Digitando “Mario Mazzoleni” su Google, il primo risultato è “Taranto-Catania”, ovviamente associato a nome e cognome dell’arbitro nato a Bergamo l’1 agosto 1971, oggi gallerista d’arte di professione.
Una partita, quella del 9 giugno 2002, esattamente venti anni fa oggi, che Mazzoleni arbitrò con carisma da vendere, professionalità indiscutibile e forma atletica smagliante. Una partita che, ancora oggi a distanza di due decenni, resta ben impressa tra le perle della sua memoria che include anche la Serie A, ottenuta meritatamente sul campo dopo aver raccolto encomi dai vertici arbitrali e il premio “Guerin d’Oro” assegnato al miglior fischietto della Serie C:
Stadio “Erasmo Jacovone” di Taranto. I pugliesi devono ribaltare l’1-0 maturato sette giorni prima al “Massimino”, propiziato da un’invenzione di Michele Fini che mandò in visibilio il pubblico di fede rossazzurra. Trema l’impianto ionico: pienone di gente e di speranze, ma finì 0-0 e in Serie B approdò il Catania dopo quindici anni di attesa. Cosa ricorda di quel pomeriggio bollente in tutti i sensi?
“Sono passati vent’anni da quella domenica, quella fantastica domenica, che porto sempre nel mio cuore. Una delle pagine sportive più belle di tutta la mia carriera. Ricordo la città di Taranto, già dal sabato, con i miei guardialinee, Comito di Torino e Faverani di Lodi, arrivammo in Puglia, in una città colorata a festa, con tutte le bandiere che inneggiavano la Serie B.
La partita, l’arrivo al campo, lo “Jacovone” con 28.000 spettatori, il saluto alle squadre, l’ingresso nel rettangolo verde. Mi fa piacere che anche voi ricordiate l’arbitraggio, che fu di buon livello anche supportato anche dai due bravissimi assistenti. Resterà per sempre nel mio cuore. Il Catania, che in quell’occasione dimostrò di essere una grande squadra che non subì la pressione psicologica della tifoseria e della squadra del Taranto, si dimostrò una squadra molto preparata e molto compatta, meritando assolutamente la promozione in Serie B.
Auguro davvero di cuore al Catania di ritornare presto perché ritengo che il campionato italiano non possa fare a meno di una piazza come quella etnea a cui sono ovviamente molto legato. Un grande in bocca al lupo, tornate presto! Io, da ex arbitro, faccio il tifo per voi, per la sportività del popolo catanese, della squadra, per lo stadio tutto, e portando nel cuore quella partita non posso che augurarvi tutto il bene possibile“.
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