A Catania, finora, non è giunta alcuna notizia ufficiale in merito a una proposta da parte di fantomatiche cordate, fondi o imprenditori noti mentre il tempo scorre verso l’11 febbraio. Restiamo in attesa di sviluppi col moderato ottimismo che ci contraddistingue ma, obiettivamente, ogni giorno che passa è uno in meno per continuare crederci. Fate presto!
Non tiriamo a indovinare i nomi dei papabili, non ci interessa questo affollamento mediatico di notizie pseudo-reali (giusto per farvi capire che leggiamo anche noi: dal solito fondo estero con sede a Milano a voci proprio provenienti da imprenditori della Sicilia Occidentale; noi però non crediamo a nulla, non approfondiamo perché non c’è nulla su cui approfondire e non scriviamo di nessuno finché non vediamo!).
Ma a Palermo, per esempio, il fondo inglese che tratta da settimane con la Banca Lazard per acquisire il pacchetto di maggioranza del club è ben noto a detta proprio del Presidente attuale, Roberto Mirri.
Pare però che la trattativa si sia raffreddata, a causa della pandemia e della querelle con l’ex azionista italo-statunitense Di Piazza finita in tribunale. Come riporta ilovepalermocalcio.com, l’accelerazione attesa proprio durante il mese corrente è stata sostituita da uno stop improvviso che preoccupa molto piazza e società. Il timore di vivere una situazione analoga a quella vissuta dai catanesi con Tacopina, quando sembrava fatta, sta diventando realtà.