L’avvocato Giuseppe Rapisarda, paladino del Calcio Catania da che mondo è mondo, nonché tifoso sfegatato dei colori rossazzurri, ha redatto un post sul suo profilo Facebook, che vi invitiamo a leggere nella sua interezza.
Si tratta di una disamina costellata di punti interrogativi da cui pretendiamo che l’attuale amministrazione tragga e riferisca risposte immediate:
“Chi sostiene che c’è tempo rivestendo il proprio ragionamento con la banale ovvietà che la stagione finisca il 30 giugno, del Catania e della sua gente non ha capito niente.
Ogni istante da quel 9 aprile è macigno che rimuove la ragion d’essere stessa di stare insieme in questa città.
Ogni attimo senza il Catania toglie a Catania la sua ragione di vivere e sorridere. Di avere un unico Cuore pulsante che racchiuda quello di tutti.
Sappiamo perfettamente che dentro il Catania vi sono state professionalità di primo ordine. Rimaste da A quando già si era in C anche come mentalità.
Ma sono quelle che Sigi trovò per essere chiari e non ebbe la forza economica di rimuovere.
La differenza è nota agli addetti ai lavori. Andiamo oltre.
Volete e vogliamo tutti questo soggetto giuridico che interrompa l’incantesimo. A parole si. Coi fatti, molto meno.
Ci sono le condizioni ambientali perché arrivi a Catania? No è la risposta.
Sono stati creati i presupposti per invogliare la curiosità a venire ad investire a Catania? No è la risposta.
La Federcalcio, smettiamola di ritenere che sia nemica del Catania, i tempi sono assai cambiati da quelli di Matarrese, è assai preoccupata dalla assenza di proclamata e praticata discontinuità della Amministrazione comunale che deve gestire questa fase delicatissima con chi sino a ieri ha assunto tutte le decisioni sul Catania e del Catania.
Una contiguità che seguita a dispetto delle rassicurazioni in modo beffardo. E allora, signori smettiamola di giocare a nascondino,
Perché imprenditori, anche adusi al mondo del calcio, improvvisamente raffreddano la voglia iniziale di provarci o almeno tentare?
Appena prendono informazioni approfondite su di “noi”, frenano l’interlocutore con un “adesso no, magari dopo…”
Perché raccolgono su “Noi” impressioni negative?
Perché nessuno di veramente nuovo dal passato pare voglia venire qui a Catania?
Non siamo fortunati, abbiamo trovato una raccolta di persone capaci che a Catania però diventano incapaci e perdono improvvisamente il gusto di impresa, di intraprendere, o c’è dell’altro?
Avete una risposta al Comune di Catania in proposito?”.