L’editoriale di Catania Mood all’indomani di Catania-Campobasso 1-1
Il Catania non va oltre il pari nel turno infrasettimanale con il Campobasso. Un pareggio che forse sta stretto ai rossazzurri, ma che conferma il disagio della truppa di Baldini quando la palla rotola sul terreno di gioco amico. Stavolta, però, il campo deve necessariamente lasciar spazio a ciò che sta accadendo fuori.
Ventiquattro ore prima della gara coi molisani, infatti, il sodalizio etneo aveva trovato un nuovo proprietario, l’imprenditore romano Benedetto Mancini.
Nelle scorse settimane, l’avvicinamento al club dell’impresario capitolino era stato suffragato dalle continue gite alle pendici dell’Etna, con tanto di posto riservato in tribuna durante le gare della squadra. Ciò che sembrava una possibilità, quasi sfumata dopo l’asta dello scorso 4 Marzo, è ufficialmente diventata una realtà tra le giornate di martedì e mercoledì. Stavolta nessun errore nell’invio della PEC: il ramo d’azienda sportivo della vecchia società è aggiudicato da Benedetto Mancini, l’uomo delle criptiche vicende tra Latina e Rieti. A differenza di quel 23 luglio 2020, quando la SIGI rilevò il Calcio Catania, stavolta non c’è alcuna folla assiepata con tanto di vessilli davanti l’ingresso principale del Tribunale di Catania.
A Catania, tutto diventa possibile, anche l’impossibile. E difatti, immediatamente dopo il comunicato del tribunale catanese che certificava l’aggiudicazione del ramo d’azienda da parte del Sig. Mancini sono iniziate le prime lodi nei confronti di quest’ultimo.
Noncurante delle numerose notizie poco rassicuranti che circolano sul passato dell’imprenditore in questione, la piazza catanese pare abbia già trovato il suo nuovo “eroe”.
In passato, si è commesso l’errore di dare fiducia a chi ha dimostrato di non meritarla, salvaguardando coloro che hanno fatto scappare l’occasione della vita, quella “a stelle e strisce”, di avere il prosciutto davanti agli occhi nonostante le continue scelte infauste della ormai ex proprietaria del Catania.
Anziché vigilare sul Catania, anziché tenere alta la guardia, evitando nuove situazioni incresciose ai piedi del vulcano castigati enormemente dall’ultima esperienza, anzi dalle ultime esperienze, la piazza si lascia andare in un carosello di elogi e ringraziamenti verso chi ancora non ha dimostrato nulla. Per cancellare gli ultimi sette anni, vanno fatte mirabilie, e qui non si è neppure all’inizio.
Si è costretti, invece, ad ingoiare parole, parole e parole…A mancare, però, sono i fatti, quelli che inesorabilmente dovrebbero chiedere tutti, nessuno escluso: addetti ai lavori, stampa e tifoseria.
Anche la freschissima decisione del Sig. Pellegrino, per esempio, che ha apparecchiato il tavolo del nuovo proprietario con un documento dimissionario, francamente, dovrebbe far riflettere. Come mai il buon Maurizio intraprende con fermezza una posizione simile nonostante l’apertura del Sig. Mancini?
Sarebbero numerosissimi gli interrogativi, altro che conferenza stampa. Ma, evidentemente, se al 17 Marzo 2022 il Catania naviga ancora in acque incerte, la risposta la si trova in quanto scritto testé: Catania non apprende mai dai propri errori. Come lo scolaro che vuole raggiungere la promozione, ma senza imparare le lezioni che gli vengono impartite.
E allora che strada s’intraprende? Facile, quella dell’inneggiamento del nuovo “eroe” di turno!!! Attendiamo i fatti prima di procedere con gli encomi.
Fonte immagine: La Sicilia