Bari sogna l’ex Catania, Luca Moro, e ne parla così…

Stiamo parlando di un bomber che ci ha fatto sognare, non è mai stato di nostra proprietà e questo allevia non poco il dolore di averlo perso insieme a tutto il resto dell’organico (fa male soprattutto ripensare al vivaio dilapidato dai pulcini alla Primavera 3…). Luca Moro, ex Padova e oggi di proprietà del Sassuolo, con ogni probabilità verrà spedito in prestito in Serie B e la matricola Bari sembra la squadra più accreditata ad accaparrarselo:

“La stagione 2021-2022 disputata in Lega Pro con la maglia del Catania è stata la prima vera annata da protagonista nel calcio dei grandi per Moro, che non si è fatto trovare impreparato all’appuntamento: in ventotto presenze ha messo a segno ventuno reti. 

Un dato preziosissimo per un novello della categoria, che gli ha permesso di aprirsi la strada verso palcoscenici più prestigiosi. Infatti le sue prestazioni non sono passate inosservate ai piani alti del calcio italiano: il Sassuolo a gennaio ha rilevato il suo cartellino”, si legge su tuttobari.com. 

In ogni caso, resteremo innamorati a vita di questa squadra che fino al 9 aprile ha lottato contro tutto e tutti senza mai arrendersi. Grazie mister Baldini, grazie ragazzi. Sempre.

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Catania, l’ex rossazzurro Marcello Pizzimenti dirigente di una cordata

Tra le varie ipotesi e i soliti, poco rassicuranti rumors intorno alle manifestazioni d’interesse, è venuto fuori il nome di un ex calciatore del Catania, Marcello Pizzimenti. 

Ex dirigente del Perugia, fa parte dell’entourage del Cosenza, ma si starebbe sganciando come sottolinea “la Gazzetta dello Sport”. Pizzimenti aveva racimolato 11 presenze con la maglia rossazzurra nel 1996. Pizzimenti farebbe parte di una cordata di imprenditori pronta a presentare un piano quadriennale (ma finché il Comune non ufficializzerà la pervenuta PEC resteremo scettici).

Insomma, pare che qualcosa si stia muovendo come hanno confermano anche i vertici dell’amministrazione comunale ma a dieci giorni dalla scadenza delle manifestazioni d’interesse pretendiamo pragmatismo.

 

(foto: calciogrifo.it)

Calcio, il nuovo allenatore del Chieri è un ex Catania

Il Chieri squadra militante nel campionato di Serie D gestita dal presidente Stefano Sorrentino ex portiere di Chievo e Palermo, ha deciso di puntare su un nome nuovo per la panchina della società piemontese. 

Dopo l’addio dell’allenatore Marco Didu, che non è riuscito a qualificare ai playoff di Serie D la squadra azzurra, l’ex Chievo ha puntato fortemente su un altro Sorrentino, si tratta di Roberto, ex portiere che ha vestito la maglia rossazzurra tra il 1979 e il 1984. 

A Roberto, auguriamo le migliori fortune nella sua nuova esperienza professionale. 

Mario Biondi: “Catania è una città ricca di idee, intelletto e cultura”

Non si parla di calcio ma delle potenzialità della città di Catania. Svegliatevi imprenditori! E leggetete le parole del celebre cantautore catanese, Mario Biondi, ospite della kermesse “Etna Comics”:

“Catania è una città ricca di idee, intelletto e di cultura – si legge su catania.liveuniversity.it-. E il fatto che si stia sempre più allargando a macchia d’olio questa sua forza, mi inorgoglisce tantissimo.

Noi siamo un popolo che si è tendenzialmente sempre sottovalutato, auto represso e censurato, perché penso che nello spirito siciliano ci sia una grande umiltà e fortissimo pudore, soprattutto rispetto ad altri”.

Ergo, le baby-gang, l’inciviltà e l’incuria non esistono solo dalle nostre parti. I problemi a Catania sono tanti e irrisolti, ma gli imprenditori che intendano investire sulla rinascita del calcio in città potranno contare, oltreché su un bacino d’utenza straordinario, su un substrato culturale vantaggioso. La creatività dei catanesi, la gioia di vivere a dispetto di un tessuto socio-economico talvolta esiziale, rappresentano un jolly che qualsiasi imprenditore sveglio vorrebbe avere, una volta nella vita, la possibilità di giocarsi.

(foto: auditorium.com)

Comune di Catania
Catania, poche ma solide certezze da cui ripartire. Messi o Falsaperla è uguale

Il countdown è inesorabilmente iniziato. La data del 18 giugno è fin troppo impressa nella mente dei tifosi rossazzurri, offuscata da false promesse di matrice sigista e farneticazioni col sorriso di romane origini. Catania attende il nome della nuova proprietà o del padrone vecchio stampo pronto a polarizzare risorse e progetti sportivi che non includano solo la Prima Squadra ma, immancabilmente, settore giovanile, Calcio Femminile e, laddove possibile pur se non nell’immediato, il riassorbimento di Torre del Grifo.

Dai tempi della trattativa di Tacopina abbiamo finto di essere tutti (noi per primi) esperti di economia e giurisprudenza sportiva. In realtà, trattasi di un campo assai ostico, paragonabile all’attuale stato del manto erboso del “Massimino” e la voglia di narrare di produzioni documentali e scartoffie, in tutta sincerità, non l’abbiamo mai avuta.

Perciò, il calcio giocato che non ci apparterrà ancora di qui a due mesi e mezzo circa, deve tornare a brillare come non mai. La categoria è un’inezia, e questo lo sa bene il tifoso del Catania, mono-passionale, se ci consentite il neologismo, che ama i colori rossazzurri incurante di chi palleggia nel pre-partita sotto la Curva: che sia Lionel Messi o Agatino Falsaperla, è un dettaglio di pochissimo conto che non ci riguarda affatto. Per tutto il resto vi invitiamo a sbavare dinanzi alle prodezze di giocatori strisciati.

RIPARTIRE DA POCHE MA SOLIDE CERTEZZE

Chiunque segga su quella poltrona, croce e delizia degli ultimi sedici anni di storia rossazzurra, non dovrà in alcun modo intrattenere rapporti diretti, indiretti o “consiliari” con ex soci SIGI, ammettendo che la manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune escluda a priori dirigenti del fallito Calcio Catania. Chi si presenterà al cospetto di Comune e, soprattutto, FIGC, dovrà presentare ampie garanzie di solidità economica e liquidità nel medio periodo (un piano quadriennale rappresenterebbe una base imprescindibile per riassettare in toto la macchina Calcio Catania). E poi le competenze: gli errori si pagano! La nuova dirigenza dovrà circondarsi di coloro che a Catania definiamo “gente di palluni”, ossia personale qualificato che bazzica nel mondo del calcio da decenni, senza improvvisazione, dal magazziniere all’addetto stampa, dal team manager al direttore sportivo, dallo staff tecnico a elementi che siederanno nel CdA.

La garanzia fornita dal comitato “Catania Rossazzurra”, “promotrice di iniziative volte a consentire il coinvolgimento della tifoseria anche nella partecipazione minoritaria del capitale sociale del “Nuovo Catania” attraverso quote di valore minimale e nel rispetto esclusivo delle forme di legge”, come si legge nel comunicato ufficiale dell’Associazione, rappresenta un tassello che potrebbe rivelarsi funzionale al progetto di rilancio più di quanto siamo in grado di immaginare allo stato attuale. La FIGC, inoltre, vede di buon occhio questa forma di azionariato popolare e ciò potrebbe rappresentare un surplus di rispetto e valorizzazione dell’immagine a livello nazionale man mano che il nuovo Catania guadagnerà posizioni e categorie.

Insomma, gli ingredienti per fare bene nella nona città d’Italia nonché sesta area metropolitana d’Italia ci sono tutti: ora, se non siete ciechi, inviate una PEC e godetevi lo spettacolo.

(Fonte immagine: Giornale di Sicilia)

Calcio Catania Moscow: la storia di Alex Rasskazov, uno di noi

Nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, manco a farlo apposta a pagina 46, viene ricostruita la storia del Calcio Catania Moscow, un club che milita nella corrispondente Serie D russa, il cui presidente, Alex Rasskazov, è ben noto ai tifosi rossazzurri per aver esportato a partire dal 2017 il brand Calcio Catania ben oltre i Balcani fino ai Monti Urali:

“Nella lega moscovita era nato un campionato i cui club prendevano i nomi dalle squadre di Serie A. I nomi altisonanti se li erano accaparrati tutti, l’attenzione cadde sul Catania, che aveva disputato otto stagioni in Serie A fino al 2014. Ho studiato, cercato particolari, alla fine mi sono legato a una realtà sconosciuta, ma che aveva creato entusiasmo in giro per l’Europa. Ho comprato mute di maglie e pantaloncini, li ho portati ai miei giocatori e si è creato un forte senso di appartenenza ai colori rossazzurri. 

Da Catania mi seguono con passione perché non c’è la squadra di calcio nella vostra bella Sicilia. Spero possa rinascere presto perché voglio tornare allo stadio “Massimino” per sostenere il mio, il vostro Catania”.

(foto: facebook.com)

Pasqualino (Sky): “Dopo le parole di Zeman del 2013, ho sentito dentro me un’eruzione vulcanica”

Intervistato dal quotidiano locale La Sicilia, Ivano Pasqualino volto noto di Sky Italia, ha parlato di un aneddoto legato al suo senso d’appartenenza per i colori rossazzurri: 

Sono nato a Catania nel 1986 ma sono diventato catanese molto tempo dopo lontano dalla Sicilia. Ricordo bene quel giorno, era il 12 gennaio 2013, mi trovavo a Milano nella redazione di Sky Sport dove lavoro dal 2011, stavo ascoltando la conferenza stampa di Zdenek Zeman alla vigilia di Catania-Roma. I giallorossi erano in piena crisi, la trasferta al Massimino contro i rossazzurri di Rolando Maran era l’ultima spiaggia per l’allenatore boemo dato che la sua panchina iniziava a traballare. Aveva bisogno di spostare l’attenzione dai risultati mediocri della sua squadra verso cause esterne: ‘A Catania il problema è l’ambiente, non è facile giocare lì, non è un ambiente tranquillo, se qualcuno pensa a quello che succede fuori non riesce a esprimersi’. Dopo quelle parole ho sentito dentro di me un’eruzione vulcanica, rabbiosa e possente, Zeman non si riferiva soltanto allo scudetto perso dalla Roma al Cibali nel maggio 2008 ma andava oltre, in quelle parole c’erano decenni di luoghi comuni che hanno avvelenato la nostra terra“. 

 

Fabio Sciacca: una fragile meteora infuocata di talento (VIDEO)

Chi non ricorda il gol di Fabio Sciacca con la maglia della Nazionale Under 20 non è un vero tifoso del Catania (sono giustificati i più giovani): minuto 72′ di Italia-Grecia (3-1) ai Giochi del Mediterraneo, il centrocampista catanese parte da centrocampo e salta un numero non quantificabile di avversari prima di depositare in rete con un piattone delizioso e rasoterra.

Il portale dedicato alla Ternana calciofere.it lo descrive così:

“Il nome di Fabio Sciacca entra nella nostra rubrica dedicata alle Meteore rossoverdi perché il suo percorso in rossoverde segnala minuti 83 complessivi, ma mai come stavolta i freddi numeri non rendono giustizia al giocatore catanese”.

A Catania è cresciuto calcisticamente, ci è rimasto dal 2004 al 2012 con una parentesi a Grosseto, dopo Vicenza, nel 2013, di nuovo sotto l’Etna. Una carriera falcidiata dagli infortuni, oggi però è una stella del Beach Soccer, ha vinto uno scudetto a Catania e un bronzo agli Europei con la Nazionale azzurra del c.t. Emiliano Del Duca. 

VIDEO DEL GOL DI ITALIA-GRECIA =3-1 

(foto: messinasportiva.it)

Catania, dodici giorni e tutto tace. Intanto Freddi Greco torna in città

La consueta rassegna stampa latita di news sul Catania. Ieri è stata la notte del Palermo, in attesa del match di ritorno, coi rosanero con un piede e mezzo in Serie B dopo aver espugnato l’Euganeo di Padova con un gol di Floriano.

Si parla di Jean Freddi Greco sulla rosea, della granita in Piazza Università che vi abbiamo documentato nella nostra pagina Facebook, dei tuffi sulla spiaggia di Marzamemi, un ritorno in terra etnea che riempie di piacere e di orgoglio i tifosi rossazzurri ma, ahinoi, sono ben altre le notizie che vorremmo leggere.

Sul fronte delle trattative sotto traccia tutto tace a dodici giorni dal gong. I 2-3 gruppi che potrebbero presentare l’incartamento necessario per concorrere via PEC alla manifestazione d’interesse non si sono ancora palesati.

(foto: vicenzatoday.it)

Roberto Sorrentino: “Catania, tieni lontano avventurieri e inesperti!”

L’ex portiere del Catania, Roberto Sorrentino, tra gli eroi dell’Olimpico, quando nel 1982 il Catania conquistò la promozione in Serie A davanti a 40mila cuori rossazzurri, ha concesso un’intervista a “La Sicilia”:

“Quel che mi dispiace è che non mi sia stata data la possibilità di dare un concreto aiuto al Catania. Certamente collaborerei anche adesso, ma l’importante è che si riparta subito. La sparizione del Calcio Catania? Il dispiacere è stato enorme perché io ho vissuto più di 5 anni nella città etnea ottenendo due promozioni, dalla C1 in B e in poi quella di cui abbiamo appena parlato.

Credo e spero che l’amministrazione comunale sarà individuare un gruppo all’altezza della situazione con una proprietà avente basi ben solide, animata da tanta passione e cuore, con personaggi competenti e di un certo carisma, un piano di rilancio a lunga scadenza. Tenendo lontano avventurieri e gente inesperta”.

(foto: tuttocalciopiemonte.com)