Ha una faccia simpatica Ross Pelligra. Ogni tanto se ne esce con un vernacolo fermo tra la SS 114 Catania-Siracusa e la SS 124 Siracusa-Solarino. Una faccia che ispira fiducia, suggerisce sorrisi.
Eppure, persino in una giornata di festa, quel 24 giugno 2022 che è già stato consegnato ai libri di storia rossazzurri, qualcuno aveva ancora voglia di ingaggiare duelli dialettici, di mettersi illusoriamente dalla parte dei garantisti, di asserire che no, non esistono i giochetti di potere.
Narcisisti, deliranti d’onnipotenza, frustrati, ignavi, ipocriti: tutte le categorie ascrivibili a un qualche girone dell’Inferno dantesco erano lì, pronti ad attaccare, mentre il resto della ciurma saltava a ritmo di canguro, esultava, si liberava dell’annosa morsa. Catania rinasce, la città rinascerà insieme alla squadra, il volano-Pelligra roteerà anche intorno agli accordi extracalcistici (non ne possiamo più di leggere questo aggettivo, ma stavolta presuppone gioie, non lacrime sulle scartoffie).
Gente che ha scritto un libro e si sente Hemingway, politicanti che hanno 2 anni di militanza e si sentono Sandro Pertini. La coda davanti a “l’Ufficio dei Falsi” prosegue: ai giornalisti che hanno il coraggio di denunciare e ai giornalisti d’assalto che volano fino a Varese, fanno da contraltare quelli assaliti da timori, vittime di trame oscure o di semplice pavidità.
E poi ci siamo noi, “blogger di bassa lega”, come ci ha definiti qualcuno (e stiamo edulcorando con eleganza l’espressione originaria): non siamo giornalisti ma ci trattano da tali a convenienza; non siamo giornalisti ma scarti editoriali quando non gli vanno a genio le nostre esternazioni “provinciali”.
Ieri era il momento di unirsi, tutti. Non ne siamo mai stati capaci e continuiamo a perseverare nell’errore. Negare l’evidenza per assurgersi a eroi e garanti del politically correct oggettivamente è nauseabondo (anche qui stiamo edulcorando la scelta del gerundio).
Sembra una battaglia persa in partenza ma non demordiamo: prima o poi, ci si augura, trarrete insegnamento dai vostri errori madornali. Del resto: “chiù scuru di menzannotti non po fari”. Il tramonto degli iracondi è all’orizzonte.
(foto: Pelligra
Geelong Advertiser)