Il Catania ha steccato la prima, il risultato è assai eloquente. Ma nella sconfitta, solitamente, un allenatore è in grado di prendere del buono, di ripartire dagli sprazzi di bel gioco, dalla ferrea volontà di raddrizzare un risultato che si è incanalato fin da subito verso il binario buio della sconfitta, dando un calcio tanto al pallone quanto alla sfortuna (in realtà supportata da gravi errori tecnici, chiamatele disattenzione se preferite ma tant’è, di Stancampiano e Maldonado).
Un Catania che dovrebbe migliorare il sesto posto (quinto sul campo) della scorsa stagione a detta della dirigenza. Sembra inverosimile ma siamo solo alla prima giornata e, futuro da scrivere permettendo, la speranza a differenza di quanto credono gli accusatori di cuccaggine è che si inverta repentinamente la rotta.
Una squadra al disarmo tattico e tecnico, checché se ne dica, senza un’idea di gioco che è l’unica colpa che ci sentiamo di perdonare date le cessioni illustri a metà campo, dove il fulcro del gioco passa dai piedi di Maldonado che all’improvviso si è ritrovato senza Dall’Oglio e Welbeck, dove capitan Silvestri non dirige più la difesa e dove il falso nueve costringe mister Baldini ad adottare stesso modulo, quello è un credo tattico che non si tocca, ma con protagonisti completamente diversi (via Sarao, dentro Russini).
Sipos non è dispiaciuto: è un attaccante che catalizza il gioco, un centroboa utile al gioco di Baldini se gli esterni offensivi girano bene e se Pinto e Calapai rientrano al top della forma già contro la Fidelis Andria (non abbiamo opzioni B: deve essere così).
Il campionato è appena iniziato ma le avvisaglie non sono affatto buone. Non si può perdonare l’approccio alla gara né la mancata reazione dopo i gol, sterile nella migliore delle ipotesi e invisibile in certi frangenti. Baldini avrà molto da lavorare se ne avrà il tempo. Intanto si torna allo stadio tra zona gialla e mille problematiche legate al restyling del “Massimino”, al vociferato black-out di Torre del Grifo e a tutto il resto, giuridicamente discorrendo. Quanta stanchezza! E’ come se i tifosi corressero per 90′ al giorno, senza risparmiarsi, e senza mai togliersi la gioia di un gol…
(foto: calciocatania.it)