Un lungo pezzo su Joe Tacopina su Sport Mediaset, offre spunti interessanti sulla trattativa con l’avvocato statunitense conclusasi con un nulla di fatto che ha fatto storcere il naso a molti tifosi rossazzurri mentre, l’altra parte, continua ad additarlo come un lestofante che ha giocato con i sentimenti dei catanesi e con i portafogli della SIGI, salvo acquistare la SPAL, società che milita nel campionato di Serie B, presentando un progetto sportivo rispettabile e puntando al salto di categoria in un biennio:
“Mancano tre minuti alla mezzanotte di sabato 16 gennaio e Joe prende in mano i manubri con i pesi. Potrebbe sembrare una normale sessione di allenamento notturno, quotidiano: ma non lo è. Tacopina ha da pochissime ore siglato l’accordo preliminare che lo obbliga all’acquisto del 100% delle quote del Calcio Catania: l’apertura privata della palestra di Torre del Grifo basta per una prima ed estemporanea presentazione su chi sia Joe, l’americano uscito da un film di Scorsese o Tarantino che rispolvera i sogni del lato ingiallito del nostro calcio. Le piazze storiche alla fine della decadenza.
Poi lo guardi e pensi che di decadente nel mondo non ci sia più nulla: incrollabile come la certezza che un giorno da questo mondo andremo via tutti, ma lui no. Catania, assuefatta, umiliata e rinata dopo il quasi fallimento evitato per un soffio è l’ennesima piazza perfetta: ma lui, del Calcio Catania, nonostante un preliminare d’acquisto firmato e tante promesse, non sarà mai il proprietario.
A Tacopina vanno, insieme, il merito e il demerito di aver istituito una nuova forma di proprietà calcistica italiana: quella del patron straniero sempre presente, tra il popolo. Il che è un bene. Pur senza fissa dimora. Il che al contrario genera un dubbio indissolubile persino in acqua e bicarbonato: il “come opererà” lascia presto spazio al “quando se ne andrà”. Il presente al futuro. A Catania ha sorvolato su entrambi, tra mille polemiche: da qualche settimana è il nuovo patron della SPAL, proprio mentre in Sicilia chi lo ha atteso fino alla fine dei giorni, incredulo di fronte all’evidenza di un treno perso (che chissà quando ripasserà), ha imboccato la via della rassegnazione.
Ma deve esserci un qualche modo per alleviare i dolori degli amori perduti: il tempo, tanto per cambiare, dà ragione a Joe. Oggi sia i felsinei che i lagunari sono realtà forti, nelle mani di gruppi solidi”.
(Trovate il pezzo integrale su: https://www.sportmediaset.mediaset.it/contrasti/joe-tacopina-il-primo-tifoso_38455672-202102k.shtml).