Il calciomercato tiene banco. Ma quale calciomercato? Quello degli altri club? In attesa della conferenza stampa congiunta che SIGI e Calcio Catania devono necessariamente indire a breve per illustrare ai tifosi intenzioni, strategie, progettualità e futuro, possiamo solo trascorrere il nostro tempo tra solleone e lacrime.
Il sole scalda ma arde, il Catania ci fa gioire ma ci fa soffrire al contempo. Nessuna avvisaglia di raggianti orizzonti illumina il futuro del club rossazzurro, che annaspa tra Ionio e Mediterraneo sperando in boe maltesi. Finora, come da copione, il club si è visto costretto a mantenere un basso profilo nella sessione corrente di calciomercato che vede Catanzaro, Avellino, Bari e Foggia primeggiare in attesa delle matricole terribili, ACR Messina e Taranto, e aspettando il Palermo.
Invece il Catania finora si è limitato a tesserare due portieri, uno giovanissimo e “in prova”, Truppo, l’altro d’esperienza, Stancampiano, che giocò alla corte di mister Baldini totalizzando appena una presenza a Trapani. Ah, ma come è finita l’azione portata avanti dalla curatela fallimentare della Catania Servizi Srl? Il Tribunale, a meno di nuove procrastinazioni, si pronuncerà nel bel mezzo della torrida estate etnea, il 10 agosto, proprio mentre Joe Tacopina starà apponendo la firma sul rogito notarile che determinerà l’acquisto dell’intero pacchetto azionario della SPAL.
Catania ha risposto “presente” all’appello disperato della società nonostante i tempi fossero risicatissimi. Ora spetta alla dirigenza fornire risposte immediate alla piazza e, qualora non fossero in grado di fornirle, sarebbe opportuno quantomeno informare tifoseria e stampa, “mettendoci la faccia”, come si suol dire, senza polemiche, solo per il bene del Catania e di Catania. La sincerità paga, sempre.
Il “closing” a cui teniamo davvero riguarda ormai soltanto la chiusura di ogni illogica disquisizione extra-sportiva che non sia una partita, un allenamento di Torre del Grifo, una vittoria, un pareggio anzi persino una sconfitta maturata sul campo risulterebbe preferibile. Questo passaggio dal “tanto rumore per nulla”, lungo otto mesi, al silenzio (degli innocenti o dei colpevoli lo sapremo solo a fine campionato), desta perplessità e ulteriori preoccupazioni.
Il sole scalda ma scioglie. In fondo non è cosi diverso dal tempo che accende i cuori di speranza per poi scorrere inesorabilmente fino a spegnerne ogni velleità glorifica.
(foto: calciocatania.it)