Antonio Piccolo era un punto fermo del Catania, inamovibile, colui che faceva “muovere il sole e l’altre stelle” galoppando con la sfera incollata al piede sulla fascia destra o, in caso di necessità, su quella mancina.
Mister Baldini, in concertazione con Maurizio Pellegrino, lo hanno letteralmente bloccato, cristallizzandolo con la casacca rossazzurra anche per la stagione 2021/22 nonostante l’uditorio del calciomercato avesse ravvisato sirene ammalianti sul suo conto. Ma l’unico, grande limite di Piccolo è la vulnerabilità.
A causa di una complessione cagionevole, l’esterno d’attacco del Catania è stato costretto ai box anche nella passata stagione, con un intermezzo di prestazioni maiuscole ma anch’esse precedute da una lunga degenza. Anche la stagione corrente è iniziata con i soliti fastidi muscolari e, dopo le prime prestazioni di livello fornite da Ceccarelli e Russini, e con Russotto abbastanza maturo da meritare la maglia da titolare, per Piccolo non sarà agevole tornare tra gli arruolabili e, contestualmente, essere inserito nell’undici iniziale.
Poco male. Il Catania in avanti, specie dopo l’esplosione del croato Šipoš, vanta un ventaglio di possibilità ampio e variegato. Tutti torneranno utili alla causa semmai, ma questo Pellegrino lo sa bene, potrebbe rivelarsi ineludibile un intervento per rimpinguare la retroguardia. La concorrenza sulle corsie esterne offensive gioverà alla squadra.
(foto: calciocatania.it)