Catania, Walter Zenga: “Che tristezza! E il traguardo non si vede”

“L’Uomo Ragno”, ex portiere di Inter e Nazionale italiana ma, soprattutto, ex allenatore del Catania, Walter Zenga, è tornato a parlare dei rossazzurri:

“Che tristezza! E il traguardo non si vede”, si legge su “La Gazzetta dello Sport”. Zenga infatti teme per il futuro del club rossazzurro che prima delle feste pasquali ha iniziato a delinearsi ma è ancora fosco e in divenire. La PEC inviata dal comune di Catania alla FIGC per ottenere un titolo sportivo in Serie D rappresenta solo il primo passo di un iter che si concluderà, probabilmente, solo a luglio.

La speranza è che il bando venga predisposto con minuzia e clausole ancora più stringenti di quelle previste dalle NOIF (Normative Organizzative Interne Federali) della FIGC per garantire progettualità a lunga gittata al nuovo Catania.

 

 

(foto: fanpage.it)

Perinetti: “Catania? Non avrei detto di no a prescindere dalla categoria”

Giorgio Perinetti sarebbe diventato, a detta dell’imprenditore romano Benedetto Mancini, il nuovo direttore sportivo del Catania. Peccato che, come abbiamo sempre sostenuto, la trattativa non è mai andata in porto.

A Mancini avevo detto ‘prima diventa proprietario e poi se ne parla’. Non potevo certamente parlare con una persona che non era ancora proprietaria.

Dispiace per Catania, a prescindere dalla categoria non avrei detto di no. Il mio futuro? Vedo quello che si fa da altre parti e resto sconcertato, per scelte e situazioni varie. Non è una critica, ma penso di poter dare ancora tanto”, si legge su “TuttoMercatoWeb.com”.

(foto: MondoNapoli)

 

Scaltriti: “A Torre ho avuto il privilegio e l’onore di lavorare per il nostro Calcio Catania”
L’addetto stampa dei rossazzurri, Angelo Scaltriti, attraverso un lungo e commuovente messaggio sul sul profilo Facebook saluta il quartier generale di Torre del Grifo: 
 
I miei effetti personali sono già a casa, i miei dati trasferiti in un capiente hard disk, le mie amate scartoffie negli scatoloni, non c’è traccia di me negli armadi e nei cassetti, l’ultimo giorno di dodici anni vissuti qui è in archivio e la mia scrivania non è mai stata così ordinata.
Qui ho avuto il privilegio e l’onore di lavorare per il nostro Calcio Catania, che adesso è andato a dormire nei meandri delle nostre anime innamorate, perché era troppo stanco.
Il Calcio Catania abitava qui.
Qui il mio cane mi ha scelto, qui ho soccorso una gazza, qui ho dormito e mangiato, qui ho parlato con gli animali durante il primo isolamento Covid, qui ho sognato ad occhi aperti, qui mi sono superato ed esaltato, qui ho vissuto momenti di felicità indescrivibile, qui con me fior di calciatori e allenatori, qui ho sbagliato, qui all’opera alcuni dirigenti cari al calcio vero, qui ho pianto come un forsennato, qui a volte ho gridato, qui ho ricevuto notizie terribili, qui ho cercato di migliorarmi caratterialmente, qui mi sono allenato, qui una piccola pigna diventava portafortuna, qui ho giocato a calcio, qui tantissimi ragazzi protagonisti in campo hanno accorciato e colmato le distanze dal professionismo oppure soltanto sviluppato armonicamente il proprio corpo nell’età della crescita facendo sport, qui ho avuto paura mentre lavoravo di notte, da solo, sentendo un rumore e realizzando che non c’era anima viva in tutto il centro sportivo, qui ho litigato con i miei meravigliosi colleghi e li ho abbracciati, qui ho ricevuto con orgoglio e gioia le persone che amo, gli amici e gli sconosciuti, qui ho accolto le donne e gli uomini di altre società, qui ho creato testi e presentazioni, qui ho lavorato duramente, qui ho imparato almeno tre quarti di tutto ciò che so, qui ho festeggiato pure il mio compleanno, una volta, ma mi sono sempre sentito senza età.
Qui ora è Storia.
Ciao, Torre del Grifo Village.
Grazie“.
(Foto: Scaltriti, profilo Facebook)
Catania
Catania, occorre tenere alte tensione e concentrazione: basta lassismo

“Catania è la sesta città metropolitana italiana per estensione, con un’area che è la più densamente abitata della Sicilia e con imponenti progetti di sviluppo infrastrutturale, dei servizi e delle reti di collegamento e mobilità”, si legge nel testo della PEC inviata nella giornata di ieri dal comune di Catania dopo la delibera della Giunta, mirando a ottenere dalla FIGC un titolo in Serie D e favorire la candidatura degli imprenditori che intendono fare calcio a Catania.

C’è delusione, scoramento, poca fiducia sia nelle istituzioni che nell’imprenditoria ed è ampiamente comprensibile questo atteggiamento dopo aver visto transitare da Catania la SIGI e quell’imprenditore romano di cui preferiamo non fare nome e cognome. 

Per rialzarsi però, tutti insieme, è necessario avere un pizzico di pazienza e farsi sentire, sempre, tenendo alta la concentrazione e la tensione di tutte le componenti, dalla politica alla stampa, dalla tifoseria all’imprenditoria.  Riprendiamoci ciò che è nostro! Basta lassismo.

(Fonte immagine: Mediagol.it)

Caffo (pres. Vibonese): “Catania? E’ nel mio cuore ma penso alla Vibonese”

Dichiarazioni lapidarie quelle di Pippo Caffo, imprenditore di Santa Venerina da anni patron della Vibonese, invischiata nei bassifondi della Serie C:

“Il Catania è nel mio cuore, ma ho una società da portare avanti, visto che proprio la Vibonese è impegnata nel rush finale della stagione”, si legge oggi su “La Gazzetta dello Sport”. Insomma, non chiude le porte e risponde, con giustificabile ovvietà, concentrandosi esclusivamente sul presente e sulla possibilità di condurre alla salvezza il club calabrese.

Poi sarà libero di valutare l’opportunità di coronare il suo sogno, ammesso che sia praticabile, ammesso che ne abbia voglia. Il toto-nomi degli imprenditori è iniziato già da un pezzo ma, cortesemente, stavolta evitateci rassegne improvvisate. Aspettiamo solo verità.

(foto: ilvibonese.it)

CATANIA
Catania: scaffali vuoti a Torre del Grifo, parco giocatori e giovanili spariti

Jean Freddi Greco ha seguito mister Baldini a Vicenza e lunedì esordirà con la maglia biancorossa; Luca Moro si allena col Sassuolo insieme al baby Flavio Russo mentre Leon Sipos piace alla Spal ma si è aggregato al Monza; Kevin Biondi è rientrato alla base, al Pordenone.

Proseguono, come è sacrosanto, le carriere degli ex calciatori che si sono svincolati dal Catania lo scorso 8 aprile quando il club rossazzurro è stato estromesso dal campionato di Serie C – Girone C. Fa male e fa malissimo sapere che il settore giovanile non esiste più, che le ragazze allenate da mister Peppe Scuto, che stavano centrando la salvezza in Serie C, sono state cancellate al pari di Primavera 3, Under 17, Under 15 e Academy: un patrimonio dal valore inestimabile dilapidato in un battito di ciglia.

E pensare che oggi sarebbe stato il giorno di Palermo-Catania…

(foto: CalcioCatania.it)

Calaiò: “Peccato perché Catania è una piazza stupenda così come la tifoseria”

Emanuele Calaiò, bomber siciliano che ha vestito la maglia rossazzurra nella stagione 2014-15 siglando 18 gol in 35 presenze, ha parlato ai microfoni di PianetaMilan.it sul “caso Catania”, ecco quanto riportato dal sito milanese: 

Diciamo che sono deluso. Da siciliano non solo per il Catania, ma anche per Palermo e Messina. Sono piazze che hanno fatto la storia, anche in Serie A. Vederle una fallire e due squadre militare in Serie C è un peccato soprattutto quando si vede l’Italia giocare a Palermo con lo stadio tutto pieno. Peccato vedere queste squadre in categorie inferiori. Purtroppo le società a volte fanno il passo più lungo della gamba, poi non si rendono conto dei bilanci e si trovano un po’ dietro. Quando ho giocato nel Catania ci fu il problema di Pulvirenti e del calcio scommesse, già da lì la società traballava. In più ci sono stati altri proprietari, ma nessuno si è presentato come una società forte che potesse salvare il Catania. Peccato perché Catania è una piazza stupenda così come la tifoseria: non meritava tutto questo. Però questo è il problema del calcio italiano negli ultimi anni, sicuramente ci vogliono società che stanno attento ai bilanci e prendere decisioni un po’ più ponderate. Vedere squadre di Serie B e Serie C fallire, così come in Serie A c’è bisogno di imprenditori stranieri per salvare le società, non fa piacere. E’ il calcio italiano che va a rotoli, con la Nazionale che poi risente di tutto ciò“.

(Foto: stadionews.it)

Avellino, D’Agostino: “Catania?Dispiace per le famiglie rimaste senza lavoro”

L’Amministratore Unico dell’Avellino, Giovanni D’Agostino, ha parlato ai microfoni di avellino.ysport.eu anche del caso Catania che ha inciso sulla classifica e inciderà sulla griglia playoff:

“Dispiace per tutti i tesserati, quando un club fallisce non è mai bello, vengono lasciate senza lavoro decine di famiglie.

Non è bello perdere o guadagnare punti in questo modo ma è andata così. Sapevamo della situazione del Catania già a inizio stagione”.

(foto: ilciriaco.it)

Ciccio Lodi: “Il calcio italiano ha bisogno di Catania. Ai giocatori dico…”

Ciccio Lodi, fantasista dal piede magico oggi giocatore dell’Acireale ma perennemente innamorato della sua Catania, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di “DerbyDerbyDeerby.it:“:

“A me dispiace soprattutto per i tifosi, perché sono quelli che più di altri non meritano un tale epilogo. Bisogna rimboccarsi le maniche e pensare al bene della piazza. È chiaro che la città necessiti di un progetto nuovo, che riparta dai giovani per tornare in alto.

D’altronde, il calcio ha bisogno del Catania. Per me questo è un fatto inconfutabile. Io ho vissuto la stessa tragedia sportiva al Parma. Ai calciatori del Catania dico che non devono perdersi d’animo, perché sono bravi ed un club riusciranno a trovarlo sicuramente. La loro carriera non finisce di certo qui.

Luca Moro? Io ritengo che sia il prossimo centravanti della Nazionale. E non ci vorrà molto prima che conseguirà questo obiettivo”.

(foto: catania.liveuniversity.it)

Roberto Bonaccorsi: “Inviamo PEC alla FIGC per ottenere titolo in Serie D”

Il primo cittadino facente funzioni di sindaco, Roberto Bonaccorsi, ha concesso un’intervista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” stamani:

“Tutti abbiamo il desiderio di rivedere il Catania in campo, stavolta con un padrone che abbia solidità economica e un piano industriale ben congegnato. Con una delibera di Giunta abbiamo deciso di inviare nelle prossime ore una PEC alla FIGC per ottenere un titolo di Serie D. I candidati devono presentare un piano industriale di due o tre anni indicando l’evidenza dei fondi.

Sono stato calciatore e tifoso: a Roma nell’anno del ritorno in A datato 1983 ero tra i 40mila approdati all’Olimpico”.

(foto: facebook.com)