Catania Focus
Catania, prima sconfitta per l’Under-17 di Orazio Russo

Arriva la prima sconfitta per l’under 17 del Catania di Orazio Russo che perde 3-0 con l’Avellino in terra irpina grazie alle reti di Musto, Buonocore e Targnale.

Passo falso comunque di poco conto per i rossazzurri visto che concludono il proprio girone al primo posto.

Grazie a questo piazzamento gli etnei giocheranno i quarti di finale tra le mura amiche.
La partita è in programma il 23 di giugno.

Fonte foto (calciocatania.it) 

Primo gol per l’ex rossazzurro Pessina

Primo tempo concluso in vantaggio per gli azzurri che conducono con il risultato di 1-0 contro il Galles nella gara valevole per il terzo turno della fase a gironi di Euro 2020, a segno il numero 12 Matteo Pessina, tra l’altro ex rossazzurro (1 presenza nella stagione 2015-16).

Santana, dal gol nel derby col Catania al ritiro dal calcio giocato

Dal gol al Catania nell’ultimo derby del “Massimino”, al ritiro dal calcio giocato. L’esterno argentino Mario Alberto Santana entrerà a far parte dell’organigramma rosanero nelle vesti di allenatore nel settore giovanile come si apprende da una nota ufficiale diramata dal club:

“Mario Alberto Santana prosegue il suo rapporto con il Palermo FC ed entra a far parte del team di allenatori del settore giovanile. Accogliendo le istanze del ‘capitano’, il presidente, l’amministratore delegato e tutta la famiglia rosanero gli danno il benvenuto nell’area tecnica della società”.

(foto:stadionews.it)

Investiti da investitori senza investimenti, incapaci di vestirci di speranza

Qualsivoglia forma di pernicioso settarismo è sempre deleteria, per chiunque e a qualsiasi latitudine: l’intransigenza intellettuale non lascia spazio al dialogo democratico, non consente controrepliche, non ammette risposte perché le confonde con i giudizi anche quando non vi è alcuna tendenza faziosa nell’elargire la propria opinione.

Abbiamo ascoltato tutti, dal primo all’ultimo, da Tacopina a Ferraù, passando per dirigenti, migliaia di tifosi, decine di giornalisti. Ognuno di noi s’è fatto un’idea e un’opinione in merito alla questione Matricola 11700 e Calcio Catania 1946, una salvezza che non si gioca sul neutro di Bologna contro il Chievo, ma dove non avremmo mai voluto che si giocasse, tra scartoffie irriverenti e avvoltoi mediatici. Ognuno, dicevamo, ha la propria opinione, solo che oggi conta meno di 0, perché il futuro è già arrivato e la paura di piangere è un fazzoletto già bagnato.

La società ha chiesto alla città di stringersi attorno al club, con una tempistica tardiva, con una formula ritenuta dai più alquanto opinabile ma, come chiarito dal presidente Ferraù nella conferenza stampa di ieri, rivolgendosi in particolar modo all’imprenditoria catanese:

“Fallimento? C’è un rischio minimo che non voglio ancorare a percentuali: dobbiamo solo scongiurarlo. Da un punto di vista societario, al netto del debito mostruoso pregresso, siamo in salute.

E una città come questa non è come SPAL, Sassuolo, con rispetto parlando, qua c’è storia e molto altro, pensiamo a Torre del Grifo: ecco perché possiamo attirare investitori stranieri, qua creiamo entusiasmo. E di fronte a chi davvero volesse entrare nel club saremmo disposti anche a perdere l’investimento iniziale”.

In questo momento, che sia SIGI, Tacopina, maltesi, inglesi, svizzeri o ungheresi, ci sentiamo come investiti da investitori senza un investimento capace di vestirci d’orgoglio e di speranza. Non è puntare il dito, non è un pollice all’ingiù è, più che altro, nascondersi dietro un dito sperando che questa maledetta onda non ci travolga…

(foto: calciocatania.it)

Catania: fiumi di parole, fiumi di parole tra noi…prima o poi ci portano via!

Nel 1997, i coniugi Fabio Ricci ed Alessandra Drusian vincono il Festival di Sanremo con il brano Fiumi di parole. Pensando a quella canzone, ed in particolar modo alle parole del ritornello, viene immediato pensare alla situazione del Catania. Eh già, fiumi di parole come quelle che oramai da mesi accompagnano la lenta agonia del club rossazzurro e le difficili giornate dei suoi supporter. Le ennesime, si sono consumate in questi ultimi giorni, specialmente nella conferenza stampa delle scorse ore tenutasi a Torre del Grifo, con ai microfoni il presidente Sigi, Giovanni Ferraù.

Fiumi di parole perché, ancora una volta, molte delle cose dette sembrano non concretizzarsi affatto. Andando a ritroso nelle ultime settimane, difatti, sono molteplici le affermazioni rilasciate dall’avvocato catanese e da altri componenti della S.p.A. etnea: incontri con gruppi di varie nazionalità, maltesi su tutti; incontri con imprenditori locali (Morosoli); possibili sponsorizzazioni con compagnie aeree low cost dell’Est Europa; ricapitalizzazioni all’orizzonte fino ad arrivare alle frase per antonomasia di questa vicenda: il Catania si iscriverà al 100%.

Eppure, di tutto cio, poco o meglio nulla. Anzi, al riguardo della frase relativa all’iscrizione del club rossazzurro al prossimo campionato, balzano agli occhi, onestamente, varie contraddizioni, una su tutte. Come può, infatti, una società di calcio essere certa dell’iscrizione alla nuova stagione se poi si chiede l’aiuto economico alla piazza catanese per poter fare si che il Catania sopravviva, perché di questo si tratterebbe, e possa partecipare alla Serie C 2020/21?

Ora, pur essendoci varie fazioni sul partecipare o meno a questa raccolta fondi, la certezza è quella che ancora una volta i tifosi del Catania potrebbero, e lo stanno già facendo, rispondere presente a questa iniziativa. Difficile, tuttavia, pensare di poter racimolare la somma adeguata al fine. Ora, seppur capitasse il miracolo, quali sarebbero successivamente le condizioni? L’ennesimo campionato anonimo, l’ennesimo torneo di stenti per una piazza come Catania che, invece, dovrebbe avere un solo ed unico obiettivo, ovvero quello di essere protagonista?!

Insomma, a oramai una settimana dal fatidico 28 giugno, le nubi che aleggiano su Torre del Grifo diventano sempre più grigie. Tra comunicati, conferenze e accordi mancati, il tempo scorre inesorabilmente e stavolta, forse ancor più dello scorso anno, la sensazione è che nemmeno un miracolo potrà  evitare la fine di una storia che va avanti da oltre settant’anni. Tutti scongiurano il fallimento del Catania, ma una domanda sorge spontanea; a questo punto, fallimento o no, iscrizione o no, quale futuro spetta ai poveri tifosi rossazzurri defraudati dell’unica cosa, ovvero vedere i propri colori correre e vincere su di un prato verde?

Tacopina americano come David Copperfield. Grandi illusionisti?

Ieri, nel corso della conferenza stampa tenutasi a Torre del Grifo, il presidente della SIGI, l’avvocato Giovanni Ferraù, ha commentato la nota ufficiale diramata da Joe Tacopina dopo che la società aveva lanciato la raccolta fondi per salvare il club “Uniti per Catania”:

“Al nostro arrivo abbiamo stipulato un contratto in cui noi avremmo ripreso le somme spese, ma il contratto non era subordinato a nessuna omologa dell’Agenzia dell’Entrate, bensì a un tale debito: nel caso avremmo perso noi qualcosa.

Il 14 marzo abbiamo poi stipulato, noi di SIGI, un contratto con Joe Tacopina, che, come scritto nell’articolo 2 dello stesso, avrebbe dovuto versare un milione al momento della stipula del citato contratto: l’avvocato ne ha però versati solo 630mila, quindi si parla pure di inadempimento, ma io non voglio più parlare di cose inutili, questo è passato e io non parlo di chi versando 600mila euro voleva ingraziarsi la città.

Con me ci è riuscito, mi sono fatto ammaliare dal sogno americano, e come me la piazza, ma vorrei che si capisse che il sogno americano è un’illusione: mi dispiace averlo capito tardi”.

Purtroppo la saga degli errori è ben più articolata, da una parte e dall’altra. Il debito del Catania ammonta a 60mln di euro, i 370mila euro mancanti (qualora fossero questi i termini ratificati dall’accordo), rappresentano comunque una cifra irrisoria rispetto alle spese che il Catania dovrà sostenere nell’immediato.

Davvero si trattava di “una grande illusione”? Una bolla di sapone che raffigurava l’Empire State Building ma che, stando alle dichiarazioni di Ferraù, è scoppiata facendo crollare il grattacielo di sogni e speranze covati per mesi dai tifosi rossazzurri? Una magia che, se venisse confermata, sarebbe degna del miglior David Copperfield? O, sarebbe meglio dire, del peggiore?

(foto: calciocatania.it)

ESCLUSIVA – Montesano (AD Enna): “Il Catania è la storia del calcio siciliano”

Il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Enna nonché amministratore delegato dell’Enna Calcio, Fabio Montesano, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni, spiegando le ragioni che hanno spinto il club ennese ad aderire alla “raccolta fondi” promossa dal Calcio Catania per salvare club, matricola 11700 e storia.

Dottor Montesano, buonasera e grazie di aver accettato il nostro invito. Da dove nasce l’idea di supportare economicamente il Calcio Catania?

“L’Enna Calcio è stata pioniera dell’azionariato diffuso in campo dilettantistico. Questa azione di marketing ci ha permesso di coinvolgere anche persone che non si erano mai avvicinate al calcio perché le abbiamo coinvolte sull’onda dell’entusiasmo del senso di appartenenza.

Quando abbiamo letto il messaggio sui social in cui la società Calcio Catania faceva un appello alla città per sottoscrivere una forma di azionariato popolare, devo dire che per noi è stato spontaneo dire: dobbiamo dare un segnale anche noi perché è giusto così, perché lo abbiamo sperimentato e sappiamo che si tratta di un fenomenale strumento finanziario oltreché di marketing territoriale perché le persone si sentono coinvolte.

Abbiamo voluto dare un segnale, dato che in campo dilettantistico siamo stati i primi, anche perché far conciliare le norme della Serie D con le norme dell’azionariato diffuso non è stato semplice, abbiamo creato una Società Cooperativa per azioni. Immagini che tra i nostri azionisti c’è persino il nostro Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, che conosco personalmente. E’ uno strumento che utilizzano pochi club in Italia, mentre Barcellona, Real Madrid, Bayern e altre lo adottano da anni”. 

Avete un rappresentante nel CdA dell’azionariato diffuso? 

Sì, assolutamente, lo rappresenta e prende parte alle assemblee, e ha potere decisionale com’è giusto che sia”.

Pensate di poter fare da traino per risvegliare l’orgoglio catanese?

Ci è venuto naturale dare un contributo. Qui bisogna attivare la leva dell’orgoglio catanese. Il contributo diventa importante se riusciamo  a risvegliare l’orgoglio dei sostenitor rossazzurri.

Avevamo notato una scarsa attenzione della città all’appello del Catania e, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare un  contributo che possa fungere da traino all’orgoglio catanese. Catania merita, le esigenze finanziarie sono ridotte rispetto a quello che può dare questa città che è la ‘Milano del Sud’ “.

Ci sono i tempi tecnici per implementare un azionariato diffuso che presenti tutti i crismi legali e giuridici del caso?

“Sì, ci sono. Anche se chiaramente il nostro esempio è differente sia per il volume d’affari tra Serie D e Lega Pro che per la differenza tra S.p.a e Società Cooperativa per azioni. Grazie alla professione che svolgo, all’Università Kore di Enna e con l’Ordine dei notai siamo riusciti a redigere uno statuto che è stato validato dal CONI.

Il Catania, a quanto ho letto, sta raccogliendo le caparre per un’eventuale sottoscrizione laddove poi si dovesse perfezionare l’iscrizione ci sarà un aumento di capitale che è stato deliberato e un’emissione di azioni. A quel punto il tifoso può far parte della società. Mi piace l’idea di un azionariato diffuso che possa partire da Catania come modello per tutta la Sicilia, qui bisogna salvare la matricola, speriamo di essere un esempio al di là dell’entità del contributo perché tanti piccoli contributi possono trasformarsi in una grande somma”.

Si aspetta, dopo questo gesto dell’Enna Calcio, un benevolo effetto domino sugli altri club siciliani?

“Ma certo, il Catania è la storia del calcio siciliano, non ci si può tirare indietro, non ci si può girare dall’altra parte. Chi può dare di più dà di più, chi può dare di meno dà di meno, conta la partecipazione, bisogna partecipare in tanti. Il Catania in Serie A ci ha fatto piangere, emozionare, ridere, così come il Palermo. La storia va conservata e tutelata, deve continuare. Spetta a noi siciliani farla proseguire”.

Si ringrazia l’Enna Calcio per la disponibilità.

(foto: blogsicilia.it)

Futsal – Meta Catania accede alla storica finale scudetto con Pesaro (Diretta su RaiSport)

Finale inedita quella che assegnerà il 37simo scudetto nella storia del futsal italiano. La Meta Catania Bricocity ribalta la sconfitta di misura patita all’andata con la Came Dosson (2-1) con un 5-3 che sovverte anche i pronostici iniziali.

La squadra di mister Samperi chiude la ripresa con un perentorio ma non basta: si arriva fino ai supplementari quando Josiko approfitta dei trevigiani ormai in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Ditano, e trafigge Ronzani per il gol che vale la storica finale centrata dai rossazzurri.

Una finale scudetto cui parteciperà anche Marco Biagianti, uomo di levatura straordinaria, calciatore talmente versatile da cambiare sport e affermarsi ad altissimi livelli, un unicum per abnegazione e fedeltà ai colori rossazzurri: meriterebbe un murales lungo almeno quanto lo scorcio di mar Ionio che bagna Catania.

Al “Pala Nino Pizza” sarà Italservice Pesaro – Meta Catania Bricocity, con i marchigiani che si sono sbarazzati del Feldi Eboli e avranno il vantaggio di giocare in casa.

Si gioca domenica sera la sfida d’andata alle ore 20.30 mentre lunedì quella di ritorno alle ore 21:00 entrambe le partite saranno trasmesse in diretta su RaiSport.

(foto:padovasport.it)

L’Enna Calcio a sostegno della società etnea !

Grande dimostrazione di affetto dalla società dell’Enna Calcio nei riguardi del Catania. La società ennese ha pubblicato sul sito ufficiale un comunicato che invoglia nel partecipare all’iniziativa dell’azionariato diffuso: 

L’Enna Calcio, prima società ad azionariato diffuso in campo dilettantistico, #sostiene l’#appello del #Catania #Calcio per salvare la storica matricola 11700 con i suoi 75 anni di vita.

I dirigenti hanno deliberato ed eseguito un bonifico sul conto corrente indicato dalla società a sostegno della campagna di azionariato popolare.

Con l’occasione #la #società #gialloverde #lancia #un #appello alle altre società calcistiche siciliane a voler sostenere la richiesta della società Etnea versando quanto possibile.

Il Catania Calcio è un patrimonio sportivo dei siciliani.

Foto: EnnaCalcio.it

Biagianti: “Dopo un anno di silenzio, oggi urlo di felicità”

Marco Biagianti è quel capitano che ogni squadra vorrebbe avere, un capitano che ha manifestato più volte il suo attaccamento alla maglia rossazzurra e alla città di Catania. Un uomo con la U maiuscola che ha gioito, che ha sofferto con noi, un uomo che più volte non è stato rispettato. 

Oggi l’ex numero 27 del Calcio Catania difende sempre i colori rossazzurri, ma stavolta quelli della Meta Catania, società di calcio a 5 futsal che nella giornata di ieri ha ottenuto il pass per la finale che assegnerà lo scudetto del futsal italiano ed anche in questo nuovo ambiente, Marco rappresenta un leader indiscusso con l’immancabile 27 cucito alle spalle. 

È proprio il giocatore nativo di Firenze a manifestare il proprio entusiasmo attraverso la sua pagina Facebook: 

Per me non c’è nessuna rivincita personale,

il Catania per me è vita, questi colori per me sono sangue nelle vene.

Ho sofferto e sto continuando a soffrire per il Catania, per quello che ho passato e per quello che stiamo attraversando tutti noi tifosi, per il futuro che sembra non esserci.

Ho imparato nella vita a cercare di vedere i lati positivi, i sorrisi, le emozioni, soprattutto nei momenti di difficoltà!

Le cose però non arrivano per caso, ci vuole coraggio, ci vuole sacrificio, ci vuole passione.

Dopo un anno di silenzio, oggi urlo di felicità.

Non so quanto durerà, però mi godo questo momento perché me lo sono conquistato insieme a tutti i ragazzi, allo staff ed alla società META Catania Bricocity

FORZA CATANIA SEMPRE
(Foto: Tiro Libero Web)