-4 al 4: pochi spiragli all’orizzonte, con nugoli nerissimi nelle vicinanze
Con oggi ha inizio una settimana cruciale per il Calcio Catania. Il 4 Marzo è ormai dietro l’angolo e con esso il termine ultimo per partecipare all’asta per poter rilevare il ramo aziendale calcistico di pertinenza della società Calcio Catania S.p.A.. Ciononostante, lo scenario desolante verificatosi lo scorso 11 Febbraio, rischia di ripetersi. O, perlomeno, di ripresentarsi in parte.
Pochi voli pindarici: scenari alquanto tentennanti
Inutile sproloquiare su possibilità alquanto remote e per nulla praticabili. La città di Catania al momento non lo consente. Se ne son lette e sentite di cotte e di crude, ma la realtà crea un solo ed unico disegno inquietante per chi ha veramente a cuore le sorti del Catania. Stavolta non c’è all’orizzonte un’abbiente e facoltoso broker americano, ma l’ennesima figura criptica, con tutto il rispetto possibile, per di più accompagnata da chi ha sul groppone la cancellazione di 75 anni di storia calcistica ai piedi dell’Etna. Di certo non una prospettiva rosea e che fa accapponare la pelle.
Ancora tu? Ma non dovevamo rivederci più?
È vero che non si giudica il cavallo dalla sella, ma le esperienze passate del Sig. Mancini destano non poche perplessità. Un modus operandi torbido, che dal 2017 ad oggi ha visto l’imprenditore romano protagonista di alcune gestioni brevi e assai confutabili, Latina docet. Come scritto testé, è poi tutt’altro che decifrabile la presenza nell’operazione di alcuni soci SIGI. Sarebbe stato opportuno farsi da parte, non ci stancheremo mai di scriverlo. Lo sarebbe stato durante la negoziazione con Joe Tacopina, figuriamoci adesso, quando si è responsabili del secondo tempo del declino rossazzurro.
Difficile carpire il perché di tanta accoglienza. Difficile decrittare certe azioni come, ad esempio, l’accompagnamento dell’avvocato Giovanni Ferraù, presso il Centro Sportivo di Torre del Grifo, dell’imprenditore romano. E se si vuole aggiungere ancora qualcos’altro, difficile comprendere l’accomodamento in tribuna di altri componenti della Sport Investment Group Italia, come ad esempio l’onorevole Vullo, quasi adiafori al danno commesso. Insomma, consentitelo, accoppiamenti e movimenti parecchio bizzarri.
Nomi e voci orbitanti attorno al Catania, ma poche certezze
In realtà, qualcun altro si era fatto avanti con l’obiettivo di presentarsi al bando. Un nome molto noto, come quello dell’imprenditore catanese Francesco Russo Morosoli. Una lettera di quest’ultimo descriveva la volontà dell’impresario di salvare il salvabile, ma con l’appoggio di altri concittadini premurosi verso le sorti del sodalizio etneo. A quanto pare, però, il riscontro non è stato positivo e ha destato poco interesse. Probabilmente non si vuol rischiare di immettersi in un mondo, come quello del calcio, che, soprattutto nelle condizioni attuali è un grosso rischio. Anche un altro nome ha orbitato per qualche giorno attorno al Catania: Roberto Felleca. Imprenditore cagliaritano con esperienze positive, Como in primis, ed altre meno entusiasmanti come il tentativo andato a rotoli di prelevare la Sambenedettese. Ma anche lui, sparito nel nulla.
Scenario ridotto a sole due possibilità. Improbabile la sorpresa dell’ultima ora
Insomma, a soli quattro giorni dall’apertura delle buste, il destino appare già scritto. A meno di clamorose sorprese dell’ultim’ora, nonostante il dimezzamento della base d’asta a 500 mila euro, gli scenari sembrerebbero essere due: Benedetto Mancini o una nuova asta disertata.
Nel primo caso, se si riuscirà a superare il parere del tribunale e della federazione, bisognerà attuare una sorveglianza continua su ogni passo dell’imprenditore romano e dei suoi accompagnatori, perché non saranno consentite altre parentesi come quella già consumatasi negli ultimi due anni. Inoltre, sarà lecito aspettarsi un’indifferenza da parte di chi, già nei mesi passati, denunciava con SIGI al timone un finale catastrofico.
Nel secondo caso, quello di un’asta nuovamente senza partecipanti, non si potrà fare altro che avere la conferma di quella che appare sempre più essere una triste verità: Catania non suscita più alcun interesse e il calcio, ma non solo quello, ha fatto il suo tempo ai piedi del vulcano!