Decantare le lodi dopo una doppietta all’esordio dal primo minuto di Leon Sipos un ragazzo di 21 anni proveniente da Varazdin, provincia di Zagabria, che si affaccia per la prima volta al palcoscenico del calcio italiano, è fin troppo semplicistico.
Lo abbiamo fatto, speriamo di farlo ancora quando il ragazzo, come ci attendiamo, offrirà continuità di rendimento e crescita esponenziale in fisiologica armonia con l’anagrafe. Frattanto, rendiamo onore a chi lo ha pescato con maestria e sagacia in Lettonia, non propriamente un mercato conosciuto agli operatori, osservatori e dirigenti italiani.
Maurizio Pellegrino, nelle vesti di Responsabile dell’Area Tecnica del Calcio Catania, ha avuto il coraggio di scommettere su un ragazzo misconosciuto, proveniente dall’FK Spartaks Jurmala, che non è lo Skonto Riga tanto per rimanere in terra lettone, e che ha subito messo in mostra le stigmate del campione con giocate di una semplicità disarmante.
Insomma Sipos, in pieno stile “pellegriniano” ha reso semplice ciò che per molti colleghi appariva impervio. Perché Maurizio Pellegrino ha allestito una squadra, ancora tecnicamente da decifrare, con qualche lacuna che mister Baldini proverà a colmare mettendoci il mestiere, ma in un contesto da fiaba/horror, sospesa fra la trama incantevole del mondo-calcio e quella terrificante che richiama la canzone di Mahmood: “Soldi”, accompagnata nell’immaginario rossazzurro (e non solo in quello) da un “Senza” privativo.
(foto: livesicilia.it)