Carpi, Baldini a un passo. Ma se la SPAL passasse a Tacopina….

Ne avevamo parlato nei giorni scorsi: Francesco Baldini, ancor prima di venire a Catania per incontrare la dirigenza rossazzurra, aveva avuto le prime interlocuzioni con il Carpi. Ora, secondo quanto riportato da “Il Resto del Carlino” in data odierna, il tecnico che era subentrato nella scorsa stagione a Giuseppe Raffaele facendo molto bene con il Catania, potrebbe essere il nuovo allenatore degli emiliani:

“Francesco Baldini è un passo davanti agli altri candidati per la panchina del Carpi. Sono queste le sensazioni alla vigilia della settimana decisiva, con la dirigenza biancorossa che si è data fino a domenica 20 per prendere una decisione definitiva.

Baldini aveva dato la parola al Catania, che però naviga ancora a vista dal punto di vista societario e così la strada verso Carpi sembra più che praticabile, anche se nelle ultime ore si è inserita la Spal, se dovesse passare di mano a Tacopina, che già lo voleva a Catania”.

(foto: frepressonline)

Monopoli: Per il dopo Scienza si pensa a Raffaele

Le strade tra Beppe Scienza e il Monopoli stanno per dividersi, manca solamente l’ufficialità e l’allenatore nativo di Domodossola ed ex giocatore del Catania non sarà più l’allenatore dei gabbiani, squadra che allena dal 2017. Nella lista del presidente Onofrio Lopez c’è anche l’ex allenatore rossazzurro Giuseppe Raffaele reduce dall’esonero con il Catania e prima ancora da due stagioni importanti a Potenza. 

(Foto: Calcio Catania)

SIGI – Assemblea dei soci rinviata al 17 giugno. Proviamo a capire perché

In vista delle scadenze fiscali e dell’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, oltreché delle note vicende con creditori istituzionali e privati, la SIGI ha prorogato la data dell’assemblea dei soci, facendola slittare da lunedì 14 a giovedì 17 giugno, sempre al quartier generale di Torre del Grifo. 

La motivazione, come ci ha segnalato l’amico e giornalista di Antenna Uno, Gianluca Virgillito, è fa attribuire al mancato rispetto del preavviso, un obbligo formale senza cui non si può convocare l’assemblea.

Evidentemente, i soci avranno 72 ore in più per “trovare argomenti” sul filo del rasoio anziché presentarsi all’assemblea con un pugno di mosche in mano.

Anche se il rinvio è legato alle risposte che investitori maltesi e sponsor devono fornire al club, l’assemblea si rivelerà utile per accogliere le nuove risorse e programmare immediatamente la prossima stagione o, in caso di massicci dinieghi, per procedere a una tortuosa e utopistica ricapitalizzazione che possa coprire uscite e investimenti.

(foto: calciocatania.it)

Roberto De Zerbi: “Spero che Mancini rimanga a lungo come C.T. però…”

Archiviata Italia-Turchia (3-0), l’ex allenatore del Sassuolo nonché fantasista del Catania che centrò la storica promozione in Serie A dopo 23 anni di assenza nel 2006, Roberto De Zerbi, ha commentato la scelta di Roberto Mancini come C.T. della Nazionale azzurra:

“Futuro in Nazionale? Spero che Mancini rimanga tanto, poi non lo so”, ha dichiarato l’attuale tecnico dello Shakhtar Donetsk De Zerbi ai microfoni di SkySport a cui non dispiacerebbe un futuro da commissario tecnico della Nazionale azzurra.

(foto: calcionews24.it)

Scibilia: “Regalati al Catania 800mila dollari senza concludere nulla”

Dante Scibilia, prezioso collaboratore di Joe Tacopina e del suo entourage, ha ribadito l’interesse dell’avvocato statunitense nei confronti della SPAL:

“Con la Spal i dialoghi si sono aperti  – si legge tra le colonne de Il Resto del Carlino”- ma è difficile immaginare cosa possa accadere da qui a Luglio. Siamo ai preliminari, a volte queste trattative si concludono nel giro di poco tempo, altre volte servono mesi come a Catania.

A Venezia mancò l’ultimo passo, peccato, mentre a Roma e Bologna le cose andarono bene. In Sicilia (al Catania, ndr), addirittura abbiamo regalato 800.000 dollari senza concludere nulla. Ferrara è una piazza molto appetibile”.

(foto: tifocosenza.it)

Luigi D'Angelo
D’Angelo (RSC): “Inutile nascondersi: situazione peggiore dello scorso anno”

Il giornalista di RSC Luigi D’Angelo è intervenuto ai microfoni di Catania Mood. Con lui si è disquisito sulle varie tematiche che riguardano il momento del Catania, dalla tribolata questione societaria agli aspetti prettamente tecnici. 

Luigi, ti ringrazio a nome mio e di tutta la redazione di Catania Mood. Ti aspettavi tutta questa confusione generale sulla vicenda Sigi-Tacopina?

“Mentirei, se dicessi che mi aspettavo una cosa del genere, perché non ho la sfera di cristallo e quindi non posso prevedere il futuro. C’è stato un momento che ho pensato, un po’ come tutti, che Tacopina potesse rappresentare una svolta. Poi, non è stato così per una serie di passaggi controversi fino a quando i giochi si sono fatti più difficili. C’è chi continua a credere agli asini che volano, c’è chi invece ha compreso che l’avvocato italo-americano avesse messo su una strategia che è tutt’ora in corso. Una strategia che non si sa come possa finire, perché nella difficile situazione in cui versa il Catania, la Sigi può ritenere di utilizzare come ultima spiaggia l’opzione Tacopina. Chiaramente, intendo che gli consegni il club ad una condizione economica vantaggiosissima”.

Qual è, ad oggi, la tua sensazione pensando al futuro imminente del club rossazzurro?

“Io vedo un futuro molto negativo. Per potersi iscrivere è necessaria una somma che ad oggi Sigi non è in grado di garantire. Per poter concludere l’anno solare sono necessari 10 milioni. Bisogna onorare i debiti e le transazioni scadute a marzo che non state ottemperate e che ammontano già intorno ai quattro milioni.  Poi, bisogna pensare alla rosa e ai costi delle trasferte del campionato. È vero che ci saranno degli introiti dagli abbonamenti e dalle pubblicità, ma stiamo parlando di cifre irrisorie. Il Catania, invece, ha bisogno di una cifra consistente, senza tenere conto dei debiti istituzionali con AdE e Comune di Mascalucia. Inoltre, ci sono anche debiti con i creditori privati, con una serie di decreti ingiuntivi che sono partiti e che mettono in difficoltà la Sigi”.

Se il Catania riuscisse ad iscriversi, secondo te, quale potrebbe essere la reazione della piazza ad un ennesimo campionato privo di obiettivi?

“Io vedo la piazza in questo momento spiazzata. Sembra un gioco di parole, ma in realtà l’ho fatto apposta. Vedo il tifoso disorientato. Non vedo il partito dell’11700 così forte e vigoroso come un tempo. Molti tifosi si sono stancati, perché hanno compreso che l’iscrizione è l’ultimo dei problemi. Il Catania è una società tecnicamente fallita che ha bisogno di un soggetto che immette continuamente soldi, in attesa che il club possa camminare nuovamente sulle sue gambe. Si parla di una cifra di anni imprevedibile, dato che è impossibile costruire una squadra che possa andare in B la prossima stagione. Quindi, chi si approccia al Catania, alla fine scappa. La piazza attende il salvatore della patria, che oggi non è più identificabile in Joe Tacopina e in nessun altro soggetto, perché l’indebitamento è talmente importante da impedire ogni tipo di previsione ottimistica. Dovesse andarci bene, saremmo in grado di iscriverci. Inoltre, voglio aggiungere un particolare: ci sono stati degli imprenditori vicini al Catania, su tutti il dottor Francesco Russo Morosoli, che per ragioni personali io conosco benissimo essendo stato il mio editore. Lui sarebbe stata la persona giusta al posto giusto. Ci ha provato, ma evidentemente non c’è stata la possibilità di poter fare questo matrimonio. Un grosso peccato, perché lui c’è l’ha messa tutta”.

Infine, ti chiedo un parere tecnico sulla attuale rosa rossazzurra. Se si dovesse ripartire, dove interverresti?

“Il Catania 2020/21 a me non dispiaciuto. Ha fatto bene, ma ha spesso steccato i momenti topici del campionato. Sono stati sbagliati un numero altissimo di rigori, si è mancata la vittoria con il Bari proprio per un tiro dagli undici metri fallito nel finale e che ci avrebbe fatto guadagnare un’ottima posizione in classifica, fino ad arrivare all’appuntamento coi playoff steccato clamorosamente. Bene Baldini, a cui non rimprovero nulla. Bene Russotto o Maldonado, ma parliamo di una squadra dove si possono salvare poche persone se vuoi puntare ad un campionato di vertice. Non mi è dispiaciuto Sarao, ma serve un attaccante di peso. Confermerei Silvestri, Piccolo e Zanchi, mentre cambierei tutti i portieri. Sono necessari almeno 4-5 puntelli per fare un campionato importante. Poi, se quest’ultimo non si potrà fare, va anche bene la rosa attuale. Anche perché, l’ennesimo campionato di assestamento sarebbe coerente con il momento economico-sociale della città. È inutile nascondersi dietro a un dito: a distanza di un anno, siamo nella stessa identica situazione di dodici mesi fa, anzi è peggiore”.

S.P.A.L. : Ovvero “Semu Pessi Astutamu i Luci”

S.P.A.L., acronimo che sta per Società Polisportiva Ars et Labor. In questi giorni si susseguono voci più o meno autorevoli che non abbiamo gli strumenti per giudicare (e nemmeno interesse a farlo, a dirla tutta), che accostano Joe Tacopina al glorioso club di Ferrara.

Non è tempo di illazioni e procedimenti a tentoni, non è tempo di gettare benzina sul fuoco ingaggiando duelli fine a se stessi e, probabilmente, nemmeno di ergersi a eroi della giustizia e della dottrina del super partes: ognuno scrive secondo le proprie fonti, non esiste una linea netta di demarcazione tra giusto e sbagliato in tal senso, semmai è da bistrattare ed evitare come la peste la disputa tra stampa e stampa, tifosi e tifosi, stampa e tifosi.

Trattativa sì, trattativa no, Tacopina è a Ferrara, a Catania, a Taormina, a Roma, Tacopina è al Colosseo ma il Colosseo è in Piazza Università. Smettiamola una buona volta. Concentriamoci sulla attuale mancanza di fondi, quell’evidenza che manca a SIGI, a 16 giorni dal termine ultimo per la presentazione della domanda di iscrizione.

Concentriamoci sull’acronimo S.P.A.L., ma nel senso di Semu Pessi Astutamu i Luci, perché senza miracoli patrimoniali immediati le luci del “Massimino” si spegnerebbero, e con esse la storia del club e le velleità sportive in vista della prossima stagione.

Noi evitiamo le cucche come la peste, forse persino più delle dispute penna-penna o penna-bandiera, ma la vita non è un romanzo fantastico, e la situazione attuale, al 12/06/2021 (a scanso di equivoci per non essere accusati di “buttarlgliela”, cosa che solo gente eufemisticamente poco lucida può essere in grado di pensare), è questa.

Poi, se domani dovessero piovere dal cielo 15mln di euro tutti in direzione di Torre del Grifo, ci prostreremmo davanti al Liotru in segno di ringraziamento.

Limbo Rossazzurro: Tra pericoli e incertezze

In vista della bella stagione abbiamo deciso di continuare a proporvi questa rubrica con un tocco un po’ particolare, una sorta di summer edition del limbo rossazzurro, tra la settimana precedente e quella che verrà.

Il tempo scorre inesorabile, la fatidica data del 28 giugno si avvicina ma dai protagonisti di questa vicenda stucchevole non trapela niente; il silenzio più totale, il nulla cosmico. Forse chi di dovere sta cercando di rimediare agli errori passati (tra possibili date di chiusura e passerelle festanti) attuando questa via silenziosa, ma adesso il silenzio non va più bene. Il silenzio andava adottato prima, quando sembrava esserci tutto il tempo possibile per salvare realmente la matricola e il club; ad oggi si tratta semplicemente di un silenzio assordante dato che ci troviamo in un vero e proprio limbo, tra la definitiva scomparsa e il continuare ad esistere seppur con grandi difficoltà, ed è per questo che la via del silenzio adottata in un momento sbagliato non fa altro che preoccupare l’intera piazza che ha a cuore le sorti della propria squadra. 

In settimana è arrivata la manifestazione d’interesse da parte di Joe Tacopina per la possibile acquisizione della SPAL, notizia sicuramente poco rassicurante per la piazza rossazzurra, notizia che ha alimentato sempre più dubbi su come sia stata gestita l’esclusiva proprio con il businessman americano. “Oggi Tacopina è ancora in attesa di una risposta circa l’offerta fatta al Catania, ma se non dovesse andare a buon fine, allora ci si potrà guardare intorno” ha affermato Dante Scibilia nei giorni scorsi. Parole importanti che devono far accendere un campanello d’allarme in casa SIGI, e intanto per l’ennesima estate consecutiva non si parlerà né di programmazione né di calciomercato, visto che continuano a non esserci certezze relative al nostro futuro. 

Catania la speranza del “gioiellino” è l’ultima a morire

Attesa, trepidazione, voglia di sapere come stanno veramente le cose. I tifosi etnei vengono sballottati da una notizia ad un’altra aumentando sempre di più la confusione per la sorte del nostro elefantino.

Molti sperano in un miracolo magari ricucendo un rapporto con mister Tacopina oppure magari qualche imprenditore locale romantico o nostalgico del piccolo Barcellona di qualche anno fa. Quanti ricordi impressi nella memoria dei sostenitori rossazzurri che non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno a quei colori che magari per qualcuno non significano tanto ma per chi ha marchiato a fuoco u liotru invece e qualcosa di speciale.

Catania un “gioiellino”, come dichiarato da una vecchia conoscenza mister Sinisa Mihajlovic, ma purtroppo qui al sud c’è molta paura di investire anche a causa di questo maledetto Covid ed ecco il danno: una situazione che ha messo al tappeto anche club prestigiosi costretti a vendere pezzi pregiati per poter far quadrare i conti. Noi vogliamo credere che anche questa volta il Catania ce la faccia perché altrimenti PalermoMessina come farebbero senza i rivali sportivi di sempre?

Fonte foto (pianetaserieb.it)

Catania, sei ancora interessato a Diop? Ecco, il profilo del calciatore

Il Catania risulta essere ancora interessato ad Abou Diop. Il suddetto calciatore della Paganese è andato in doppia cifra anche quest’anno e le sirene di lidi più prestigiosi della squadra campana si sono accese. Come riportato dai colleghi della Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, l’interesse del Catania per questo profilo è concreto.

Sì ma dove ha giocato? Questa è la domanda che viene posta dai tifosi rossazzurri. La risposta è la seguente: quasi ovunque. Torino, Matera, Juve Stabia, Crotone, Lecce, Viterbese, Modena, Bassano Virtus, Sampdoria, Vis Pesaro e dal 2019 indossa la maglia azzurra dei Liguorini. Certo è che il giovane senegalese non ha mai realizzato più di 6-7 gol nel corso di una stagione e dunque la doppia cifra raggiunta è il coronamento di una vita calcistica che ancora può dire tanto e anche in piazze dal glorioso passato come quella alle falde dell’Etna.

Foto: Gazzetta.it