di più di quello che ha fatto”.

Serie C, playoff: Feralpi Salò e Avellino al prossimo turno. Escono Palermo e Bari

Si è giocato ieri il ritorno della prima fase nazionale dei playoff di Serie C.

Esce il Bari che, dopo la sconfitta dell’andata con la Feralpi Salò, pareggia 0-0 il match di ritorno.  Fuori anche il Palermo che, viene eliminata dall’Avellino. Per gli irpini a segno D’angelo al 34′. Passano il turno anche Renate, Albinoleffe e Sudtirol che sarà testa di serie per il prossimo sorteggio.

I quarti di finale si disputeranno il 30 maggio con la gara di andata e il 2 giugno con quella di ritorno. 

Entrano in gara Alessandria, Padova e Catanzaro, squadre che hanno ottenuto il secondo posto in classifica nella stagione regolare.

Fonte foto (lega-pro.com)

Catania, è ufficiale torna il derby contro il Messina ! Sì ma quale?

È ufficiale, il Catania s’iscriverà al campionato ma sarà la sola siciliana? Certamente, no. Il Palermo ha inanellato la terza vittoria consecutiva ed il passaggio ai quarti di finale è comunque sempre più vicino. In riva allo stresso, invece è ormai chiaro che una delle due squadre di Messina, giocherà in Serie C. Resta solo da capire se sia il Football Club Messina di Rocco Arena o l’ACR Messina.

Mancano 3 match alla conclusione del campionato e due sono le gare interne per il Messina FC ed una per l’ACR ma con il vantaggio che quest’ultima ha accumulato 4 punti in più ed è riuscita anche a battere la squadra giallorossa nel girone di ritorno. Il derby tornerà, questo è fuor di dubbio e dunque torna alle falde dell’Etna il derby contro il Messina dopo 4 anni dall’ultima volta. 

Foto: EuroSport.it

Rossazzurro Pink – Catania: chitarra “alla Battiato”, rock alla “Maneskin”

“Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente […]”. La chitarra di Franco Battiato, colonna sonora multigenerazionale, accompagna i nostri pensieri di questo “mercoledì altrui” in cui si gioca un turno di ritorno dei play-off che non ci compete, non ci appartiene.

Nulla a che vedere con i Maneskin, un rock n roll di cui forse avremmo bisogno per stordire timpani e offuscare la mente in maniera salutare, sniffando aria pura di alta montagna, sull’Etna a osservare la colata lavica mentre la brezza montana ci sfiora il viso e il rock lascia trasbordare quei pensieri malevoli di cuginanza rivale attualmente in campo.

Allora ritorniamo a Battiato. Il “centro di gravità permanente” non lo abbiamo ancora trovato. La certezza della pena è l’unico diritto costituzionale di cui i tifosi rossazzurri abbiano goduto accidentalmente, nel corso degli ultimi anni dall’oscurità medievale. Immeritatamente, sia chiaro. Ora avremmo solo bisogno di non cambiare più idea su SIGI e Tacopina, su tutta questa gente che ruota vorticosamente intorno al club, alla sua storia, al suo futuro.

Catania “è rock”, come direbbe Celentano. Ma è anche una strimpellata di chitarra alla Battiato che, con la sua voce sottile e diretta, si siede di fronte al mare, guarda verso gli scogli e pizzica una melodia nostalgica temendo per il futuro. “Rock” moderno e “pop” sperimentale, così diversi, si incontrano a Catania in un tumulto di generi.

Allora mentre Battiato suona la chitarra sul molo del Porto al tramonto, i Maneskin superano in decibel i boati dell’Etna in eruzione. Questa è Catania signori miei! Capace di coccolare con affetto, di osannare in musica, ma anche di scatenare batteria e chitarra elettrica per far esplodere la rabbia di chi si sente inerme dinanzi a un calvario che ci farà tribolare ancora per qualche settimana.

Francesca Tremoglie

(foto: notizie.virgilio.it)

Limbo Rossazzurro: Non ci resta che attendere e… sperare

In vista della bella stagione abbiamo deciso di continuare a proporvi questa rubrica con un tocco un po’ particolare, una sorta di summer edition del limbo rossazzurro, tra la settimana precedente e quella che verrà.

Quella che ci apprestiamo a vivere sarà l’ennesima estate calda, anzi bollente, con un futuro societario più che mai incerto. Le menti di ogni tifoso rossazzurro sono frastornate da mille dubbi dato che la propria squadra del cuore, con matricola 11700, rischia il fallimento. Sembra quasi di esser tornati indietro all’estate scorsa, sembra di rivivere un déjà vu che nessuno mai si vorrebbe auspicare, tralasciando sempre più l’aspetto del calcio giocato, le trattative di calciomercato (aspetti basilari per ogni squadra), per lasciare spazio al cosiddetto “extra-campo” tra tribunali, debiti, creditori e chi più ne ha più ne metta. 

Come ampiamente detto, in ballo c’è il futuro del Calcio Catania targato 11700, un futuro appeso a un filo: o si resiste, o si cade. A proposito di ciò, sono prontamente arrivate le dichiarazioni dell’avvocato Ferraù, rilasciate all’emittente televisiva “Corner” nella giornata di lunedì, ribadendo e rassicurando l’intera piazza per quel che riguarda l’iscrizione al prossimo campionato. Sappiamo benissimo che la sola iscrizione non basta, non serve solo la liquidità per garantire la continuità, ma serve trovare una forte solidità per il futuro, un piano robusto e stabile per cercare di rilanciare realmente la squadra. Siamo tutti consapevoli che navigare nelle brutte acque della serie C è estremamente pericoloso, sappiamo benissimo che si tratta di una categoria impervia, complessa, e a livello societario non fornisce alcun introito, così facendo non si fa altro che prolungare un evento già scontato. 

A tal proposito nella giornata di domani, 27 maggio ore 18:30, i gruppi organizzati della Curva Nord hanno programmato un incontro in piazza università, si scende in piazza proprio per difendere la storia, per ribadire la propria volontà di “non abbandonare la nave quando infuria la tempesta“, per difendere una storia lunga 75 anni. La tifoseria dal canto suo, è stata sempre vicina alle sorti societarie, cercando di dare come sempre il massimo contributo, non per ultimo la raccolta fondi avvenuta lo scorso anno che ha permesso il pagamento degli stipendi. 

Settimana prossima inoltre, più precisamente giorno 3 di giugno presso la sala consiliare del Comune di Mascalucia, si terrà la consueta giunta comunale dove verrà discusso l’eventuale accordo transattivo con il club rossazzurro.

Non ci resta che attendere ulteriori notizie. 

playoff
PronostiMood: Pronostici quote gare di ritorno playoff

Sono trascorse solamente 72 ore dalle gare di andata che si torna nuovamente in campo. I match di ritorno del primo turno nazionale sono ormai alle porte. Come di consueto, per la nostra rubrica PronostiMood proviamo ad estrapolare qualche pronostico, non invitando nessuno a investire denaro, ma solo per il piacere di indovinare insieme a noi, rendendo partecipi anche i nostri lettori.

17:30 BARI-FERALPISALO’: quote medie bookmakers 1(1.50) X(3.90) 2(6.25).

Dopo la sconfitta in Lombardia, il Bari è chiamato a ribaltare, o meglio a pareggiare (dato che con l’1-0 dopo i supplementari andrebbero avanti i galletti) il risultato non favorevole della gara d’andata. Per la squadra di Auteri sarà un impegno certamente ostico, ma la convinzione è che la strada dei pugliesi non possa interrompersi dopo soli 180′. Segno 1.

17:30 MODENA-ALBINOLEFFE: quote medie bookmakers 1(1.80) X(3.25) 2(4.55).

I canarini sono già a metà dell’opera. All’andata, infatti, hanno espugnato il campo dell’Albinoleffe con il punteggio di 0-1. Anche un pari, porterebbe gli emiliani al turno successivo. Difficile possano steccare. SEGNO 1.

17:30 RENATE-MATELICA: quote medie bookmakers 1(1.85) X(3.40) 2(4.05).

Quote fin troppo clementi con i padroni di casa. I bookmakers, infatti, vedono favorito per il passaggio del turno il Renate, nella sfida tra le cenerentole dei playoff con il Matelica. Così come avvenuto con il Cesena, i marchigiani difficilmente si arrendono e anche il Lombardia venderanno cara la pelle per portare avanti questo sogno. Gara incerta. SEGNO GOAL. 

17:30 SUDTIROL-PRO VERCELLI: quote medie bookmakers 1(1.87) X(3.30) 2(4.10).

Gli altoatesini hanno un solo risultato a disposizione: la vittoria. Contro una Pro ben messa in difesa, non sarà affatto semplice. Gara pendente dalla parte dei padroni di casa, ma occhio ai piemontesi, che sembrano aver ritrovato lo smalto giusto. SEGNO: 1X MULTIGOAL 1-4.

20:45 AVELLINO-PALERMO: quote medie bookmakers 1(1.52) X(3.65) 2(6.60).

Anche in questo caso, quote troppo favorevoli all’Avellino che, invece, dovrà vedersela con un Palermo in grande spolvero. La qualificazione degli irpini non ci sembra così probabile. Favoriti si, ma non così tanto. Un passaggio turno dei rosanero non sembra utopistico. SEGNO: GOAL.

Catania, Abou Diop della Paganese sempre nel mirino rossazzurro

Nei giorni scorsi è venuta fuori un’indiscrezione di mercato interessante che riguarda proprio il Catania. Sul taccuino di Maurizio Pellegrino è finito l’attaccante in forza alla Paganese, Abou Diop, 27nne cresciuto nelle giovanili del Torino e reduce da un’ottima stagione (13 le reti realizzate dal senegalese).

L’interesse c’è ma occorre attendere che il Catania risolva le vicende societarie prima di formalizzare, eventualmente, una proposta ufficiale alla Paganese, reduce dalla salvezza ottenuta via play-out grazie alla vittoria sul Bisceglie.

(fonte foto: lapresse.it)

Pietro Lo Monaco ancora nei guai; sequestrati beni per oltre un milione di euro

Pietro Lo Monaco ancora nei guai, dopo il precedente sequestro di 640 mila euro, la guardia di finanza avrebbe sequestrato un’ulteriore cifra questa volta vicina al milione di euro. Ecco quanto riportato dall’ANSA: 

Beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza a Pietro Lo Monaco che, in qualità di legale rappresentante pro tempore del Calcio Catania, avrebbe omesso il versamento dell’Iva negli 2015 e 2017. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, che hanno consentito il sequestro di 640 mila euro, sempre per omesso versamento dell’Iva, sono state avviate dopo una segnalazione della locale Direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate. Dagli accertamenti è emerso che Lo Monaco, all’epoca dei fatti rappresentate legale del Calcio Catania, ha omesso di versare, per conto della società sportiva, l’imposta relativa agli anni 2015 e 2017, per un importo di oltre un milione di euro“. 

(Foto: La Sicilia)

Catania – Giovanili: tra promozione e vittorie nei rispettivi campionati

Il responsabile dell’area tecnica del Catania, Vincenzo Guerini, ha commentato nei giorni scorsi ai microfoni di calciocatania.it, le tre vittorie concomitanti di Primavera 3, Catania Femminile e Catania Under 17, frutto del lavoro svolto dai rispettivi tecnici, Giovanni Marchese, Peppe Scuto e Orazio Russo ma, soprattutto, della società che ha fornito loro strumenti tecnici e logistici per rendere al meglio:

“Mi sembra doveroso sottolineare la qualità del lavoro svolto in campo da tutte e da tutti ma anche da chi gestisce, coordina e propizia la crescita individuale e il costante miglioramento delle nostre formazioni giovanili e della squadra femminile. I dirigenti Mario Marino e Massimiliano Borbone indirizzano l’attività quotidiana curando minuziosamente i dettagli tecnici, formativi e organizzativi.

Al di là dei risultati, fin qui lusinghieri, sta emergendo chiaramente la bontà del metodo, elemento cardine nell’idea del direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino. Vorrei inoltre sottolineare la competenza e l’abnegazione degli allenatori e dei vari staff impegnati nella valorizzazione dei talenti, in un contesto difficile: l’intero settore giovanile del Catania è stato ridefinito in tempi ristretti, all’inizio della stagione, e poi si è reso necessario un grande sforzo anche nel corso di un’annata caratterizzata dalle lunghe sospensioni imposte dal Covid, nel corso delle quali non è stato semplice mantenere ad alti livelli l’attenzione e la motivazione dei ragazzi.

Organizzazione e professionalità meritano un elogio, così come va certamente riservato un plauso ai giovani: è il Catania che lavora e cresce”.

(fonte foto: goal.com)