Catania 2022. Quanto durerà? Ce lo chiediamo restando ancorati all’ambito culinario che ci accompagna durante tutte le festività.
TEMPO CRISPELLA: Siamo fritti? Purtroppo ogni elemento ci porta a pensare che la sparizione del Catania sia ormai in dirittura d’arrivo. Ci sono rimaste solo 24 ore di vita, a meno di clamorosi interventi del maggior azionista, Gaetano Nicolosi. Solo acciughe, salatissime come lo scotto da pagare, niente ricottina calda e densa.
TEMPO SCACCIATA: Stiamo filando via come la tuma. Tempo indigesto come broccoli saltati in padella, olive amare, salsiccia stantia.
TEMPO PANDORO: Sembra l’Etna: una spolverata bianca sulla montagna. Ma la SIGI ha sciolto le nostre speranze come neve al sole, come quando lo zucchero a velo s’attacca al pandoro liquefacendosi, diluendosi, non dando all’occhio la parte che vuole.
TEMPO CANNOLO: Abbiamo la scorza dura noi catanesi ma, ultimamente, troppo friabile. Siamo stanchi e increduli, per nulla speranzosi, e le ultime si stanno sgretolando come cannoli sbriciolati.
TEMPO PRANZI/CENONE: La verità è che non c’è più tempo. Cenoni e pranzi ni ficiunu vilenu. Ogni morso a una pietanza, a una leccornia, è un morso anche al cuore. Mangiamo e piangiamo, inizia il nuovo anno e pensiamo che lo affronteremo senza il nostro Catania. Il Gaviscon ancor prima di sederci a tavola è d’obbligo, è preventivo.
(foto: sedutiatavola.it)