Oggi e domani saranno giornate verosimilmente determinanti per il futuro del Calcio Catania. I soci della SIGI dovranno, una volta per tutte, dare una risposta definitiva su come intenderanno agire: adempiere al pagamento delle 660mila euro o decidere di non immettere denaro, negando così la possibilità di poter rivedere il pallone rotolare sul campo almeno da qui alla prossima stagione ai piedi dell’Etna. Oltre questa non indifferente e triste conseguenza, cos’altro cambierebbe tra uno scenario e l’altro?
È chiaro che il pagamento dei 660k, oltre a permettere al Catania di continuare il campionato in corso, comporterebbe la possibilità di poter, attraverso i curatori fallimentari, consegnare il titolo sportivo in mano a possibili acquirenti interessati al solo pagamento del debito sportivo, che dovrebbe ammontare intorno ai
3 milioni. Inoltre, in queste ore si vocifera tanto sulla possibilità che i calciatori del Catania potrebbero “scappare” via tutti. Uno scenario che, in caso di esercizio provvisorio prolungato e stipendi assicurati almeno per le prossime mensilità, potrebbe indurre i giocatori propensi a scendere dalla nave a restare. Attenzione però: nelle ultimissime ore, prende sempre più forma la possibilità che l’avvocato di Sigi, Giuseppe Augello, possa proporre di versare meno di 660 mila euro fornendo come garanzia una riduzione dei costi e quindi conseguente indebolimento della rosa con cessione dei pezzi pregiati. Si attendono risposte su tale fronte.
Bisogna ricordarsi che il Catania subirà un’ulteriore penalizzazione (tra i tre e i quattro punti) che lo faranno scivolare nel calderone delle pericolanti, ma, con un Luca Moro in rossazzurro fino a giugno, galvanizzato dal passaggio al Sassuolo, e con dei giovani che, nonostante tutto, stanno facendo bene, ci si auspica che la squadra possa riuscire a mantenere la categoria, anche se, soprattutto nel caso in cui venisse accolta la richiesta del legale Augello di cui abbiamo scritto sopra, il rischio di non riuscirci diventerebbe più che concreto. Qualora si riuscisse ad ottenere la salvezza, e riuscire a far si che il Catania venga acquisito da una proprietà, si spera forte, significherebbe che, mantenuta la serie C, si ripartirebbe dalla stessa categoria la stagione successiva, e senza più la gravosità dei debiti, con l’eventuale nuova proprietà che potrebbe costruire una squadra per cercare disputare un campionato da protagonista. Ed è chiaro che prendere il Catania in C, è tutt’altra cosa che prenderlo, se va bene, in D.
La quarta serie, anche se non sembra, ha bisogno di immissione di denari per essere vinta a mani basse, perché è questo il ruolo che spetterebbe al Catania in un tale campionato. Basti pensare al Bari di qualche anno fa, che, seppur in quarta serie, poteva fare affidamento su giocatori del calibro di Marras o Simeri, tanto per citarne alcuni. Proprio per questo, sarebbe più conveniente prelevare una squadra con qualche elemento già di buon livello e da puntellare, ma con la Serie C in tasca, anziché ricostruire da zero una nuova rosa in Serie D, dove non esisterà altro risultato che la vittoria del campionato, anche con diverse giornate di anticipo. Ma, è chiaro che tutto dipenderà dall’evoluzione di queste ore caldissime, perché, prima di fare ogni tipo di calcolo, servirà che la SIGI possa, almeno in questa occasione, prendere la decisione più giusta e migliore per tutti.
Fonte immagine: CataniaToday.it