Intervistato ieri sera nella trasmissione Unica Night dai padroni di casa Alessandro Fragalà e Federico Lo Giudice, mister Francesco Baldini ha parlato un po’ della sua esperienza a Catania nonostante le mille difficoltà, dei suoi ragazzi, della bella vittoria contro la Turris:
“Vincere a Torre del Greco è stata una bella soddisfazione, una prova importante sotto tutti i punti di vista su un campo difficile. I ragazzi hanno dato tanto, non si sono fermati. E’ stata una vittoria importante. La difesa finalmente solida? Monteagudo è cresciuto molto. Ha avuto bisogno di tempo, è un ragazzo che ha ancora margini di miglioramento. Lorenzini lo conosco, l’ho allenato al Bologna, avevamo provato a prenderlo a inizio anno come Simonetti ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo ancora recuperare Claiton, mentre Pinto e Albertini hanno offerto una prestazione di alto livello“.
“Come convincere i giocatori a venire o restare qui? Lorenzini da titolare alla Turris ha deciso di venire qui per la maglia. La piazza di Catania ha una dimensione calcistica fondamentale. Claiton ha avuto due offerte dalla Serie B, ma anche altri che siamo riusciti a tenere. Non è stato però necessario convincere nessuno, come Russini che non ha considerato nulla oltre il Catania. Idem Monteagudo, che aveva offerte importanti e ha deciso di non partire“.
“Quando sono arrivato qui, ho avuto da subito la sensazione di essere in una piazza da Serie A, con un centro da Serie A.
Un contesto importantissimo. Avevo messo in conto che si potessero presentare delle difficoltà, ma non pensavo che ce ne sarebbero state così tante. Ci sono stati giorni complicati, come il vivere con mio figlio 1000 km lontano da me. Confrontandomi con il mio procuratore, non ho mai pensato di lasciare Catania durante i momenti critici. La città mi piace, quando posso mi piace andare in centro. Ho giocato 7 anni a Napoli e Catania me la ricorda per calore, passionalità e modo di vivere“.
“I complimenti non vanno fatti a me, ma a tutto lo staff. Per quanto riguarda i ragazzi, tutti sono importanti. Chi ha giocato meno ha fatto comunque 15 presenze, chiunque è protagonista, sia chi gioca sempre, sia chi lo fa meno. Si è venuto a creare un bel gruppo, unito, tra i giovani e i più vecchietti: quando li vedi tutte le sere a cena, vuol dire che c’è grande armonia“.
“Cosa farei se finisse tutto? Non voglio neanche pensarci, la immagino sempre come una cosa lontanissima. Spero che qualcuno capisca l’importanza della piazza: l’importante è che si torni a parlare presto soltanto di calcio“.
(Fonte immagine: CalcioCatania.it)