La conferenza stampa svoltasi a Torre del Grifo 24 ore fa, con tanto di presentazione delle nuove maglie, lascia ancora molte perplessità. Si sa, la bellezza è soggettiva, e questo vale anche per le nuove casacche del Catania griffate Nike. Possono piacere, come possono non piacere. Un fatto, però, non è certamente soggettivo, ma molto oggettivo: in Sigi regna ancora molta confusione, al netto del messaggio di serenità che si vuol cercare di mandare alla piazza.
Una piazza che, seppur al momento sembra in parte voler attendere l’evoluzione della vicenda, difficilmente sarà accondiscendente così come già accaduto nella passata stagione. Il campionato senza infamia e senza lode disputato dal Catania, concluso con la beffarda eliminazione al primo turno playoff, fu accompagnato da una certa tranquillità. Una tranquillità dei tifosi legata, probabilmente, alla possibilità di un cambio proprietario, apparso cosa fatta ad un certo punto, con l’acquisizione del club da parte del gruppo Tacopina.
Ma adesso, dopo aver perso un’occasione come quella con l’avvocato statunitense, l’unico che al momento avrebbe potuto rilanciare il Catania, il discorso cambia parecchio. Il mercato, francamente, non rispecchia le premesse iniziali, ovvero confermare lo zoccolo duro. Sono partiti elementi chiave: Dall’Oglio, Sarao, Silvestri, Welbeck. Sono stati rimpiazzati da giovani che, naturalmente, rappresentano delle incognite.
Fosse solo questo il problema. Il vero guaio sta nella condizione economica del club, certamente precaria e non adeguata, al netto di quello che si può dire, per portare al termine il campionato senza patemi d’animo. I punti in questione sono molteplici, ma ancora una volta risposte ne arrivano poche. Sarebbe interessante, ad esempio, capire a che punto è la questione con AdE e Comune di Mascalucia: sono state presentate le fideiussioni per chiudere, definitivamente, tali accordi? Capire, inoltre, a che punto è la regolarizzazione dei debiti con i creditori privati, altro tasto dolente di cui non si riesce a comprendere molto. Senza dimenticare la scadenza imminente degli stipendi, datata 20 agosto, cioè tra meno di 24 ore.
Insomma, nascondersi dietro eventi che rappresentano un minimo di tranquillità, come ad esempio la presentazione delle nuove maglie, di certo non porta a nulla di buono. Servono delle risposte ad una piazza che, comunque, ha teso la mano nel momento del bisogno. Bisogna chiarire, una volta per tutte, e con meno leggerezza, quali sono le condizioni attuali della proprietà attuale, perché onestamente, alcune mosse, come l’annuale a dei giovani che dovrebbero rappresentare la progettualità, fanno dormire sonni poco tranquilli.
Fonte Immagine: QdS