Come ogni settimana, torna il nostro appuntamento con la rubrica “Il punto tattico” a cura di Orazio Claudio Sciuto e con Salvatore Di Stefano, il nostro caro mister. Ecco, cosa ci ha detto:
Il Catania, dall’inizio del campionato, ha siglato 24 gol, come il Bari che però è capolista. Cosa manca alla squadra di Baldini per raggiungere compagini come il Bari o il Palermo?
E’ una domanda molto complicata a cui non saprei rispondere. Sono due realtà diverse che non possono essere paragonate, avendo a Bari un progetto mirato alla risalita in massima serie. La differenza sta nel fatto che il Catania ha subito 23 gol mentre il Bari solamente 12. Che sia frutto della mancanza di serenità? A volte, forse, gli etnei hanno commesso qualche errore di troppo in difesa come il rigore evitabilissimo concesso al 95esimo contro il Foggia di Zeman.
Il prossimo avversario dei rossazzurri si lega indissolubilmente all’ultima promozione in Serie B degli etnei. Taranto-Catania, che emozioni le suscita?
Non credo che il Taranto abbia aspirazioni che vadano dall’accesso ai play-off o al salto di categoria. Eccetto Saraniti, Giovinco o Falcone non conosco nessun giocatore della compagine pugliese. Certamente, sento ancora i brividi dell’ultima promozione in Serie B ma non dobbiamo guardare al passato ma all’arduo presente che è fortemente destabilizzante per il gruppo rossazzurro, dall’ultima delle riserve all’allenatore. Mi aspetto una tripla !
Crede una buona strada quella del fallimento pilotato ai fini di salvare quantomeno il titolo sportivo?
Mi stai mettendo in difficoltà, è un’altra domanda scottante. Non è mia competenza parlare di queste vicende ma cercherò di sforzarmi. L’unico augurio sarebbe quello di trovare un compratore ma è possibile riuscire in quest’impresa nell’arco di un solo mese? Mi sa che in questi frangenti, solo un miracolo potrebbe salvare la storia della matricola 11700, un cuore che batte dal 1946.
Che opinione si è fatto sul campionato di Kevin Biondi? Potrebbe rendere meglio di ora?
Catanese doc e dal grande attaccamento alla maglia, in cui bisogna riporre estrema fiducia già solo per il fatto che sia un giovane della nostra cantera. Moro, Biondi, Pecorino, Di Grazia sono giovani calciatori italiani molto interessanti ma serve continuità. A questo proposito, penso alla capacità di Enrique di far giocare una Spagna che ha prediletto la linea “verde”.