MESSINA-CATANIA, la descrizione di un attimo… interminabile!

EDITORIALE MOOD: La riflessione il giorno dopo il pareggio del Catania con il Messina

Andando a ritroso nel tempo, la sfida tutta siciliana tra Messina e Catania ha sempre regalato emozioni, sia sul terreno di gioco, che sugli spalti. Quello che si è consumato ieri pomeriggio, allo stadio “Franco Scoglio”, è stato, senza timore di smentita, uno dei derby più scialbi della storia. 

La desolazione sulle gradinate dell’impianto sportivo messinese, accompagnata dalla performance non ottimale delle due squadre in campo, hanno dato la misura perfetta di quello che è lo stato dell’arte sia in casa giallorossa, che in quella rossazzurra.

Guardando in casa nostra, il Catania è sembrato lontano parente dell’undici agguerrito che ha archiviato la pratica Palermo soltanto una settimana fa. Una squadra distratta, soprattutto in alcuni dei suoi elementi, e poco vogliosa di portare a casa un risultato utile, approfittando di un Messina non al top della condizione mentale. 

Eppure, sono proprio i padroni di casa a portarsi avanti nel punteggio, approfittando di un’uscita infelice del portiere rossazzurro. Il Catania rischia persino di subire la seconda rete, e soltanto con degli accorgimenti di formazione, riesce a pervenire al pareggio, con la rete di Albertini, abile a sfruttare un errore difensivo dei giallorossi.

Non è finita qui, perché nel giro di pochi minuti il Messina prima si riporta in vantaggio con Marginian, e poi si fa riprendere subito dopo con la rete di Sipos che sancirà il definitivo 2-2. Un pareggio tutto sommato giusto, visto che in campo si sono affrontate due squadre con molti limiti, specialmente dalla cintola in giù. 

Insomma, una partita che non ha certamente deliziato il palato degli amanti del calcio, e che, accompagnata dalla cornice di pubblico davvero scarna per un derby molto sentito, è la descrizione perfetta dell’attimo, forse più giusto definirlo periodo, che vivono le due realtà calcistiche siciliane.

Il Catania, con ogni probabilità, caricato fin troppo sette giorni prima per riuscire ad aggiudicarsi la sfida col Palermo, ha accusato il colpo. E non sarebbe la prima volta, dopo una vittoria coi rosanero. Ma, soprattutto, è inevitabile il peso della settimana “decisiva” che investirà squadra e tifoso. Già domani, con il Tribunale che, a meno di ulteriori rinvii, si pronuncerà sulle sorti prossime del club etneo.

(foto: Davide Anastasi ph)

 

Messina, mister Raciti: “Catania squadra importante ma potevamo vincere”

Il neo allenatore del Messina, Ezio Raciti, subentrato in tempo per il derby col Catania a Ezio Capuano, ha commentato ieri nel post-partita la prestazione dei biancoscudati nel 2-2 casalingo con i rossazzurri:

“C’è rammarico perché la partita sembrava indirizzata verso il canale giusto, ma ci sta contro una squadra importante che ha tentato fino alla fine di fare risultato pieno. Abbiamo perso due punti ma nessuno può cancellare la prestazione d’orgoglio fatta dai ragazzi, in grado di tenere alta l’attenzione e perfetti tatticamente.

Prima della partita qualcuno temeva che le cose potessero andare male e io mi sono incazzato un po’ dicendo che avremmo dovuto pensare positivo, e devo dire che in campo hanno risposto nel modo migliore.

Francamente mi sento un po’ amareggiato perché non possono gioire come avrebbero meritato cogliendo una vittoria importante”.

(fonte foto: youtube.com)

Catania Baldini
Baldini: “C’è rammarico per il gol del 2-1”

Mister Baldini ha parlato in conferenza stampa dopo il pareggio maturato dal Catania contro il Messina al “Franco Scoglio”:

“Mi aspettavo una partita complicata, quando una squadra cambia allenatore mancano punti di riferimento. Sapevo che sarebbe stata dura, contro un avversario che doveva spazzare via il periodo negativo e per questo avevo dei timori. Nel primo tempo abbiamo provato, fermati solo nella fase di finalizzazione ma nella ripresa siamo cresciuti e dopo la rete del pari pensavo di poter vincere.

Paghiamo alcuni errori di attenzione, come a Latina, dobbiamo crescere.  A Catania viviamo una situazione complicata, ma in campo non lo mostriamo mai e andiamo avanti.

La società si sta ricompattando e come sapete sono arrivati gli stipendi, ma questi ragazzi non hanno mai mollato nulla in nessun momento.

Quando il pallone rotola dimenticano tutto, sono il mio orgoglio. Lo dimostra chi entra, oggi dalla panchina sono arrivati i nostri gol, questo spiega la compattezza del nostro spogliatoio. C’è rammarico per il gol del 2-1 che era evitabile, ma in caso di vittoria col Monopoli questo punto diventa pesantissimo”.

(Foto: calciocatania.it)

Messina-Catania 2-2, le pagelle: Sipos evita la sconfitta coi giallorossi

Le valutazioni dei rossazzurri al termine di Messina-Catania

Il derby siciliano tra il Messina ed il Catania finisce 2-2. Primo tempo avaro di emozioni.  Catania ad un passo dal vantaggio con un colpo di testa di Claiton neutralizzato da Lewandowski. Gol mancato, gol subìto: respinta sbagliata di Stancampiano su tiro dalla trequarti e rete di Rondinella, lesto a spingere in fondo al sacco. Ripresa più vivace, con il Catania che trova il pari con il subentrante Albertini, che si fa trovare pronto dopo la traversa colpita da Sipos. Nemmeno il tempo di esultare, che il Messina ritorna avanti con un diagonale da fuori di Marginian. Padroni di casa poco concentrati e nuovo pareggio dei rossazzurri, con Sipos che indovina la zampata giusta. 

Le pagelle dei rossazzurri

STANCAMPIANO 5 – Confermato tra i legni l’estremo difensore palermitano dopo la buona prova con la squadra della sua città. Non ripete quanto fatto vedere di buono contro i rosanero, dato che non è immune da responsabilità in occasione del vantaggio messinese nel primo tempo. Anche sul secondo gol dei giallorossi, potrebbe fare qualcosina di più.

CALAPAI 6 – Dopo un primo tempo negativo, si fa vedere nella ripresa, quando si propone maggiormente in fase offensiva conquistando diversi angoli.

CLAITON 5,5 – Sfiora la rete con un gran colpo di testa su calcio d’angolo. Cala nel secondo tempo, quando non regge più la stanchezza commettendo anche qualche errore di troppo.

ERCOLANI 5 – Il giovane difensore centrale ritorna sul terreno di gioco sin dal primo minuto per sostituire lo squalificato Monteagudo. Poco reattivo e troppo timido nel contrastare gli avversari. Sul gol di Marginian, spazza erroneamente, dando il là al sorpasso giallorosso.

PINTO 4,5 – Seconda gara da titolare consecutiva per l’ex Monopoli dopo la partenza dall’inizio contro il Palermo. Prestazione molto negativa: sbaglia una miriade di passaggi, non riuscendo mai a spingere. Dal 65′ ZANCHI 6,5 – In meno di mezz’ora fa più che il compagno sostituito. Interessanti gli scambi con Russotto che permettono al Catania di guadagnare qualche buon piazzato. Pennella la sciabolata che conduce Sipos al tap-in che vale il due pari.

ROSAIA 6 – Qualche passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Sbaglia qualcosina in fase di copertura. Fino al triplice fischio finale, è uno dei pochi ad arrendersi.

MALDONADO 5,5 – Vince il ballottaggio con Provenzano, aggiudicandosi la cabina di regia del centrocampo rossazzurro. Fa leggermente meglio, ma è ancora lontano dal miglior Maldonado. Dal 65′ ALBERTINI 7 – Entra in campo con la giusta verve, trovandosi al posto giusto al momento giusto, trovando la rete che permette alla sua squadra di pareggiare lo svantaggio iniziale e rientrare in gara.

GRECO 5,5 – La prestazione superlativa col Palermo lascia ancora gli strascichi, visto che il 15 rossazzurro sembra ancora accusare la grande mole di gioco offerta una settimana fa. Poco dinamico rispetto ai suoi standard. Ha il merito di fare a “botte” coi centrocampisti avversari, ma non punge come ogni volta. Dal 83′ PROVENZANO S.V.

PICCOLO 4,5 – Dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco e la breve apparizione nella trasferta di Latina, ritorna ad indossare la maglia da titolare. Prestazione molto negativa, con l’ex Cremonese che non riesce a dare il suo contributo, dimostrando di essere totalmente fuori condizione, sia fisica che mentale. Dal 45′ SIPOS 7 – Sostituisce uno spento Piccolo, dando nuova linfa al reparto offensivo rossazzurro. Sfortunato sulla traversa che porta al gol di Albertini. Più cinico quando trova la zampata che fissa il punteggio sul 2-2.

MORO 5,5 – Il bomber del Catania non vive una giornata positiva. Prima spreca una chance ghiotta nel primo tempo, poi nella ripresa si vede poco. Emblematico un passaggio molto semplice a servire un compagno sbagliato clamorosamente.

BIONDI 5,5 – La sorprendente prestazione sfoderata nel derby contro il Palermo gli fa ottenere la maglia da titolare anche per questa seconda sfida tutta siciliana col Messina. Tuttavia, il calciatore catanese non si ripete, non riuscendo ad imprimere sul match. Prima fa ammonire Carillo. Poco dopo, è lui a beccare la sanzione.. Dal 45′ RUSSOTTO 6,5 – A parte il cartellino giallo, che poteva evitare, gioca una buona gara. Non crea pericoli lì davanti, ma conquista numerosi falli, dando un pizzico di dinamismo in più alla sua squadra. Continua l’astinenza da gol.

ALL. BALDINI 5,5 – Ha qualche responsabilità sul primo tempo opaco della sua squadra. Mette in campo gente che, francamente, non meriterebbe la titolarità. Prova ad intervenire in corso, azzeccando i cambi giusti, ma spreca un tempo che, forse, con gli undici che finiscono la gara, poteva avere un epilogo differente. 

Fonte immagine: CalcioCatania.it

Messina-Catania: Tanti errori, protagonisti in negativo i due portieri

Da pochi minuti si è concluso il derby allo stadio “Franco Scoglio” di Messina tra Messina e Catania, terminato con il risultato finale di 2-2. 

Partita che inizia tra i cori dei tifosi peloritani a ricreare l’atmosfera delle grandi occasioni, a discapito della desolazione del settore ospiti catanese, con le due squadre che puntano al possesso di palla studiandosi reciprocamente. 

Al dodicesimo falcata di Biondi e stoppato fallosamente dal capitano biancoscudato Carillo il quale riceverà la prima ammonizione della partita. Nella punizione seguente, brivido per l’estremo difensore messinese Lewandowski che subisce fallo da Ercolani nel tentativo di colpire di testa la sfera. 

Ancora Catania a rendersi pericoloso al sedicesimo minuto, con il colpo di testa ad opera del numero 3 rossazzurro Claiton parato magistralmente da Lewandowski e palla spazzata via da uno dei difensori peloritani. 

A sorpresa il vantaggio del Messina al diciottesimo, protagonista in negativo Stancampiano che non è riuscito a controllare una conclusione abbastanza abbordabile, sulla respinta, a farsi trovare pronto Rondinella che permette il momentaneo vantaggio biancoscudato. 

Ancora Messina con l’asse Adorante-Balde a sprecare un’importante chance per il raddoppio, con la difesa etnea non particolarmente concentrata. A pochi minuti dal fischio parziale, ci prova il Catania con Moro che stavolta non è reattivo e che fallisce un’opportunità importante costruita dai propri compagni lungo la corsia di sinistra. 

Alla ripresa, doppio cambio per Baldini, al posto di Biondi e Piccolo entrano Sipos e Russotto per cercare quantomeno di incrementare la manovra offensiva.

Diverse azioni offensive dei padroni di casa che cercano in tutti i modi il gol del raddoppio con il più pericoloso dei giallorossi Adorante. 

Catania distratto che concede ancora una volta troppi spazi al Messina, cambi rossazzurri ininfluenti al momento. Padroni di casa che si chiudono a riccio non concedendo quasi nulla agli ospiti.  

Al 74′ minuto arriva il gol del pareggio rossazzurro, tiro di Sipos con il pallone che aveva scavalcato Lewandowski stampandosi sulla traversa, in seguito arrivato sui piedi del più lesto di tutti: il neo entrato Albertini che sancisce il momentaneo risultato di parità. 

Ancora Messina che dopo soli tre minuti dal gol del pareggio rossazzurro, si riporta nuovamente in vantaggio, gol ad opera del rumeno Marginean che batte Stancampiano. 

Dopo due minuti risultato nuovamente cambiato, gol etneo realizzato dal croato Leon Sipos che in scivolata anticipa Lewandowski in grado di non leggere alla perfezione un cross arrivato dalla sinistra da Zanchi. 

Dopo cinque minuti di recupero, arriva il triplice fischio finale ad opera del direttore di gara: pareggio rocambolesco tra le due squadre che si sono sfidate con il coltello tra i denti; protagonisti in negativo? I due portieri. 

Messina-Catania, le probabili formazioni del match

Oggi, alle ore 14.30, allo stadio “Franco Scoglio” di Messina, verrà disputato il derby tra Messina e Catania, gara valevole per la 19esima giornata del campionato di Serie C girone C. Di seguito le ultimissime e le probabili formazioni.

Le ultimissime dai campi

QUI MESSINA – La formazione peloritana non vive un buon momento. In settimana, infatti, dopo le ultime prestazioni negative, che hanno fatto scivolare i giallorossi in fondo alla classifica, è arrivato l’avvicendamento in panchina, con il catanese Ezio Raciti che ha sostituito il vulcanico Ezio Capuano. Difficile, quindi, aspettarsi stravolgimenti di formazione.

QUI CATANIA – Rossazzurri reduci dalla convincente vittoria nel derby col Palermo e vogliosi di ripetersi anche in riva allo stretto. Due le defezioni principali per Baldini: in difesa mancherà Monteagudo che sarà sostituito da Ercolani.

Le probabili formazioni del match

MESSINA (4-3-3): Lewandowski; Fazzi, Celic, Carillo, Rondinella; Fofana, Damian, Konate; Balde, Adorante, Vukusic. A disp.: Fusco, Fantoni, Mikulic, Goncalves, Nicosia, Simonetti, Marginean, Busatto, Catania, Distefano, Russo. All. Raciti.

CATANIA (4-3-3): Stancampiano; Calapai, Claiton, Ercolani, Zanchi; Rosaia, Provenzano, Greco; Biondi, Moro, Russotto. A disp.: Sala, Borriello, Albertini, Pino, Ropolo, Pinto, Cataldi, Frisenna, Izco, Maldonado, Piccolo, Sipos. All. Baldini.

Catania Mood
Varcare i limiti del paradosso: un’odiosa pratica dei giorni nostri

Siamo stanchi perfino di essere stanchi. Non abbiamo fatto nomi e cognomi di sedicenti investitori arabi, normanni o di chissà quale ex dominazione sicula perché, molto semplicemente, non esistono. E non esistono financo verrà indetta una conferenza stampa da SIGi che informa sull’avvenuto passaggio di consegne tra vecchia e nuova società.

Un’utopia. Lo sapete bene cosa succede mercoledì 21 dicembre e, sinceramente, siamo stanchi anche di rammentare ovvietà. Ormai l’appuntamento col tribunale rientra a pieno titolo nel calendario del Calcio Catania, come il derby vinto col Palermo, quello di domenica col Messina e, se tutto va bene (o male?), il match di mercoledì sera col Monopoli (ore 21:00 al “Massimino”).

Una città di innamorati destituiti in maniera ignobile dal grado di tifosi. Non sappiamo più nemmeno svolgere umilmente questo mestiere: sbandierare stendardi, sgolarsi intonando cori e fare la ola non è più sufficiente. Se vuoi essere “tifoso del Catania”, oltre all’abbonamento, al biglietto, al documento di identità e al green pass, sarebbe opportuno tenere sotto l’ascella un codice civile, un manuale di giurisprudenza calcistica e, perché no, i principi fondamentali che regolano l’economia, nella fattispecie il capitolo sulla gestione delle S.p.A.

Si vince il derby, fioriscono campioni. Ma cosa resterà? Non ne possiamo più, vorremmo che tutto finisse e si tornasse a parlare solo di calcio giocato. Ormai la normalità non è più di casa: basti pensare al comunicato diramato dall’A.S.D. Polisportiva Torre del Grifo che si autoincensa per aver contribuito al pagamento degli stipendi. Ah ma perché è un privilegio per i giocatori ricevere lo stipendio? Siamo al paradosso, all’assurdo. Ci manca solo che sovvertano le leggi e il codice etico. Basta, a tutto c’è un limite! Siate umani perlomeno, non dico equi, ma rientriamo entro i ranghi della decenza. Spacciare la normalità per eccezionalità è un’offesa. all’intelligenza altrui.

settore ospiti
Messina-Catania, Catania-Palermo: ma cosa significa “derby”?

Utilizziamo il sostantivo “derby” comunemente. Un prestito inglese che abbiamo accolto nel nostro vocabolario da un secolo, solitamente senza conoscerne l’etimologia.

Perché Catania-Palermo è un derby? E perché Messina-Catania? Cosa significa la parola “derby”. L’etimologia del termine risale addirittura all’anno di grazia 1780 quando era già in uso per indicare la corsa al galoppo sulla distanza di un miglio e mezzo (2414 m), riservata ai puledri di tre anni; istituita in Inghilterra da Edward Stanley, 12° conte di Derby (donde il nome), fu introdotta successivamente in quasi tutti i paesi (fonte: Treccani).

Nel calcio, il sostantivo derby viene riservato per estensione a partite che concernono stracittadine (come Juventus-Torino, Milan-Inter e Lazio-Roma) ma anche tra squadre di città corregionali come, appunto, Catania-Palermo e Messina-Catania.

Un termine preso in prestito dall’ippica tardo-illuminista che, oggi, viene utilizzato in tutto il globo per indicare le partite di calcio che più infiammano l’animo dei tifosi. Cosa sarebbe lo sport più bello del mondo senza i derby? Intanto godiamoci il secondo consecutivo. Poi, vedremo se il tribunale ci riporterà coi piedi per terra.

Biondi: “Vincere il derby al Massimino non si può spiegare a parole”

Intervistato dal collega Damiano Tucci de “La Casa di C“, il “catanesissimo” e numero 10 rossazzurro Kevin Biondi ritorna a parlare del derby vinto per 2-0 ai danni dei cugini rosanero: 

Quella di domenica é una data che non dimenticherò, il derby lo avevo già giocato al “Barbera” ma vincerlo, per di più al “Massimino” e con quella cornice di pubblico, non si può davvero spiegare a parole. É stata una settimana meravigliosa, culminata dall’accoglienza in cattedrale che ho vissuto con emozione essendo legatissimo a Sant’Agata“.

In effetti, fu lo stesso Baldini a schierarlo nell’undici titolare destando qualche sentimento di sorpresa tra i tifosi rossazzurri, dato che a suo malgrado, Biondi è partito ben poche volte dall’inizio nel corso di questa prima parte di stagione. 

Attualmente, il giovane rossazzurro che è ritornato a Catania proprio l’ultimo giorno di mercato estivo in prestito dal Pordenone, ha collezionato solo 394′ minuti, mettendo a segno un gol nella sconfitta casalinga per 3-4 contro la Turris, ed è riuscito a procurarsi il rigore che ha permesso di sbloccare il risultato del derby proprio domenica scorsa. 

(Foto: Lasiciliaweb)

Dott. Torrisi: “Complimenti ai ragazzi! Ceccarelli? Ecco i risvolti psicologici”

Quante volte abbiamo attribuito al “fattore psicologico” una sconfitta? E quante altre abbiamo additato l’allenatore di turno per un atteggiamento troppo rinunciatario in campo dovuto “all’approccio psicologico” alla gara? Per non parlare di quei giocatori, lungodegenti, che tornano in campo dopo mesi di infortunio e giocano col freno a mano tirato per timore di recidive.

Altri, poi, senza una apparente motivazione valida, giustificata da guai muscolari, tendinei o quant’altro, spariscono dalla circolazione per diverso tempo e poi tornano in campo ammettendo di aver sofferto di depressione, di stati d’ansia e/o di panico.

Per questo “Catania Mood” ha pensato di introdurre un’interessante analisi psicologica, condotta dallo Psicologo dottor Michele Torrisi, esperto in neuropsicologia e ricercatore sanitario presso IRCCS centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, ma catanese DOC e grande tifoso dei colori rossazzurri.

La vittoria nel derby col Palermo potrebbe favorire un senso di appagamento tra i giocatori del Catania o un altro derby, col Messina, basterà a incentivare le motivazioni?

“Nessun appagamento, tutt’altro. La vittoria nel derby funge da grandissimo incentivo psicologico e anzi il fatto che dopo la vittoria nel derby ne arriva un altro, aumenta ancora di più la motivazione incrementando l’intensità di questo incentivo psicologico. Ricordiamoci che la vittoria nel derby ha dato una ventata di ottimismo facendo alzare tantissimo il morale dei giocatori non solo perché si tratta di una vittoria contro un’acerrima rivale ma perché è arrivata giocando bene contro la seconda in classifica. Non c’è solo un aspetto di campanilismo ma anche un aspetto legato alla propria prestazione e quindi con la consapevolezza nei propri mezzi, poiché si è vinto dominando la partita e ciò conferisce una grandissima fiducia anche in vista del Messina”.

Pagamento degli stipendi e delle scadenze federali andato a buon fine ma, il 21 dicembre, è prevista l’udienza sull’istanza pre-fallimentare. I giocatori del Catania come vivranno psicologicamente questi giorni di passione?

“Questi ragazzi hanno dimostrato di essere molto forti psicologicamente e voglio complimentarmi con loro, se mi leggono, perché hanno dimostrato una forza incredibile perché lavorare in queste condizioni, non essendo retribuiti regolarmente, con la società sull’orlo del fallimento e, comunque, riuscendo a mettere in cascina 25 punti sul campo e ottenendo il terzo miglior attacco del campionato, quindi in assoluto tra i più prolifici, a mio parere a questi ragazzi bisogna dire: bravi! Va dato merito anche a mister Baldini, eccome. Per cui questo evento prossimo non intaccherà minimamente la forza psicologica dei ragazzi perché hanno dimostrato di essere più forti persino degli eventi”.

Caso Ceccarelli. Il giocatore è stato messo fuori rosa o, meglio, si è messo fuori rosa da solo dopo il -2 in classifica inflitto ai rossazzurri. Pensa che possa rappresentare uno stimolo in più per Russotto, Russini, Piccolo e Biondi, quest’ultimo non a caso impiegato come esterno d’attacco contro il Palermo? Potrebbe trasformarsi, paradossalmente, in un’arma in più per Baldini?

“Devo dire che onestamente mi dispiace, da tifoso non lo dico certamente da psicologo perché è un giocatore che mi piace molto. Sicuramente motiva ancora di più i giocatori da te citati però secondo me Baldini non è contento perché un allenatore non è mai contento quando perde un giocatore, peraltro per motivazioni a noi oscure, che non sono tecniche. Gli altri giocatori però saranno molto motivati da questo episodio pur non conoscendo i rapporti personali tra Ceccarelli e i compagni: sai a volte nascono delle vere e proprie amicizie nel gruppo squadra tra i giocatori e magari potrebbe esserci qualche altro calciatore che non vive bene la situazione perché ha instaurato un legame che va oltre la condivisione della professione con lui”.