Zeoli Catania
Zeoli a Catania Mood: “Categoria conta poco senza proprietà forte e seria”

È, senza ombra di dubbio, uno dei calciatori maggiormente rimasto nel cuore dei tifosi rossazzurri. Michele Zeoli, 100 presenze con la maglia del Catania e cinque reti, è il nostro ospite odierno. In una giornata molto delicata per i colori rossazzurri, abbiamo ascoltato l’opinione di un calciatore che certamente fatto la storia del club etneo. A Michele, abbiamo chiesto un parere sulla complessa situazione in casa Catania. Buona lettura.

Michele, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito. Come stai?

“Ciao ragazzi e grazie per l’invito. Io sto bene. È sempre un gran piacere poter parlare del Catania”.

Oggi per il Catania sarà una data importante dato che ci sarà l’apertura delle buste della seconda asta. Che sensazioni hai dall’esterno?

“La mia paura è che ci sia gente che voglia approfittare dell’attuale situazione. I tifosi del Catania non meritano ulteriori sofferenze. Negli ultimi anni ne hanno passate tante. Ho paura di precedenti poco rassicuranti che già si sono registrati in altre città, di gente che prometteva, ma che poi tradiva le aspettative di una città. Temo possa accadere ciò anche ai tifosi catanesi. Sarebbe imperdonabile”.

Da spettatore esterno cosa pensi sarebbe stato meglio per il Catania: mantenere la Serie C ma senza una proprietà forte o provare la ripartenza dalla D?

“Mantenere la Serie C è importante, ci mancherebbe, ma credo sia più importante ritornare ad avere una proprietà forte e seria. Bisogna parlare in modo diretto coi tifosi, anche se loro hanno già capito e sanno già che se la proprietà non sarà forte, non solo economicamente, li aspetterà momenti bui. Insomma, credo che la categoria sia importante quando c’è una proprietà importante alle spalle, altrimenti non avrebbe senso”.

Qual è l’aspetto maggiormente negativo che ti ha colpito di questi ultimi anni in tutta la vicenda Catania?

“Onestamente mi ha colpito il fatto che non si siano presentati imprenditori importanti. Secondo me, Catania ha delle potenzialità importanti, e mi sembra strano che nessun investitore ci abbia pensato. Non me lo spiego. Si sono palesate soltanto situazioni poco concrete e non all’altezza della piazza”.

Tu sei rimasto nei cuori dei tifosi rossazzurri: cosa ti senti di dire ai tuoi vecchi sostenitori in questo difficile momento?

“I tifosi sono la corteccia dura del Calcio Catania, sono il ciclo storico più importante. Le proprietà passano, loro restano sempre. Purtroppo il periodo è negativo, ma sono sicuro che Catania tornerà a farsi sentire in giro per la penisola italiana. Il mio messaggio per loro è quello di stare vicino alla squadra, a questi ragazzi che hanno dimostrato di essere uomini veri”. 

Fonte immagine: Gazzettaregionale.it

UFFICIALE: Fc Catania 1946 S.R.L. iscritta al registro delle imprese

Pochi minuti fa nel sito del registro delle imprese è comparsa la “Fc Catania 1946 S.R.L.” come testimonia l’immagine dell’articolo.

All’apertura delle buste, quindi, ci si attende quanto meno la presenza dell’offerta dell’imprenditore romano, Benedetto Mancini, ammesso che possieda i requisiti richiesti dal bando.

 

Mancini candidato unico senza SIGI? Quel pranzo ieri in Piazza Trento…

Fino a ieri non c’erano tracce d’incartamento inviati in Tribunale relative alla candidatura dell’imprenditore romano Benedetto Mancini e “La Gazzetta dello Sport” rammenta alcuni presunti passaggi burocratici effettuati e da effettuare:

“Entro 30 giorni l’imprenditore laziale dovrebbe registrare alla camera di commercio la nuova società che sostiene di aver già creato con tanto di logo (già diffuso via web) e nominativi. La società che Mancini avrebbe costituito si chiamerebbe FC Catania 1946 Srl.

Mancini ha specificato che non sarà coadiuvato da ex soci SIGI, ma allo stadio o in città è stato visto con alcuni elementi della cordata che aveva gestito il Catania fino al fallimento. Ieri, a pranzo, era in Piazza Trento, uno dei quartier generali della precedente società…”

(fonte foto: tuttocampo.it)

Catania, ci siamo: ore 12:00 e ore 16:00 cruciali per l’asta competitiva

Oggi il Catania si gioca presente, futuro e anche il passato dato che il ramo d’azienda del vecchio Calcio Catania 1946 resta in bilico:

“Lo scenario è allarmante, se non deprimente. Il Tribunale etneo ha dovuto indire una seconda asta competitiva per assegnare il ramo d’azienda del Calcio Catania perché la precedente è andata deserta – si legge su “La Gazzetta dello Sport”-. Oggi saranno aperte le buste e, se qualcuno avrà presentato una candidatura con tutti i crismi della regolarità, potrebbe salvare il titolo sportivo e, andando anche oltre, si potrebbe rilanciare a lunga gittata l’intera attività.

Ma nelle ore (ormai poche) d’attesa in una città in cui l’incertezza regna sovrana e non solo nel mondo dello sport, i tifosi temono il peggio, altri sperano in un miracolo . Può succedere di tutto.

Si candida qualcuno? Alle 12:00 scadranno i termini per la presentazione delle proposte. Alle 16:00 saranno aperte le buste ovvero gli incartamenti spediti via Pec al Tribunale”. 

Come noto, in caso di più offerte si procederà con rialzi da 50mila euro. Chi presenterà un’offerta dovrà contestualmente versare immediatamente 125mila euro dei 500mila che rappresentano la base d’asta.

(foto: blogisicilia.it)

Catania, l’ultima notte prima della verità…ma i dubbi sono tanti

Quella che si apprestano a vivere i sostenitori del Catania sarà una notte insonne. Domani, infatti, ci sarà l’apertura delle buste di questa seconda asta competitiva che, stavolta, potrebbe avere dei partecipanti. Il condizionale è d’obbligo, visto il passato poco rassicurante dell’unico probabile partecipante. Benedetto Mancini, uscito allo scoperto qualche giorno fa, a meno di cambiamenti dell’ultima ore sarà uno dei contendenti al ramo aziendale sportivo del club. Anzi, per correttezza, è più giusto scrivere che potrebbe essere l’unico e solo. 

Certamente non un prospetto che lascia dormire sonni tranquilli ai già sconfortati tifosi rossazzurri. Le ultime apparizioni nel mondo calcistico dell’imprenditore romano non sono state molto producenti, Latina su tutte. Difficile, quindi, nonostante le dichiarazioni positive su progetti futuri ed ambiziosi, con tanto di serietà a corredo, fidarsi. I tifosi del Catania sono reduci da anni difficili, da anni turbolenti, dove hanno vissuto di tutto e di più con l’apice raggiunto lo scorso 22 dicembre con il fallimento del Calcio Catania 1946 e l’abrasione della matricola 11700. 

Chi si avvicina al Catania, deve essere essere consapevole del fatto che “vivacchiare” non è più possibile. Serve davvero ciò che Mancini dice, ma serve coi fatti, non con le parole. Quest’ultime hanno letteralmente invaso le menti dei supporter etnei che, ciononostante, hanno dovuto subire solo ed esclusivamente continue cantonate. La piazza è stanca, emblematico è il distacco e le poche presenze allo stadio nonostante i prezzi popolari delle ultime gare disputate al “Massimino”. Un’ulteriore proprietà non all’altezza, sarebbe il colpo di grazia per una città che già, sotto altri punti di vista, vive un momento di declino inarrestabile. 

Fonte immagine: BlogSicilia.it

Catania-Monterosi: Primo confronto al “Massimino”

Catania-Monterosi, in programma sabato 5 marzo alle ore 17:30 valevole per la trentesima giornata di serie C girone C è un match inedito senza ombra di dubbio. 

Le due compagini, quella rossazzurra e quella laziale, non si sono mai affrontate alle pendici dell’Etna in nessun tipo di categoria, quello di sabato infatti sarà il primo confronto in assoluto della loro storia allo stadio “Angelo Massimino”. 

Nella gara di andata giocata a Viterbo, il Catania s’impose nettamente con un 1-4 spumeggiante grazie alla doppietta del bomber Luca Moro, del giovane Freddi Greco e dell’esterno Russini che risposero al gol biancorosso siglato da Polidori su rigore. 

Tra gli ex di questo match troviamo Emmanuel Mbende che però salterà la sfida del “Massimino” per squalifica. Il difensore camerunense con passaporto tedesco ha vestito per 23 volte la maglia rossazzurra tra campionato e coppa Italia nell’unica stagione trascorsa alle pendici dell’Etna sotto la guida di Cristiano Lucarelli (2019-20) siglando anche un gol. 

Dalla stagione 2021-22, Mbende veste la maglia dei biancorossi giocando finora 24 partite condite anche da tre gol. 

Catania-Monterosi: recuperato Greco, ancora out Zanchi

Il Catania recupera una pedina fondamentale il malgascio Jean Freddi Greco che ha smaltito i postumi della brutta distorsione al malleolo rimediata in allenamento e, pertanto, sarà arruolabile in vista del match di sabato allo stadio “Angelo Massimino” contro il Monterosi (ore 17:30).

Diverso il discorso per il mancino Andrea Zanchi. L’esterno sinistro del Catania non sarà tra i convocati che mister Baldini diramerà nella giornata di domani, una data storica per le sorti del sodalizio rossazzurro visto che scadranno i termini per la proposta d’acquisto tramite pec. 

 

(foto: calciocatania.it)

Catania
Tifosi Mood – Fabio Di Stefano: “Non credo che Mancini prenderà il Catania”

Ritorna l’appuntamento settimanale con la rubrica Tifosi Mood, la rubrica dedicata ai sostenitori rossazzurri. Oggi risponde alle nostre domande l’amico
Fabio Di Stefano, abbonato negli anni passati in Curva Sud e con qualche esperienza giornalistica alle spalle. A Fabio abbiamo chiesto un parere complessivo sulle ultime vicende in casa Catania, soprattutto sull’imprenditore Benedetto Mancini, che a quanto pare dovrebbe partecipare all’asta competitiva. 

Fabio, grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai?

“Buongiorno ragazzi, io sto bene, e voi?”

Parlando del Catania, reputi Benedetto Mancini possa andare fino in fondo all’acquisizione del club o pensi possa esserci un Latina bis?

“Secondo me bisogna restare molto cauti, nonostante le dichiarazioni ottimistiche dell’imprenditore Benedetto Mancini. I suoi precedenti parlano abbastanza chiaro e destano molte perplessità. In passato si è avvicinato a molti club dimostrando interesse, ma senza mai portare a termine il tutto. Inoltre, mi pare che la sua situazione imprenditoriale non sia molto chiara. Non si comprende da dove attinga economicamente e quali risorse abbia a disposizione”.

Come ti spieghi la presenza, nelle scorse settimane, di alcuni soci SIGI insieme all’imprenditore romano?

“Beh, possiamo solo stare a sentire le dichiarazioni dei diretti protagonisti. Mi pare che lo stesso Mancini ha detto che concorrerà da solo per l’acquisto del Catania. Ha anche affermato che prima del fallimento la SIGI lo aveva contattato per provare a salvare il club, e quindi adesso hanno voluto accompagnarlo nell’avvicinamento a questa nuova avventura. Di certo, vista la fine che ha fatto il Catania, non è un bel vedere. La tifoseria non si aspetta più passerelle da parte loro, ma di dimenticarli definitivamente”.

Che reazione ti aspetti dalla stampa e dalla tifoseria nell’eventualità possa davvero andare in porto la soluzione Mancini?

“Mi aspetto che la stampa faccia tutto quello che, secondo me, non ha fatto durante le ultime due gestioni, ovvero Pulvirenti e Sigi. Mi aspetto che scava alla ricerca della verità. Credo non si stia cominciando bene con Mancini, perché mi sarei aspettato un’indagine seria sul patrimonio dell’imprenditore romano. Mi aspetto delle inchieste serie, qualora ci fossero delle vicende extra-calcistiche, che auspico non si presenteranno più per il futuro, ma è doveroso dire che in passato si è vissuto parecchio di questo e la stampa non credo abbia fatto del tutto il suo dovere”.

Pensi sia più conveniente una gestione Mancini, nonostante il passato poco rassicurante, o una ripartenza dalla D con punti interrogativi su chi possa arrivare o meno?

“Io non credo che Mancini prenderà al Catania. Probabilmente non parteciperà neanche all’asta, ma qualora lo facesse ci sarà da vedere quali garanzie potrà produrre alla Federazione. Non credo che Mancini sia la risposta a ciò che chiede e vuole la piazza. Personalmente penso che, qualora non ci fossero altri imprenditori di caratura maggiore, sarebbe meglio ripartire dalla Serie D, anche se pure in quel caso resterebbero dubbi su quale imprenditore potrebbe avvicinarsi, considerato il difficile contesto che si vive in città”.

B. Mancini via da Latina, sparito a Rieti: la lettera dello staff reatino

Ripartiamo da alcune dichiarazioni rilasciate dall‘imprenditore romano, Benedetto Mancini, ai microfoni di Unica Sport e proviamo ad analizzarle senza pregiudizi, senza preconcetti, attenendoci scrupolosamente ai fatti e a ciò che abbiamo appreso dai media circa il suo recente passato calcistico (in particolare nel quadriennio che va dal 2017 al 2021).

Riportare i fatti non significa puntare il dito ma provare a fare chiarezza sull’imprenditore che ha dichiarato senza mezzi termini di voler acquistare domani il ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania: ha già in serbo il nuovo logo, ha parlato di rilancio (ma puntando sui giovani…), e noi possiamo solo sperare che ci sorprenda scacciando via le ombre del suo passato, dando tempo al tempo e fiato alle speranze.

Non vogliamo ripartire, vogliamo rilanciarci; non vogliamo vivacchiare, vogliamo vivere; non vogliamo che aleggino spettri del passato, vogliamo guardare al futuro senza ombre ridondanti.

“La Figc mi ha già autorizzato. Mi conoscono da quando ero presidente del Latina. I parametri richiesti sono gli stessi del 2017 e li ho già presentati. Vorrei fare una precisazione. 

Nel fallimento del Latina Calcio non è iscritto il mio nome. Come non lo è nella sentenza fallimentare, né sono stato mai inibito dalla FIGC perché non ho nessuna responsabilità nel fallimento del club pontino come ha scritto nelle sue memorie il PM del Tribunale di Roma”.

Si è autoassolto, insomma, anche se l’udienza davanti al giudice si terrà il prossimo 8 aprile nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Arpalo 2’ (clicca per conoscere i capi d’accusa che lo riguardano). Ovviamente essere indagati non equivale ad essere colpevoli! E’ doveroso ricordarlo. Quando il Latina, effettivamente, fu costretto a dichiarare fallimento, Mancini rilasciò ai microfoni di Latina Today dichiarazioni chiarificatrici in merito:

“Il pagamento era stato predisposto per il 27 aprile. Ma quando compri un bene con una massa debitoria che tutti conosciamo, compri su una Serie B, che ha un piano finanziario diverso dalla Lega Pro. Lo scenario è cambiato e si è pensato a cosa fare.

Non sto giocando sulla pelle di nessuno. Non abbiamo arrecato alcun danno alla squadra, anche perché la squadra è retrocessa. I soldi che abbiamo versato non sono andati persi, ma sono serviti ai curatori per coprire le spese correnti”, quindi imputando il mancato assolvimento alla situazione deficitaria in classifica dei pontini nel 2017, ulteriormente penalizzata dal -4 inflitto dal TFN.

IL CASO RIETI

Diverso il “caso Rieti”. Dopo tanti proclami (un progetto tecnico improntato sulla valorizzazione del settore giovanile, una sorta di Torre del Grifo chiamato “Casa Rieti” comprendente un centro medico, studi medici, centro congressi, ristoranti, campi da calcio e palestre), la trattativa si arenò bruscamente. 

Il 15 dicembre 2020 dichiarava: “A giorni si chiuderà, è tutto in discesa, le ombre spariranno e ci saranno solo raggi di sole”. Il closing a Natale? Ma no, molti giorni prima…”, si legge su rietilife.com.

E’ passato appena un anno, era il 28 gennaio 2021 quando nel giorno in cui avrebbe dovuto apporre la firma sull’acquisto del club l’allora presidente uscente, Riccardo Curci, lo attese invano.

Questa la lettera integrale congiunta di squadra e staff del Rieti (29/01/2021):

“In un momento estremamente particolare che ci vede lontani dagli stadi, la nostra rabbia è ancora più forte ed il nostro silenzio è durato fin troppo. La città di Rieti e la sua squadra meritano rispetto. L’amore e la passione che unisce tutti noi nei confronti della nostra squadra ci porta a scrivere un comunicato in cui vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto e la rabbia nei confronti di un personaggio che non merita neanche lontanamente di definirsi Presidente di un club come il Nostro – riferendosi a Benedetto ManciniIl suo ingresso in società ha destabilizzato una squadra intera. Ci sono state fatte innumerevoli promesse non mantenute, sono state dichiarate cose non veritiere e sono state prese in giro persone, famiglie, veri professionisti e un’intera città. Ma come tutte le cose nella vita, la menzogna e l’inganno hanno una data di scadenza e alla fine si scopre sempre TUTTO.

Probabilmente anche noi abbiamo commesso degli errori di valutazione, e per questo ce ne scusiamo. Per concludere, ci teniamo a tranquillizzare tutti poiché quanto accaduto non andrà a compromettere il nostro prossimo futuro. I programmi ambiziosi, che noi tutti da veri professionisti continueremo e ci impegneremo di portare avanti, sono e saranno sempre degni della storia calcistica della nostra città e della nostra maglia. Squadra e staff”.

Sono fatti realmente accaduti, dati di fatto che rilasciano legittimi dubbi ma, senza fasciarci la testa, imploriamo smentite sperando che Catania e il Catania possano rappresentare un’occasione di redenzione, ammesso che Benedetto Mancini, non sappiamo ancora se da errori o da “peccati”.

(fonte foto: tuttocampo.it)

Benedetto Mancini e nessun altro? Manager della sanità: “lettera morta”

Secondo quanto riporta stamani “La Gazzetta dello Sport”,  l’imprenditore romano, Benedetto Mancinisarebbe al lavoro per organizzare un rilancio del calcio cittadino: nuova società affiliata, nuovo marchio, soprattutto nuovi dirigenti visto che non sono previste figure che hanno fatto parte della cordata precedente (SIGI, ndr)”.

Altri candidati a partecipare all’asta competitiva in scadenza domani a mezzogiorno?

“Pare non ci siano antagonisti perché l’ipotesi di un gruppo che farebbe capo a un manager della sanità che lavora sul territorio per ora è rimasta lettera morta”.

(fonte foto: tuttolatina.com)