Marchese: “Ecco perché conviene investire sul Catania. Sogno Balotelli”

Giovanni Marchese, ex terzino sinistro del Catania, sarà il nuovo commissario tecnico della nazionale siciliana.

La nazionale siciliana parteciperà al prossimo campionato europeo di calcio a 11 per Nazionali Maggiori della Confederation of Independent Football Association (CONIFA) che si svolgerà a Nizza dal 3 al 12 giugno.

Marchese ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”:
“Al di là delle mie origini siciliane (è di Delia, provincia di Caltanissetta, ndr), ho sentito la maglia del Catania, ho un forte senso di appartenenza che mi ha portato ad amare il Catania, ampiamente ricambiato dai tifosi.

L’esperienza con la Primavera 3 del Catania mi ha arricchito, porto con me quell’annata anche qui in Nazionale dove vorrei convocare anche Balotelli dato che è nato a Palermo. Nuovo Catania? Chi investirà lo farà in una piazza fantastica: se c’è un progetto solido la città risponderà con entusiasmo, per questo conviene investire sul calcio a Catania”.

(fonte foto: Globusmagazione.it)

Giovanni Marchese, orgoglio rossazzurro: nuovo C.T. della Nazionale (CONIFA)

Sarà Giovanni Marchese, ex terzino sinistro del Catania, il nuovo commissario tecnico della nazionale siciliana. 

La nazionale siciliana parteciperà al prossimo campionato europeo di calcio a 11 per Nazionali Maggiori della Confederation of Independent Football Association (CONIFA) che si svolgerà a Nizza dal 3 al 12 giugno.

«È un orgoglio rappresentare la Sicilia ai prossimi Europei Conifa. Siamo già al lavoro da parecchie settimane, con l’area tecnica, per l’individuazione dei calciatori che indosseranno la maglia rossogialla – riporta “La Sicilia”-. Ho trovato un gruppo di lavoro entusiasta e motivato e sono proprio queste le caratteristiche che ricerchiamo negli atleti che stiamo contattando.

Vogliamo portare a Nizza il giusto mix di calciatori di categorie pro e dei vertici dei campionati regionali. Proveremo a portare a Nizza ragazzi che militano nei piani alti del calcio italiano, ma stiamo guardando a tutto il panorama. Farò di tutto per ripagare la fiducia che è stata riposta in me».

(fonte foto: Globusmagazione.it)

Caiata (Potenza): “Abbiamo sempre avuto le carte in regola, e poi squadre come Catania non hanno i requisiti”

Intervistato ai microfoni di Tuttoc.com il presidente del Potenza, Salvatore Caiata, nel corso della sua lunga intervista è tornato a parlare dell’episodio legato alla partita interna contro il Catania che gli ha causato una maxi squalifica: 

Mi spiace solamente di non essermi goduto fino in fondo questo traguardo: non ho potuto festeggiare la permanenza in C in mezzo al campo a causa dell’ennesima squalifica. Non ho potuto salutare il mio pubblico, andare sotto la curva, applaudire io stesso tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi cinque anni. L’amaro in bocca di dover andare via a fine partita è stato tanto, lo confesso“. 

Per quella gara tutti ci dicono che abbiamo fatto casino, nessuno dice che siamo stati offesi con gesti di tutti i tipi nei confronti di panchina e pubblico. L’avessimo fatto noi a Catania saremmo ancora chiusi negli spogliatoi. Poi io sono dell’idea che le cose del campo rimangono in campo ma qualcuno in quell’occasione ha deciso di portarle fuori visti i problemi che aveva in casa. E poi, se ti fanno il dito medio in faccia è chiaramente benzina sul fuoco che produce una fiammata: la colpa è di chi getta la benzina o di ha la fiammata? Io onestamente penso sia più del primo“.

Ogni anno produciamo mille documenti e poi il Catania ha giocato un anno intero praticamente senza requisiti. Vengono fatti da anni proclami di riforma ma poi di fatto non accade mai niente. Questo è un calcio che crea disaffezione, come dimostra l’oggettivo calo di presenze negli stadi“.

Angelo Sangiorgio (Magico Catania Group): “Vi spiego la nostra idea”

Ritorna l’appuntamento settimanale con la nostra rubrica interamente dedicata ai tifosi rossazzurri. Ospite odierno è Angelo Sangiorgio, sostenitore da oltre trent’anni del Calcio Catania. Il nostro ospite ci ha raccontato del suo rapporto con questi colori, fornendoci anche un suo punto di vista sulle prospettive future. 

Angelo, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come stai?

“Buonasera a tutti. Sto bene e vi ringrazio per l ‘ occasione che mi date di parlare del nostro amato Catania”.

Tu e il Catania: ci racconti brevemente la tua storia da tifoso rossazzurro?

“Negli anni ottanta, anche grazie a mio padre che mi ha portato allo stadio, è nato il mio amore per il Catania. Anche negli anni in cui feci il militare, con alcuni miei colleghi andavamo in giro per gli stadi italiani a seguire la squadra: ricordo in particolare una trasferta al Delle Alpi di Torino. Ti racconto un aneddoto: quando il Catania salì in Serie A, l’indomani uscì un articolo sul quotidiano La Sicilia con in primo piano la foto di un ragazzo festante con la lettera A in mano, beh quel ragazzo ero io. La passione l’ho trasmessa pure a mio figlio affetto da autismo. Non potete capire quanto il Catania lo ha aiutato, regalandogli un gol o una vittoria, nel suo problema di salute”.

Tu sei uno degli artefici dell’iniziativa che in queste ore sta riempiendo anche le pagine dei quotidiani. Ce la spieghi meglio?

“Abbiamo un gruppo Telegram con diversi tifosi presenti. Una mattina per caso è nata questa iniziativa, proprio perché volevamo fare qualcosa di concreto per il bene del Catania. Abbiamo inviato numerose email e PEC ad aziende forti e anche a personaggi catanesi famosi. Sappiamo che non dipende da noi, ma ci sentivamo in obbligo di giocarci una carta anticipando ciò che dovrebbe fare l’amministrazione comunale. Il fatto di finire sul giornale è una soddisfazione, ma sarebbe ancora meglio riuscire a portare bene per il futuro del Catania. Comunque vada, tuttavia, siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare”.

Da tifoso, quali sono le tue speranze da qui guardando verso il futuro?

“Credo che Catania ed il Catania non abbiano nulla da invidiare ad altre piazze che attualmente fanno bene nel calcio che conta. Da tifoso, quindi, mi aspetto che possa arrivare un gruppo o un imprenditore forte, che possa permettere al Catania di risalire la china e ritornare in categorie più consone. Spererei in proprietà non locali, perché se ad oggi vogliamo essere obiettivi e realisti, Il Catania è stato distrutto da personaggi catanesi, il che è davvero assurdo”. 

Secondo te, di chi sono le principali colpe e responsabilità della fine del Catania dello scorso 22 dicembre: Antonino Pulvirenti o SIGI?

“Le colpe principali sono della SIGI. Il Catania non è fallito per i debiti pregressi, ma per una mancata ricapitalizzazione non fatta dai 24 soci catanesi. Hanno sbagliato tutto, partendo dal non dare il club a Tacopina fino ad arrivare alla scellerata conclusione di non mettere i soldi per evitare il definitivo baratro. È stato un bene che il Catania non sia finito in mano a Mancini, perché in base ai soldi che servivano da qui a fine stagione, il finale sarebbe stato sempre quello. Ormai non c’era altra via d’uscita, ma adesso tutti questi personaggi devono restare alla larga dal Catania”.

Guido Angelozzi: “Imprenditori? Ho già parlato con qualcuno”

Uno dei direttori sportivi più efficienti d’Italia, catanese DOC e tifoso del Catania. Guido Angelozzi si sta muovendo personalmente alla ricerca di imprenditori che facciano al caso del Catania per rilanciare il club:

“Tre, quattro imprenditori locali messi insieme potrebbero fare tanto, ma la riscossa potrebbe partire da uno ‘straniero’. Farò di tutto per coinvolgere qualcuno, ho già parlato con un amico – si legge su “La Sicilia”-. Serve un programma a lunga scadenza, tanta disponibilità finanziaria e una squadra dirigenziale che conosca bene uomini e cose.

Io al Catania? Dipenderà dai programmi e dalla serietà di chi me lo chiederà. Io sono un catanese purosangue, ho casa nel cuore del centro cittadino. Mai dire mai”.

(foto: frosinonecalcio.com)

Catania
Moro palleggia con Flavio Russo, Russini e Monteagudo in B, e i giovani…

Abbiamo già scritto di mister Baldini e dell’italo-malgascio Jean Freddi Greco che dovranno centrare la salvezza col Vicenza attraverso i playoff. Ma gli ex Catania sono tanti e ognuno di loro sta costruendo il proprio futuro.

Se il difensore centrale argentino Monteagudo e l’attaccante esterno Simone Russini sono corteggiati in Serie B (dal Cittadella in particolare), per Luca Moro e per il giovane attaccante catanese, Flavio Russo, il Sassuolo è già una realtà dato che il primo, come noto, è stato contrattualizzato a gennaio mentre il secondo si è aggregato ai neroverdi e potrebbe convincere lo staff tecnico a rimanere.

Sipos si allena con la SPAL ma anche i giovanissimi Aldo Napolitano (2005) e Lorenzo Tropea (2004) piacciono rispettivamente a Verona ed Empoli, a riprova dell’ottimo lavoro svolto dallo staff tecnico rossazzurro, da Maurizio Pellegrino in poi. Peccato non aver realizzato plusvalenze e aver dilapidato questo ingente patrimonio tecnico.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

settore ospiti
Stampa palermitana: “Palermo penalizzato dall’esclusione del Catania”

Un’analisi di palermo.gds.it, impone una domanda e pone diversi dubbi: trattare nel campo delle ipotesi sterili argomentazioni non rischia di distorcere la realtà o, quanto meno, di disancorarci da essa? Secondo il portale palermitano, i rosanero sarebbero stati danneggiati nella corsa al terzo posto in graduatoria. Perché se tra le prime 4 sono gli unici a non aver perso punti dopo l’esclusione del Catania dato che avevano perso 2-0 nel derby? Ecco cosa spiega:

“Numeri alla mano, lo stop forzato alla squadra di Baldini sembra aver danneggiato i rosanero, se non in maniera assoluta, quantomeno relativamente al terzo posto – si legge su ‘palermo.gds.it’-. Se si analizza la classifica dal momento dell’esclusione del club etneo ad adesso, a soli 90 minuti dalla fine della stagione regolare ci si accorge di alcuni dati.

Concentrandosi prevalentemente sulle squadre interessate alle prime posizioni: il Bari ha perso 4 punti così come il Catanzaro. Un punto tolto all’Avellino, 6 al Monopoli e nessuno al Palermo visto che aveva perso il derby di andata.

Ma tutte le squadre avevano disputato sia l’andata che il ritorno tranne il Palermo che si è dovuto fermare sabato scorso (era in programma proprio il derby).

Se il Catania fosse ancora dentro la competizione la classifica reciterebbe Bari 79, Catanzaro 68, Avellino 65, Palermo 63, Monopoli 62. Ma al Palermo andrebbero aggiunti i punti del derby ed ammesso che Baldini (Silvio, ndr) e i suoi avessero vinto il derby, sarebbero terzi con 66″.

Ed è lì che si perpetra l’inghippo: a Catania i tifosi sono convinti del contrario. Non solo perché all’andata i rossazzurri fecero un sol boccone dell’avversario ma, nondimeno, perché la band di Francesco Baldini si esaltava quando la posta in palio mista all’orgoglio di esserci era alta. In ogni caso, nemmeno nel “campo delle ipotesi” il Catania può giocare il suo derby. Purtroppo.

Treni del gol, udienza rinviata a maggio

Nella giornata di ieri, 19 aprile 2022, vi era in programma l’udienza del processo “I treni del gol”, caso eclatante di calcioscommesse scoppiato nel 2014 e che vede in primo piano l’ormai fallito Calcio Catania che al tempo militava nel campionato cadetto di Serie B, insieme al suo ex patron Antonino Pulvirenti.

L’udienza è stata rinviata al mese di maggio, esattamente a martedì 10 per variazione del collegio giudicante con conseguente richiesta di un termine ultimo da parte delle difese degli imputati per quel che riguarda l’integrazione delle liste testimoniali. Caso tutt’altro che archiviato, al momento solo Catania e i catanesi continuano a pagarne le conseguenze. 

 (Foto: Polizia di Stato)

Catania: nessun interesse manifestato al Comune. Ripartire da facoltosi

Il Comune farà da garante quando si presenteranno imprenditori realmente e concretamente interessati. Ma fino a oggi, come sottolinea “La Gazzetta dello Sport”, nessuno ha tentato approcci. Le voci, le solite insopportabili voci che ci hanno accompagnati come spettri ululanti e fuorvianti per mesi, proseguono anche dopo la morte del Calcio Catania, beffarde e prive di qualsivoglia sostanza.

Inutile piangersi addosso: muoversi! E’ l’unico imperativo che ci viene in mente, bussando alla porta di chi potrebbe realizzare il nostro sogno e, in controtendenza con la prassi tutta catanese di “accontentarsi” purché una sfera rotoli sul manto del “Massimino” con undici maglie rossazzurre a inseguirla, “sognare in grande”, rivolgersi a chi davvero possieda potenzialità economiche smisurate. 

Il calcio di oggi impone quattrini, più di ieri, e progettualità pianificata da professionisti ben pagati. Senza queste premesse rischiamo di annaspare in Serie D per anni.

(fonte foto: optimamagazine.com)

Del Core: “Faccio i migliori auguri ai tifosi, il peggio è passato, Catania rinascerà”

Umberto del Core, autore del gol che valse la promozione in A contro l’Albinoleffe nel 2006, si è concesso ai microfoni del quotidiano locale La Sicilia parlando anche del fallimento della società etnea: 

Dispiace tanto, mi piange il cuore. Per arrivare in alto io e i miei compagni abbiamo compiuto una scalata. La gente di Catania non meritava di vivere un fallimento. È un vero peccato. Catania-Albinoleffe? Ricordi indimenticabili, quella partita e quel gol restano un’emozione difficile da spiegare. Riguardo tanti video. Ho passato momenti bellissimi della mia vita e tutt’ora ho un bel rapporto d’amicizia con tanta gente. Catania mi piacerà sempre. Come ripartire? Da una cordata seria e sana con serietà, umiltà e lavoro. Con un Presidente che vanti un curriculum nel mondo del calcio. Gli imprenditori di dubbia provenienza dopo pochi mesi spariscono. Faccio i migliori auguri ai tifosi. Il peggio è passato. Catania rinascerà“. 

(Foto: CalcioCatania.com)