Il Catania Point di Corso Italia, gestito con maestria, spiccato spirito imprenditoriale e delizioso gusto femminile da Cecilia Amenta chiuderà i battenti.
Purtroppo, nelle scorse ore è giunta l’ufficialità anche se la titolare del punto vendita aveva informato già da tempo della sciagurata decisione presa dalla società. Un punto vendita ma anche di ritrovo, dove ad accogliere i tifosi c’era il sorriso di Cecilia, un pezzo di storia rossazzurra che nessuna saracinesca potrà mai serrare, un tributo alla passione per il Catania coltivato da tifosa ancor prima che da esperta di marketing, una quota rosa che sovrastava di gran lunga le velleità maschiocentriche.
Nessuno poteva fare meglio. Chi scrive avrebbe voluto recarsi, un’ultima volta, al Catania Point ma la distanza geografica non mi concederà questo privilegio. Un pezzo di Catania e del Calcio Catania che si scioglie come neve al sole, dileguando le speranze dell’intera imprenditoria locale e, soprattutto, di quella femminile, un surplus di cultura economica moderna che dovrebbe spodestare in termini di percentuale quella maschile per ingentilire la massa e perché, diciamoci la verità, se una donna si mette in gioco “non cinné pi nuddu”.
“Point” come “punto vendita” ma anche come “punto di riferimento e come…”punto”. Ma chi ha deciso di mettere la parola “fine”, non potrà mai smorzare l’entusiasmo di Cecilia, una donna nata per mettersi in gioco e per tifare Catania. Donna, imprenditrice, tifosa: perderla vale quanto punti di penalizzazione morale irrecuperabili nei secoli.
(foto: facebook.com)