“Giornata dell’orgoglio rossazzurro”, per tutti i cuori di Catania

Il 27 giugno 2022 alle ore 19:00, giovani calciatrici e giovani calciatori del Catania sfideranno le vecchie glorie rossazzurre. Perché? Perché è nostro preciso dovere dare loro una squadra di calcio, di Catania, per cui tifare.

Si dice che le persone a cui vogliamo bene, ma non ci sono più, continuino a vivere nel cuore e nella mente di chi li ama. E il Catania, che per noi vale una persona cara, non morirà mai. L’iniziativa è di quelle che riconcilia con il calcio inteso come “sport di famiglia”, dove portare moglie e figli rappresenta la normalità.

Ma è anche un grido d’aiuto: i tifosi sono vivi, avvertono un bisogno ancestrale di urlare per difendere i propri colori e lo faranno lunedì 27 giugno tra i campioni di ieri e le campionesse e i campioni di domani. Con maglia rossazzurra, s’intende, intramontabile e indossata con orgoglio smisurato.

CATANIA
Catania, interesse di un imprenditore romano?

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale La Sicilia, sembrerebbe che ci sia una quinta manifestazione di interesse, riconducibile all’imprenditore romano Manuele Ilari. Ecco quanto riportato dal quotidiano:

Quinta candidatura ma solo in ordine di tempo, quella emersa ieri pomeriggio e riconducibile all’imprenditore romano Manuele Ilari, attivo nella gestione delle sale cinematografiche. Ilari ha già presentato la manifestazione di interesse. Chi è Ilari? Si tratta del proprietario di alcuni multisala in Lazio, Sicilia (a Ragusa nove sale) e Sardegna (Iglesias) che vorrebbe anche coinvolgere la tifoseria tra cui l’azionariato popolare e la trasmissione delle partite sia in casa che in trasferta, attraverso la creazione di una piattaforma streaming di proprietà del Catania. Anche qui emergono nomi: quello del futuro DG. Antonino Tempestilli, ex calciatore di Serie A e dirigente per oltre vent’anni della Roma, ma anche Giuseppe Bifulco ex Roma e Napoli. A condividere il progetto di Ilari dovrebbe anche essere un noto imprenditore di respiro internazionale che opera nel mondo della moda

Oliveira: “A Catania ho sempre avuto voglia di segnare e giocare”

Catania è una città affamata di calcio e quando mi capita di parlarne con gli amici mi scende una lacrimuccia. In qualunque posto io sia andato a giocare, non mi è mai capitato di percepire così forte il calore della gente. A Catania ho sempre avuto la voglia di giocare e segnare e ancora oggi sono legato a questa città“. 

Queste sono le dichiarazioni dell’ex attaccante del Catania Lulù Oliveira rilasciate al quotidiano locale La Sicilia, parole che simboleggiano l’esistenza del forte legame tra il falco e la città etnea. 

ESCLUSIVA – Dante Scibilia: “A me piace parlare coi fatti”

Lapidario ma non è detto affatto che si tratti di una chiusura. La nostra redazione ha raggiunto Dante Scibilia, dottore commercialista di fama internazionale, che sarebbe a Catania per trattare la manifestazione d’interesse col Comune etneo per conto di un fondo statunitense-australiano:

“Come Lei sa a me piace parlare con i fatti, al momento non ho fatti concreti da riportare”, ha dichiarato ai nostri microfoni. Non azzardiamo ipotesi sul significato della sua risposta, ma ci sembra opportuno condividerli con i nostri lettori. Ognuno di noi si farà un’idea. Del resto, tra 24 ore conosceremo, nel bene o nel male, l’entità delle sue intenzioni.

(foto: tifocosenza.it)

Il restyling del “Massimino” stavolta inizierà davvero. Ripartiamo!

I 5,9 milioni di euro stanziati oltre un anno addietro dal Comune di Catania che attinge a fondi europei finalmente, e in un momento storico di grande impatto per la storia del calcio a Catania, acquisiscono un senso. Ieri è stato indetto il bando dall’amministrazione comunale, con scadenza 22 luglio, e l’azienda che si aggiudicherà in lavori avrà poco meno di un anno per portarli a termine.

Oggi, che mancano solo 24 ore alla scadenza della manifestazione di interesse per ripartire con il calcio a Catania, la notizia del “Massimino” pronto al restyling sembra un segno del destino: ci siamo, la macchina deve scendere in pista, deve accendere il motore e riprendere il cammino verso l’élite del calcio, dove merita di rimanere la nostra città per blasone, storia e bacino d’utenza.

 

Catania merita la fila: restiamo in attesa. Intanto c’è Dante Scibilia

Abbiamo appreso da diversi portali dedicati alle vicende del Catania che un fondo statunitense che presenterebbe all’interno una rappresentanza australiana, starebbe lavorando da settimane sotto traccia per inviare una PEC al Comune di Catania e formalizzare la manifestazione di interesse.

Dante Scibilia, consulente di fiducia di Joe Tacopina che avrebbe preso in mano le redini amministrative nel caso in cui il tycoon americano avesse acquisito il Calcio Catania 1946, si trova a Catania da un paio di giorni per ultimare le trattativa in loco e procedere all’invio della PEC. Fino a quel momento, e mancano poco più di 24 ore al gong…Non gongoleremo.

Restano in piedi le altre ipotesi di cui vi abbiamo informato nelle scorse settimane (Palella, Maestrie Giovannone), e non si possono escludere colpi di scena inattesi. Ciò non toglie, però, che al momento la casella di posta elettronica certificata del Comune di Catania non riporta alcun oggetto mittente e oggetto in grassetto pronto a essere cliccato. Restiamo in fiduciosa attesa. Catania merita la fila.

(foto: tifocosenza.it)

CATANIA
Catania, a meno di 48 ore dal gong tutta apparenza e niente sostanza

Nei giorni scorsi è uscito il nome di Luca Giovannone, imprenditore laziale patron dell’Agenzia per il Lavoro Osmosi s.p.a. interessato al bando indetto dal Comune di Catania per far rinascere il calcio nella città etnea. 

Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, lo stesso Giovannone ha confermato il suo interesse svelando addirittura alcuni obiettivi del suo possibile progetto: “Parteciperò al bando, voglio portare in alto una città e una realtà calcistica importante come quella catanese. La D è solo l’inizio, io voglio la Serie A“.

Chiaramente si tratta solo di dichiarazioni, al momento infatti non sembra esser stata inviata alcuna PEC da parte dell’imprenditore laziale, così come pare che il Comune di Catania non abbia ricevuto altre PEC da soggetti che nei giorni scorsi si sono autodenunciati (vedi Maestri). 

A poco meno di 48 ore dal gong il futuro del calcio a Catania rimane più che mai incerto dato che finora abbiamo assistito solamente a “spot pubblicitari”. Se alle parole non seguono i fatti, non valgono nulla. 

(Fonte immagine: CalcioCatania.it)

Enzo Bianco: “Scelta del Comune deve essere obiettiva”

Tramite un post scritto sulla pagina Facebook, l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco ha commentato la situazione legata al futuro del Catania: 

La scelta della società o del gruppo a cui affidare il nuovo Catania è una scelta decisiva per il futuro di questo sport nella nostra città.  

Il legame tra la società calcistica e i cittadini è profondo e insostituibile. 

La scelta da parte del Comune deve assolutamente essere presa su parametri obiettivi: la migliore offerta in termini di affidabilità, impegno, serietà, risorse investite, credibilità. 

Con l’ambizione di riportare presto la squadra e la città ai livelli che le competono. 

Qualsiasi altro criterio di scelta, ad ogni livello, che comporterebbe un possibile difforme atteggiamento rispetto a questi criteri, sarebbe inaccettabile. 

Vigileremo tutti con la massima attenzione e con rigore perché sia scelto il progetto migliore, secondo parametri obiettivi e credibili. 

E siamo pronti ad ogni azione qualora ciò questo non avvenisse. 

Catania merita un futuro migliore anche nel calcio

FIGC – Non ci sono date certe per l’assegnazione del titolo sportivo

Una volta stabilito il nuovo proprietario del Catania, la FIGC si prenderà il tempo necessario prima di valutarne la consistenza patrimoniale e stabilire quale categoria assegnargli:

“Non ci sono, dunque, date certissime sulla nomina ufficiale del nuovo proprietario del calcio catanese che, comunque, avrà la titolarità del nome “Catania” accostata alla società di nuova costituzione, ma anche la concessione dello stadio Massimino per le partite interne.

Esaminata e approvata la candidatura più regolare e cristallina, il proprietario, “accompagnato” dagli amministratori etnei, chiederà un incontro in Federcalcio per un secondo esame. A occhio e croce la data del responso definitivo potrebbe variare da metà alla fine di luglio. Tempi lunghi, sì, ma serviranno a evitare errori in una ripartenza che dovrà avvenire nella maniera più limpida e regolare.

La Federcalcio assegnerà il titolo in proporzione con piano industriale, consistenza patrimoniale e con l’onorabilità dei personaggi. Ecco perché serviranno non lenti d’ingrandimento, ma telescopi (e, dunque, tempo) per vivisezionare ogni passo”.

(foto: tuttocampo.it)

L’arduo compito del Comune di Catania: ecco nel dettaglio i passaggi

Vietato commettere errori! I passaggi fondamentali per garantire un futuro roseo e duraturo al Calcio Catania che verrà sono tanti e imprescindibili.

La “Gazzetta dello Sport” spiega quali passaggi dovrà effettuare il Comune di Catania, una volta ricevute le PEC che certificano le manifestazioni di interesse da parte dei gruppi imprenditoriali. 

“Il sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, dovrà acquisire la documentazione di ogni candidato, ma il nuovo proprietario del Catania non verrà insignito lo stesso giorno o qualche ora dopo. Questo particolare è presto spiegato: Bonaccorsi, con una “squadra” di funzionari, con i responsabili dell’ufficio tecnico e con i rappresentanti legali del Comune dovrà sicuramente verificare, in modo minuzioso, voce per voce.

Appurare, soprattutto, le credenziali economiche che verranno dichiarate. Leggere e verificare tutti i verbali, fare esaminare i profili dei personaggi e dei dirigenti indicati nelle proposte che giungeranno sabato per escludere legami col passato, ma anche profili che non sono consoni con l’esigenza di avere, accanto al nome Catania, rappresentanti con una onorabilità cristallina.

Nessun imbonitore, nessun millantatore, nessun personaggio che abbia precedenti poco limpidi. Esigenze che sono state richieste pure dalla Federcalcio.