Il catanese Angelozzi ne è certo: “Catania merita calcio ad alto livello”

Guido Angelozzi, catanese doc e attuale Direttore Sportivo del Frosinone ed ex dirigente del Catania, ha parlato ai microfoni di “Stadio Aperto”, su TMW Radio:

“Catania è la mia città, ci ho lavorato e ci ho giocato. Spero sinceramente che qualcuno si presenti all’asta anche se devo essere sincero la vedo un po’ dura e sarebbe un peccato perché è una città che merita di fare calcio ad alto livello come è successo a Palermo, Bari, e in altre città dove il calcio era scomparso come è stato anche a Firenze, Napoli”.

Ora che l’imprenditore romano, Benedetto Mancini, ha dichiarato che parteciperà all’asta di venerdì si è aperto uno spiraglio ma occorre comprendere quanto sia ampio…

(foto: frosinonecalcio.com)

Mood in campo – Tra dubbi e incertezze, sabato si gioca

Mood in campo” è la nuova rubrica targata Catania Mood che vi accompagnerà settimanalmente all’interno della quale troverete analisi sullo stato di forma e sulle condizioni dei vari avversari, ma anche aspetti legati principalmente alla nostra squadra del cuore. 

Dopo la fitta nevicata di Avellino che non ha permesso di disputare il match tra i padroni di casa e i rossazzurri, si torna a giocare tra le mura amiche che purtroppo quest’anno tanto amiche non sono state. Il Catania infatti ha collezionato ben sette sconfitte su quattordici gare disputate dinnanzi al proprio pubblico.

Sabato 5 alle ore 17:30 si giocherà contro il Monterosi Tuscia, squadra neopromossa che, sembra strano anche a dirlo, rappresenta una diretta concorrente per il salvataggio della categoria (asta permettendo). Esattamente il giorno prima infatti, 4 marzo, si conoscerà l’esito della seconda asta che determinerà il futuro del Catania che ahinoi è appeso a un filo, legato a quella speranza che possano esserci diverse buste a rappresentare imprenditori che abbiano davvero voglia di investire seriamente. 

Ad oggi tutto questo appare semplicemente un’utopia, e se dovesse andare deserta anche quest’asta, sarebbe l’ennesimo schiaffo subito, l’ennesima umiliazione per questa città e per questa squadra. 

Sfortuna vuole che si giochi subito dopo una decisione determinante, e non è la prima volta (Monopoli e Picerno). Baldini insieme ai suoi ragazzi è completamente concentrato sul campo, di fronte c’è un avversario temibile, così come tutti gli altri avversari che occupano la zona calda della classifica. “Personalmente non vedo l’ora che arrivi sabato per giocare contro il Monterosi al “Massimino”: dobbiamo salvare la squadra sul campo il prima possibile“, queste le parole del tecnico toscano che ancora una volta in stagione, si trova dinnanzi uno scenario difficile. 

Dall’altro lato un Monterosi che da squadra neopromossa sta facendo il suo campionato in maniera molto positiva, i laziali infatti occupano l’undicesimo posto in graduatoria con 37 punti ottenuti mettendo quasi al sicuro la permanenza in categoria anche per la prossima stagione regolare. Gli uomini di Leonardo Menichini sono reduci da un periodo molto positivo caratterizzato da quattro risultati utili consecutivi, di cui ben tre vittorie contro ACR Messina, Paganese e Campobasso generando un importante sprint per l’obiettivo primario. 

Ovviamente tutto dipenderà anche dall’esito dell’asta, le cui aperture delle eventuali buste avverrà esattamente il giorno antecedente il match. Auguriamo fortemente che il futuro di questa squadra possa essere garantito, basta carnefici, basta minestre riscaldate! Catania non merita questo! 

Riccardo Cataldi: “Ringrazio Baldini, Pellegrino e i tifosi: esperienza unica”

Riccardo Cataldi si è speso ai microfoni de “La Sicilia”, raccontando questi mesi di esperienza al Catania:

“Se penso ai tifosi mi vengono in mente immagini da brividi: anziché distaccarsi si sono avvicinati ancora di più a noi, comprendendo le difficoltà e trasmettendoci fiducia e affetto anche quando non vinciamo: possiamo solo ringraziarli.

E’ la prima volta nella mia vita che gioco davanti a un numero importante di tifosi, non pensavo potessero trasmettere tanto emotivamente, ho 21 anni, sono un ragazzo senza esperienze simili e sono rimasto impressionato. Con mister Baldini un grande rapporto, mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza forte e formativa, ringrazio della fiducia anche il direttore Maurizio Pellegrino”.

(fonte foto: stadionews.it)

Mascara: “Serve un imprenditore competente e con un progetto serio”

Ieri ricorreva il tredicesimo anniversario del gol da cineteca firmato Beppe Mascara, alla “Favorita” di Palermo, nel derby vinto per 0-4 dai rossazzurri. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato proprio stamani:

“Ho vissuto anni meravigliosi col Catania. Inutile rivangare adesso i successi conquistati in Serie A. La realtà è ben diversa. Il gol contro il Palermo da centrocampo? Un gesto di sana follia, ogni tanto mi torna in mente, anche i miei figli spesso me lo ricordano.

L’asta venerdì? Sarebbe terribile se non si presentasse nessuno, sia per noi ex giocatori che per i tifosi soprattutto. Serve qualcuno che magari si sta muovendo nell’ombra, con un progetto serio e competenza”.

(fonte foto: goal.com)

Benedetto Mancini esce allo scoperto: il 4 marzo invierà la PEC

Benedetto Mancini, imprenditore laziale, è uscito allo scoperto ai microfoni di Unica Sport (vi invitiamo a leggere l’intervista integrale sulla pagina Facebook Unica Sport), riguardo all’asta competitiva di venerdì 4 marzo:

“Oggi sarò a Catania e ci resterò sino a venerdì prossimo per mettere a posto i documenti necessari per partecipare alla vendita. Il 4 mattina invieremo la PEC con tutti gli incartamenti necessari. Sarò di nuovo in città per mettermi al lavoro con l’avvocato Spadaro, mio consulente sul territorio, per limare le ultime cose.

Per non presentarmi dovrebbe succedermi qualcosa a livello personale. Per quanto si dica, il mio è un progetto vero e non campato in aria”.

I dubbi che aleggiano sul suo passato permangono. Inoltre la sua azienda, la BM Group Financial Project, avrebbe un fatturato che si aggira intorno ai 4 milioni di euro all’anno.  Se le informazioni in nostro possesso corrispondessero alla realtàsi riterrebbe necessaria una cordata di imprenditori altrimenti sarebbe un’impresa impossibile portare avanti da solo una società come il Calcio Catania, con debiti pregressi, con un piano industriale importante da approntare e con il Credito Sportivo che attende di sedersi al tavolo per implementare un piano di rientro dal mutuo di 24 milioni di euro per Torre del Grifo.

(fonte foto: tuttolatina.com)

Catania – I dati sugli spettatori del “Massimino” da inizio campionato

Covid, restrizioni, contagi, disamoramento dovuto a mala gestio reiterata negli anni e all’assuefazione al limbo della Terza Serie. Il “Massimino” catino infuocato in cui le big della massima serie lasciavano le penne, si è sgretolato come una roccaforte disintegrata da cannonate. Sette sconfitte interne in casa, record negativo difficilmente ipotizzabile anche dal più pessimista.

ECCO TUTTI I DATI SUGLI SPETTATORI DALLA 1a GIORNATA CASALINGA (4 settembre 2021) a oggi:

(*in neretto e asterischi sono contrassegnate le tre partite con il maggior numero di spettatori da cui si evince che, nonostante gli atroci dubbi sul futuro, il pubblico ha deciso di riavvicinarsi alla squadra. A parte il derby col Palermo, infatti, le ultime due partite casalinghe hanno fatto registrare un numero di spettatori ragguardevole se si considerano la situazione extra campo e gli otto anni consecutivi di Serie C).

CATANIA-FIDELIS ANDRIA: 1.472 spettatori

CATANIA-BARI: 1.947

CATANIA-TURRIS: 1.473

CATANIA-JUVE STABIA: 1.811

CATANIA-AVELLINO: 3.349

CATANIA-VIBONESE:  2.261

CATANIA-FOGGIA: 3.556

CATANIA-POTENZA: 2.817

CATANIA-PALERMO: 9.239*

CATANIA-MONOPOLI: 2.506

CATANIA-CATANZARO: 3.127

CATANIA-PICERNO: 2.923

CATANIA-V.FRANCAVILLA: 4.228**

CATANIA-PAGANESE: 3.694***

(fonte foto: catania-liveuniversity.it)

De Zerbi: “Non ho mai pensato di non riuscire a tornare, ma avevo paura”

Come riportato nella giornata di ieri, l’ex calciatore di Catania e Napoli, attuale allenatore dello Šachtar Doneck, è rientrato da poche ore in Italia insieme ai componenti italiani del suo staff tramite un volo proveniente dall’Ungheria. 

Siamo contenti perché torniamo nel nostro paese ad abbracciare le nostre famiglie, ma non saremo mai felici fin quando i nostri giocatori ucraini e i nostri amici ucraini saranno liberi come noi. Gli ucraini purtroppo sono rimasti là, adesso ci saranno tre-quattro giorni di compressione. Quello che ha fatto impressione è stata l’unione del popolo ucraino. Viaggio infinito però avremmo fatto anche qualche giorno in più se fosse stato necessario. Abbiamo fatto un pezzo di viaggio in treno, poi in un pullmino, per passare la frontiera per arrivare fino all’aeroporto di Budapest dove ci aspettava un volo messo a disposizione dallo Šachtar. Tutto il nostro viaggio è stato possibile grazie a Čeferin, perché l’ambasciata italiana oltre che a consigliarci non poteva fare, dobbiamo anche ringraziare il presidente Gravina che è stato molto bravo. Non ho mai pensato di non riuscire a tornare, ma avevo paura e preoccupazione anche per chi si trovava con me. I nostri parenti l’hanno vissuta sicuramente peggio di noi. In Ucraina non c’era la percezione più di tanto di un possibile attacco russo, tant’è che secondo la federazione ucraina si pensava di giocare al 70% sabato. Noi qualche domanda ce la siam fatta quando Putin ha fatto la conferenza stampa, quando ha invaso il Donbass, quando in Bielorussia continuavano ad arrivare carrarmati, però fin quando non sospendevano il campionato noi non avremmo preso l’aereo per tornare a casa. Bisogna capire gli sviluppi e le varie dinamiche. Stop alla guerra subito!“. 

(foto: calcionews24.it)

CATANIA
ESCLUSIVA, Avv. Pucci: “Circa 5 mln da qui alla fine. Temo che il gioco non valga la candela”

In prossimità della fatidica data del 4 Marzo, abbiamo sentito l’avvocato Lorenzo Pucci. Amico della redazione di Catania Mood, l’avvocato ha espresso il suo punto di vista su alcune tematiche inerenti l’asta competitiva, ma non solo. Risposte esaudienti che chiariscono alcuni punti ancora poco chiari, come l’intricata questione legata al centro sportivo di Torre del Grifo. 
Buona lettura.

Buongiorno avvocato, innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito. Come sta?

“Buongiorno a voi e grazie dell’invito. Sono in ansia per le sorti del nostro amato Catania ed in trepida attesa di conoscere l’esito del secondo esperimento d’asta del 4 marzo”.

Ancora qualche giorno e scopriremo se qualcuno si presenterà all’asta o meno. Quali sono le sue sensazioni?

“Per adesso solo una ridda di voci si rincorrono alla ricerca di probabili investitori che scommettano sul Catania e presentino una concreta offerta all’asta stessa. Nella malaugurata ipotesi che nessuno si presenti all’asta bisogna vedere se questo Catania concluderà qui il suo percorso o se i Curatori riusciranno a garantire – quanto meno – la conclusione del campionato”.

Ad oggi, valutando tutto il contesto, per lei è più opportuno mantenere la C o ripartire da zero dalla Serie D?

Mantenere questa Serie C comporta un dispendio di energie economiche incredibili, perché non puoi contare né su introiti televisivi, né su incassi dai botteghini che, negli ultimi anni hanno registrato – ahimè – un lento ma inesorabile distacco della maggior parte di coloro che frequentavano lo stadio. Per fare una Serie D e vincerla sento che occorrano circa due milioni di euro; il Palermo salì grazie alla sospensione causa Covid-19, perché il Savoia lo tallonava ad un certo punto. Io ho visto dal vivo quasi tutte le partite e mentre fino ad un paio di anni fa ero abbonato in Curva Sud, ora sono un girovago dello stadio e non posso non constatare un allontanamento della maggior parte dei tifosi. Quindi quali certezze avremmo di salire dalla D? Ed i tifosi aspetterebbero ancora?”.

In queste ultime settimane, insieme al possibile compratore Benedetto Mancini, si sono rivisti dei soci SIGI. Legalmente, è possibile che possano fare parte di una nuova proprietà dopo esser stati protagonisti del fallimento dello scorso 22 dicembre?

“Riguardo ai soci SIGI, ciascuno di essi sarà sicuramente bravo nella propria azienda e/o professione, ma nel calcio di oggi non si improvvisa nulla ed hanno dimostrato poca dimestichezza con il mondo del calcio in generale. Mentre laddove vi erano uomini di calcio veri, vedi Maurizio Pellegrino, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per alcuni di essi mi pare vi sia l’impossibilità tecnica di far parte di una nuova costituenda società Calcio Catania, per altri sarebbe forse opportuno non figurare. Ma chissà che ne sarà. Seguo il Catania da 40 anni e non riesco ad immaginare di doverne fare a meno. Speriamo in un miracolo”.

Ritiene che l’assenza del centro sportivo Torre del Grifo possa influire sulla presenza di alcuni soggetti o, eventualmente, su una nuova asta deserta?

Torre del Grifo è una struttura talmente complessa che già se fai la Serie B fatichi a mantenerla figurarsi in C o in D. Gli oneri tributari con il Comune (IMU, TARi e via dicendo sfiorano i 350.000 euro annui), utenze idriche, elettriche, manutenzione ordinaria e straordinaria, dipendenti, istruttori e via discorrendo, hanno un costo che difficilmente una squadra di terza serie può sostenere.

Quando Lo Monaco fece edificare Torre del Grifo, il Catania navigava serenamente in Serie A, aveva un grosso bacino di utenza sia fisica che televisiva (Sky registrò uno dei più alti numeri di disdette quando il Catania precipitò), gli introiti lordi si aggiravano complessivamente sui 100 milioni di euro ed in quelle condizioni, come Lo Monaco disse “solo un pazzo poteva far fallire il Catania…”. Poi, quando il Presidente Pulvirenti – che sono convinto abbia sbagliato per amore del Catania – chiamò alla sua corte Cosentino, cominciammo ad infilarci in un tunnel; comprammo giocatori che non pagavamo, sanzioni dall’UEFA, prendemmo un preparatore (Ventrone) dal passato illustre, comprammo la macchina del ghiaccio ma registrammo la più alta percentuale di infortuni muscolari della storia. Retrocessione, “treni del gol” e poi il rientro di Pietro Lo Monaco che provò a fare la squadra per vincere il campionato, unico – anche secondo me – modo per tentare di ripianare la voragine debitoria in cui il Catania era stato cacciato.

Purtroppo non riuscimmo nel salto di categoria, perdendo – se non ricordo male – ben due semifinali e così i debiti ci hanno definitivamente sopraffatti. Esistono creditori di ogni genere, da quelli noti istituzionali, anche come gestori utenze a semplici fornitori di beni di altro genere e poi il mutuo di Torre del Grifo. Si dibatte se la circostanza che Torre del Grifo non sia stata inserita nel bando abbia rappresentato un freno e/o un impedimento a potenziali investitori. Innanzitutto, Torre del Grifo rappresenta forse l’unica fetta di massa attiva fallimentare dalla quale, una volta che il Credito Sportivo avrà soddisfatto il proprio mutuo ipotecario, potranno attingere, sempre che residui qualcosa, tutti gli altri creditori chirografari. La maggior parte dei creditori corre il concreto rischio di vedere vanificate le proprie aspettative di ristoro del proprio credito. La perizia dei consulenti fallimentari traccia un quadro apocalittico ma al tempo stesso preciso e dettagliato. Chi volesse comprare questo Catania, deve spendere 500.000 euro per il prezzo minimo d’asta, quasi tre milioni di debiti sportivi, portare a termine la presente stagione (stimato dai CTU un costo mensile di €300.000 mila), pagare la fideiussione alla FIGC e programmare una Serie C a vincere.

Se non ho fatto male i calcoli, quindi, solo per la stagione in corso, l’aggiudicatario da qui a fine stagione sportiva dovrebbe sborsare circa 5 milioni di euro. Ma il gioco vale la candela? Ormai il calcio è solo business, inutile pensare al romanticismo di un tempo dei presidenti che non ci sono più. L’occasione perduta sia quella di Tacopina che se avesse aspettato qualche mese avrebbe potuto acquistare alle sue condizioni. Ma – bando alla storia dell’arancino e della granita – lui è e resta un uomo d’affari.

Pensavano davvero di fargli la “sola” qui a Catania. Ma si sa, noi catanesi “semu spetti”. Tornando a Torre del Grifo ritengo sia lo specchietto per le allodole per gli investitori, ma che non sia inserito nel bando non significa che non possano sedersi dopo a tavolino con il Credito Sportivo, sempre che non venga disperso nel frattempo. Sono andato a Torre del Grifo il pomeriggio della partita con la Paganese convinto di poter acquistare il biglietto al Catania Point ed invece tutto deserto; c’eravamo solo io e tre ragazzi anch’essi alla ricerca del biglietto ed il portinaio alla sbarra. Una cattedrale nel deserto, ma non riesco ad immaginare un Catania senza di esso”.

Palermo-Catania 0-4, non solo Mascara. Bizzarri come Benji (VIDEO)

Prima di redigere l’articolo la voglia di rivedere per la milionesima volta queste immagini ha preso il sopravvento quindi perdonateci se l’articolo esce con qualche minuto di ritardo rispetto a quando preventivato. Catania che non solo vinse il derby col Palermo per 0-4 ma trionfò regalando all’almanacco del calcio, voce. “Serie A”, uno dei gol più belli della storia, la prodezza extraterrestre di Mascara.

E poi il gol in tuffo di Ledesma, lo stop and gol di Morimoto con diagonale chirurgico, l’assist di Marco Biagianti per Paolucci e, non dimentichiamolo, un Albano Bizzarri in stato di assoluta grazia che volava da un palo all’altro come Benji, innalzandosi fino al “sette”. Walter Zenga, sulla panchina rossazzurra, annientò l’omologo Ballardini.

E’ tempo di ricordi, non ci regalano il futuro ma ci restituiscono le emozioni smarrite.

VIDEO DI PALERMO-CATANIA: 0-4 (1 MARZO 2009)

(foto: sport.sky.it)

Intanto Baldini blinda i suoi rispetto alle vicende extra campo

Non è facile parlare di calcio per chi scrive, non lo è per i tifosi che dovrebbero concentrarsi solo su stendardi, cori e coreografie, figuriamoci per gli addetti ai lavori.

Baldini continua a isolare e blindare il gruppo squadra dalle voci, dai rumors, dai silenzi assordanti degli imprenditori che dovrebbero ufficializzare la propria candidatura all’acquisto del ramo d’azienda calcistico del Calcio Catania, per preparare al meglio la partita di sabato contro il Monterosi e riscattare lo scivolone interno con la Paganese una volta mancata la possibilità ad Avellino.

Con gli irpini quella “partita rinviata a data da destinarsi” suona come un campanello d’allarme in città: ma si rigiocherà? E se il Catania non esisterà più se non tra almanacchi e ricordi? Eppure mister Baldini, con certosina abnegazione, si concentra unicamente per ciò per cui viene retribuito, talvolta in ritardo e ne sa qualcosa la classifica deficitaria dei rossazzurri, senza rimarcare le difficoltà in cui versa il Calcio Catania, tanto sono risapute, tanto non servirebbe a nulla. 

Impossibile fingere che fuori dall’eldorado di Torre del Grifo non stiano vorticando dubbi e incertezze, eppure Baldini non molla, lo aveva promesso, lo aveva promesso la squadra. Commiato o preludio? Monterosi crocevia di un futuro che non si dipanerà mai o di un nuovo presente.

(foto: instagram.com)