Il Catania inizia con il piede sbagliato. A Monopoli, infatti, nella prima di campionato, i rossazzurri subiscono una rotonda sconfitta per tre reti a zero. Un passivo certamente pesante, anche se negli ultimi anni è un habituè in terra pugliese. Un k.o. nefasto che conferma le perplessità delle settimane precedenti, sia societarie che tecniche.
Nonostante l’iscrizione al campionato, raggiunta per il rotto della cuffia, da quel momento in poi si sono susseguite una serie di situazioni subdole, ad iniziare dalla sessione di calciomercato, che ha fatto registrare un vero e proprio smantellamento. Poco dopo il rinnovo di mister Baldini, si era dichiarato di voler confermare il cosiddetto zoccolo duro, con obiettivo il miglioramento del quinto posto stagione 2020/21. Fatto sta che, invece, da lì a poco tutti gli elementi cardine della rosa sono andati via. Silvestri, Welbeck, Dall’Oglio, Sarao e molti altri rischiano ancora di scendere dalla nave da qui al gong finale del mercato.
Una mossa atta, probabilmente, ad abbassare il monte ingaggi, anche perché, senza nulla togliere ai nuovi arrivati, sono stati presi giocatori per lo più sconosciuti e con qualità tecniche inferiori ai partenti. Giovani che hanno fatto bene nei campionati giovanili come Ercolani, Cataldi, Greco, Bianco o lo stesso Sipos. Ma la Serie C, pur nelle buone intenzioni, non è il calcio giovanile e, purtroppo per il Catania, la gara di Monopoli lo ha ampiamente dimostrato. Inoltre, l’impressione è che non si sia ottemperato a rimpiazzare, ruolo per ruolo, le partenze pesanti, puntando, più che altro, all’occasione low-cost.
Un appunto va fatto anche per gli elementi più esperienti, specialmente dalla cintola in su, ancora presenti in rosa. L’errore di Maldonado, che ha dato il là al vantaggio avversario, accompagnato dalla incertezza dell’estremo difensore Stancampiano, sono l’emblema di una situazione confusionaria che, ovviamente, non può permettere al Catania di scendere in campo con la giusta spensieratezza, a prescindere dai limiti, che ci sono e sono tanti.
Quello che succede all’interno di Torre del Grifo lo sanno in pochi, ma la sensazione è che sopra il Village aleggino nuvole nerissime. Anche perché, così come avvenuto con la dichiarazione sulla conferma dei pezzi pregiati, poi non avvenuta, si continua a dire ma a non fare. Paradigmatico il discorso legato a Piccolo, calciatore definito quasi intoccabile dal direttore Pellegrino ad inizio scorsa settimana, ma poi non convocato e con molte sirene che lo vedrebbero in partenza.
Chiaramente, ed è giustissimo sottolinearlo, nessun attacco ai calciatori, che si ritrovano certamente in un contesto difficile e poco rassicurante, nonostante i continui proclami di SIGI su nuovi ingressi societari. Altro aspetto che ha destato non poche perplessità e registratosi solo ai piedi dell’Etna, è il non aver giocato amichevoli propedeutiche per l’inizio del campionato. Una decisione forse obbligata, ma che, a prescindere dai limiti della rosa, influisce come una zavorra sulla prestazione abulica di Monopoli.
Baldini chiede rinforzi ad alta voce, ma la sensazione è che al momento saranno più le valigie in mano con destinazione altri lidi, che le valigie in mano con destinazione Catania. La risoluzione consensuale con Giosa, arrivata stamane, ne è un chiaro esempio. Le risorse mancano, e al netto di tutto quello che si può dire o scrivere, sarà difficile invertire la rotta. La strada impervia da affrontare, per il Catania rischia di essere davvero colma di altre serate amare come quella del Veneziani.
Se non dovessero arrivare ulteriori batoste extra-campo, e il rischio purtroppo sussiste, quell’ultimo posto dei rossazzurri rischia diventare non un’incidente di percorso, ma un assestamento in quella zona della classifica, con la salvezza che rischia di diventare obiettivo primario. Insomma, una regressione vertiginosa, viste le dichiarazioni relative ad un miglioramento dello scorso quinto posto o, addirittura, di un obiettivo promozione paventato dalla dirigenza rossazzurra. Piove sul bagnato, ma ancor più triste è non riuscire a scorgere neppure un raggio di sole. Ci aspettano momenti difficili.
Fonte immagine: CataniaToday