Ritorna l’appuntamento settimanale con la rubrica dedicata interamente ai tifosi rossazzurri. Ai nostri microfoni, quest’oggi, Fabio Anastasi. Oltre ad aver collaborato proprio con la nostra redazione, lui è un grandissimo sostenitore del club etneo.
Fabio, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai?
“Buongiorno ragazzi, grazie a te e alla redazione di Catania Mood per questo invito. Si lavora e si va avanti tra salite e discese. Ovviamente, siamo tutti contenti per il grande percorso europeo degli azzurri allenati da mister Mancini, che ha fatto ricredere molto l’opinione pubblica verso la Nazionale, compreso quella del sottoscritto”.
Tu e il Catania: da quanto tempo segui questi colori? Qual è il ricordo più bello che custodisci?
“Io seguo il Catania dal 1995 grazie a mio padre, che lo seguiva spesso già da molti anni prima. Lui ricorda ancora quel famoso spareggio del 1983, e ogni volta che ne parla ha le lacrime agli occhi. Quindi, ho avuto un buon maestro che mi ha fatto innamorare dei nostri colori. Personalmente ricordi ne ho tanti, tutti bellissimi e pieni di emozioni. Potrei dirti il gol di Roberto Manca il 25 aprile 1999, a partita quasi finita e con gran merito per il fantastico cross dopo varie finte di Cicchetti. Potrei nominarti il gol promozione in A di Del Core, il 28 maggio 2006 contro l’Albinoleffe o, per ultimo, ma non per importanza, il gol di Peppe Mascara al Renzo Barbera da centrocampo per un 0-4 che rimarrà nella storia”.
Parlando del presente, qual è la tua opinione sul momento generale della società?
“Parlando del presente, è davvero un colpo al cuore vedere il nostro Catania in condizioni disperate. Diciamoci la verità: questa iscrizione, ottenuta grazie anche alla raccolta dei tifosi, non fa altro che allungare l’agonia. Senza investitori esterni, difficilmente ci saranno introiti, quindi sarà quasi impossibile rilanciare il Catania. Basti pensare che anche big di Serie A hanno dovuto cedere pilastri per fare quadrare i conti”.
Secondo te, riuscirà la Sigi a trovare l’investitore o gli investitori che potranno garantire il rilancio del club?
“Il Catania secondo me aveva un treno su cui salire, ovvero quello che portava a Tacopina. Sicuramente non potevamo essere sicuri al 100% del suo operato e del raggiungimento degli obiettivi, ma per come stanno le cose, forse questo rappresentava l’ancora di salvataggio del nostro amato Catania. Adesso penso che sarà difficile trovare un imprenditore che metta mano al portafoglio. Si dovrebbe sperare in società straniere. Ci sono club di B che hanno meno debiti, ma non hanno una struttura come quella della società etnea, ovvero Torre del Grifo, invidiata persino dal patron delle merengues Florentino Perez, e che potrebbe rappresentare un volano per qualsiasi trattativa futura. Purtroppo non sarà semplice”.
Infine, a livello tecnico, ti chiedo cosa ti aspetti dal mercato e su quale reparto, secondo te, bisognerà lavorare maggiormente?
“A livello tecnico bisognerà aspettare gli incontri che ci saranno in settimana per vedere chi resterà e sposerà la causa rossazzurra e chi, invece, virerà altrove. Secondo un mio modestissimo parere, occorre sostituire due pedine importanti come Manneh e soprattutto Welbeck. Poi servirà un portiere di spessore e, naturalmente, un attaccante che possa dare un contributo importante con almeno 10/15 gol. Purtroppo, la situazione debitoria gravissima potrà fare muovere il Catania soltanto nel mercato degli svincolati, oppure giocatori promettenti di categorie inferiori e, ovviamente, pescare nella “cantera” rossazzurra”.