Queste le modifiche agli orari di due partite relative al girone di ritorno del Catania, SIGI permettendo:
Fidelis Andria-Catania mercoledì 2/2 alle 18.00;
Turris-Catania domenica 6/2 alle 17.30
Queste le modifiche agli orari di due partite relative al girone di ritorno del Catania, SIGI permettendo:
Fidelis Andria-Catania mercoledì 2/2 alle 18.00;
Turris-Catania domenica 6/2 alle 17.30
“Il Calcio Catania rende noto che sei tesserati non si sono aggregati al gruppo in occasione del raduno e della ripresa degli allenamenti, prevista per la data odierna: a seguito di tamponi effettuati nei giorni di riposo, quattro calciatori sono attualmente positivi al Covid-19 e pertanto in isolamento domiciliare, secondo le direttive ministeriali e federali; due atleti, pur negativi al Covid-19, osservano il periodo di quarantena previsto per i “contatti stretti” di persona contagiata.
L’intero Gruppo 1 (Gruppo Squadra) è stato sottoposto ai test molecolari e sierologici, il programma delle attività della prima squadra sarà conseguentemente ridefinito alla luce delle previsioni riportate nelle “Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione della Stagione Sportiva 2021/22 finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19″.
Prima la questua stucchevole che ha ingannato migliaia di tifosi etnei, compreso chi scrive; poi l’inseguimento all’euro fino all’ultimo respiro.
Tra i pastori erranti incapaci di trovare una propria collocazione c’è stato chi, pur inanellando errori come se ne fosse un collezionista sfegatato, ha elargito più del dovuto incespicando sulle trappole dell’incompetenza (in materia di comunicazione e gestione di una società di calcio).
La malafede appartiene invece ai tornacontisti di SIGI, sospinti da una bramosia affaristica che s’è spenta probabilmente col naufragio della trattativa con Tacopina (Nicolosi ne era promesso sposo…), mentre gli altri insolventi nei confronti del Calcio Catania hanno preferito glissare sulle ricapitalizzazioni proposte prima via WhatsApp dal Presidente Giovanni Ferraù e, infine, nei CdA fisici e telematici.
Un nulla di fatto che genera rabbia e frustrazione dato che 75 anni di storia sono stati gettati alle ortiche per una manciata di euro se proporzionate all’esorbitante numero di soci (24) che compone l’attuale CdA (tralasciando che ogni socio debba versare una quota pari alla percentuale di azioni possedute, facendo una media, sarebbero bastate 12.500€ ad personam…).
L’azionista di maggioranza, Gaetano Nicolosi, colui che ha preteso e ottenuto una modifica dello statuto ad hoc, ha chiuso il rubinetto da settimane pur detenendo il 48% delle quote associative in seno alla S.p.A.. Al suo sindacabile disinteresse è conseguito il vuoto cosmico: 148mila euro racimolate a fronte di un debito contratto da SIGI, nei confronti del Calcio Catania, di 660mila.
Una cifretta inutile almeno quanto le autocelebrazioni dei “salvatori”, dei “Messia” dal sorriso da cinema scesi dal cielo per prendere il Catania il 23 luglio 2020, implementando un piano industriale di rientro dal debito di 54,5 mln e, contestualmente, un progetto sportivo in grado di garantire alla piazza una categoria più adeguata. Ma dove?
Così siamo giunti alla vigilia di Capodanno 2022. Toc, toc, Nicolosi! I soddi unni su? Catania non ci sta! La premessa, doverosa, è sempre quella di condannare a priori ogni forma di violenza (verbale e fisica) nei confronti di qualsivoglia individuo. Perché se ne leggono a iosa di farneticazioni becere. Ma gli organi di giustizia, quelli sì, eventualmente potranno impugnare gli atti ed esperire le vie legali nei confronti di taluni soggetti morosi interni a SIGI, procedendo col recupero forzoso una volta accertata l’inadempienza.
E’ assolutamente inaccettabile il silenzio di Santagati, in quanto Amministratore Unico. Qualcuno dovrebbe spiegarci, passo dopo passo, errori e orrori che hanno condotto il NOSTRO Calcio Catania sin qui. Perché, questo deve essere chiaro oggi più che mai senza demagogia e svincolandoci da luoghi comuni che non sono mai appartenuti a un popolo fiero come quello etneo, il vero patrimonio del Calcio Catania non risedeva nelle casse del club (e questo ci sembra amaramente palese), ma nei cuori della gente.
Il Catania è di Catania: non delle società, non dell’amministrazione comunale, non di chi verrà, non dei giocatori che millantano un amore eterno e poi ci dimenticano baciando altre maglie ad altezza petto; il Catania è NOSTRO. Toglietecelo, cancellatelo, fatelo sparire. Tanto la fenice risorgerà, ma dalle sue stesse ceneri. Sia chiaro!
(foto: calciocatania.it)
Rischiamo la sparizione dal calcio professionistico per circa 300mila euro. Roba da rabbrividire. Eppure è questa la realtà e interessa anche il Padova che, in caso, di cancellazione immediata del club etneo, potrebbe riabbracciare ufficialmente Luca Moro fin da gennaio e cederlo al Sassuolo incassando 3mln di euro da destinare al mercato:
“Sono tre i milioni messi sul piatto dal Sassuolo e la distanza fra domanda e offerta si è notevolmente avvicinata nelle ultime ore – si legge su “Il Corriere del Veneto”-, tanto che si sta lavorando sui bonus per arrivare a una fumata bianca da raggiungere il prima possibile.
La situazione è ancora in evoluzione, perché bisogna capire se il Catania, dove attualmente Moro si trova in prestito, riuscirà a concludere la stagione. Servono 300mila euro per evitare la sparizione dal calcio professionistico del club etneo”.
(Fonte immagine: CalcioCatania.it)
Su “La Sicilia” svelate da Giovanni Finocchiaro le cifre dei rispettivi bonifici effettuati dai soci che hanno scelto di contribuire alla causa rossazzurra post-fallimento.
Pochi, solo 7 su 24. Al momento non pervenute notizie riguardanti Gateano Nicolosi, socio di maggioranza che dovrebbe (e potrebbe) immettere la liquidità necessaria per accontentare le richieste dei curatori fallimentari atte a proseguire l’esercizio provvisorio fino al prossimo 28 febbraio.
“Il destino del Catania è sempre più incerto. Non c’è traccia di un bonifico che possa autorizzare a una proroga dell’esercizio provvisorio.
Salice 50 mila euro,
Palma 35,
Aliquò 18,
Vullo 10,
Baudo 15,
Ferraù 10,
Santagati 10”.
(fonte foto: calciocatania.it)
L’editoriale curato da Luca Bargellini per TuttoC.com si presenta con un titolo a dir poco eloquente:
“Caro 2021 sarà un piacere dirti addio! Il destino del Catania e la nuova emergenza Covid-19 danno il benvenuto al nuovo anno. Ecco l’unica scelta plausibile da fare”
Poi scende nel dettaglio e analizza la situazione attuale dei rossazzurri, appesi a un filo (nel frattempo è scattata da circa mezz’ora la mezzanotte e mancano solo 48 ore per procedere al pagamento di 660mila euro o trovare un accordo economico che soddisfi i curatori):
“A guidarci nel ’22 sarà, dunque, l’epilogo della crisi che sta coinvolgendo il Calcio Catania oramai da troppi anni. Dopo il fallimento ufficializzato dal Tribunale della città siciliana, i curatori hanno dato ancora qualche giorno di tempo alla proprietà per trovare 600mila euro fondamentali per permettere al club di terminare la stagione secondo le attese. Al momento, però, di certezze non ce ne sono anche se la deadline è arrivata.
L’appuntamento per la condanna (o meno) è fissata subito dopo la pausa dovuta alla sosta per il capodanno. In quelle ore si deciderà il futuro di un club che c’è sempre stato nel calcio italiano e che ora rischia di scomparire. Stravolgendo tutto. Non solo sul piano della regolarità del campionato ma anche sul mercato”.
Il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, è tornato a parlare dell’atmosfera all’insegna del fair play e della solidarietà che si respirava in occasione dell’ultimo derby tra Catania e Palermo disputato al “Massimino” ai microfoni di LaCasadiC:
“Un auspicio per il 2022 è che i semi che si stanno piantando per il lavoro che fanno i club, penso ad esempio al derby Catania-Palermo e al pre derby Palermo – Catania possa essere un seme i cui germogli sboccino con la primavera in tutti gli stadi.
Allora avremmo fatto il passaggio ad una nuova cultura, per un calcio che ha più rispetto, che mantiene la sua rivalità”.
(foto:ragusaoggi.it)
La stampa, inevitabilmente, è monocorde. Sulle pagine de “La Sicilia”, edizione odierna, viene affrontata con sentimento e trasporto la vicenda del Calcio Catania che entro 72 ore al massimo conoscerà il proprio destino.
Verrà salvato il titolo sportivo o si ripartirà dalla Serie D in agosto? Lo stucchevole dilemma si reitera ormai da mesi, ben prima della sentenza emanata dal Tribunale lo scorso 22 dicembre:
“Catania, Sigi versi subito i 660mila euro […]. Si salvi la faccia: basta con i contrasti interni nella SpA”.
Logico che non tutti i soci interni alla SIGI abbiano le stesse colpe e, umanamente, alcuni di loro stanno affrontando probabilmente uno dei momenti più complicati della loro storia professionale. Di errori ne sono stati commessi a iosa, per ingenuità, per incompetenza ma, da parte di altri, per tornacontismo.
Alla città, legittimamente, interessa poco l’aspetto meramente umano, pur rispettandolo. Agli errori, qualsiasi sia la loro natura, si deve rimediare.
È tempo di calciomercato, anche se il momento non è dei migliori in casa Catania che per l’ennesima volta deve fare i conti con il tribunale. Vista l’incertezza del club relativa al proseguimento della propria attività fino a fine stagione, si incominciano a registrare i primi interessi di altre squadre per quel che riguarda gli attuali tesserati rossazzurri.
Dopo la notizia di ieri sera relativa ad un possibile approdo in neroverde del bomber rossazzurro Luca Moro, secondo Tuttomercatoweb, pare che il Siena abbia manifestato il proprio interesse per acquisire le prestazioni di Leon Sipos, giocatore croato classe 2000 di proprietà dello Spartaks Jūrmala (squadra del campionato lettone) e in prestito proprio al Catania.
Sipos, arrivato alle falde dell’Etna proprio nel mercato estivo di questa stagione, ha collezionato quindici presenze condite da quattro gol, di cui una doppietta contro la Fidelis Andria.
(Foto: Calcio Catania)
Come vi avevamo preannunciato nei giorni scorsi il Catania si ritroverà oggi al quartier generale di Torre del Grifo nonostante i curatori abbiano disposto l’immediata sospensione di tutte le attività non necessarie all’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica.
Ci si attende un contatto diretto con i curatori fallimentari per comprenderne, in linea di massima, intenzioni e concrete possibilità di proseguire l’esercizio provvisorio che resta comunque vincolato al versamento della ex controllante del Calcio Catania SpA, SIGI, di 660mila euro.
Domani invece è prevista la prima sessione di allenamento, nonché l’ultima dell’anno, agli ordini di mister Baldini.
(fonte foto: calciocatania.it)