Noi, invece, ripartiamo dalle dichiarazioni dei protagonisti. Nico Le Mura (amministratore unico Calcio Catania):
“Nel 2020/21, Maurizio Pellegrino ha saputo scegliere professionisti molto capaci e metodi funzionali allo sviluppo dell’area sportiva, diretta con equilibrio, lucidità e competenza. Il lavoro svolto è stato ampiamente positivo, come dimostrano il quinto posto ottenuto sul campo dalla prima squadra e le ripetute soddisfazioni offerte dalle giovanili, con la crescita tecnica di individualità promettenti, e dal settore femminile, con la promozione in Serie C. La fiducia nelle qualità morali e professionali del nostro dirigente è massima”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Maurizio Pellegrino:
“Ringrazio la proprietà e l’amministratore unico Nico Le Mura per il costruttivo confronto, indispensabile nell’esclusivo interesse del club”.
Tutto molto bene. Ma prima della conferenza stampa congiunta che presto verrà indetta da SIGI e Calcio Catania, gli interrogativi non mancano. Sicuramente Pellegrino ha svolto un lavoro egregio in base alle risorse, molto limitate, che aveva a disposizione lo scorso anno, centrando un 5° posto perfettamente in linea con gli obiettivi di inizio stagione.
Ma la domanda che tutti si pongono è: quali sono gli obiettivi della prossima stagione? Prima della riconferma, Pellegrino era stato chiaro: “Rimarrò solo se riceverò garanzie”. Ergo, le ha ricevute. La piazza, ora come non mai, ha bisogno di conoscerle non perché voglia sostituirsi al direttore dell’area tecnica o giudicarne l’operato a priori, solo perché di dubbi, frasi non dette e mezze verità, ne ha fin sopra i capelli.
Se c’è un progetto tecnico, e diversamente non potrebbe essere altrimenti rappresenterebbe un nonsense la corsa disperata verso una miracolosa salvezza della matricola, possibile solo grazie al sacrificio immane della tifoseria più innamorata d’Italia, occorre presentarlo, nel dettaglio, e fare in modo che quanto scritto e annunciato in conferenza stampa abbia un seguito concreto.
Nessuno in SIGI ha mai promesso scudetti o Champions League né, per tornare alla triste realtà, promozioni dirette in Serie B. Ma il piano industriale da 54,5 mln di euro di un anno fa è caduto nell’oblio, tra pandemia, errori di valutazione, botteghini chiusi, campagna abbonamenti e iniziativa della “Catania Card” mestamente fallita perlopiù per cause di forza maggiore. Ora, non ci resta che aspettare (poco), ascoltare (saremo tutto orecchie) e, stavolta, non sarà concessa alcuna inversione di rotta rispetto al progetto iniziale.
Se la realtà attuale, al momento della conferenza, sarebbe: “Non abbiamo ancora trovato investitori per cui dobbiamo adottare la linea verde, puntare su giocatori a parametro zero e promuovere in Prima Squadra i migliori della rosa Primavera 3-Berretti allenata da Marchese”, che ben venga ma non nascondiamoci dietro a un dito. Il 16 gennaio 2021 avevamo un nuovo presidente che ora si trova a Ferrara. Verità. Solo di questo ha bisogno la piazza di Catania. Dolce o amara che sia.
(foto: livesicilia.it)