Avere “un’età” non è quasi mai un vantaggio. Ma chi, agli inizi del 2000, era già un giovinotto o, quantomeno, si era divincolato dal cerchio dorato della gonna di mammà in nome della irripetibile libertà adolescenziale, ricorderà il centrale difensivo “pulito” e perentorio negli anticipi di testa: Michele Zeoli.
Si è sposato a Catania, nella chiesa di San Placido, in pieno centro, a Catania ha vissuto da protagonista quattro stagioni dal 2000 al 2004 centrando il traguardo prestigioso, e storico, delle 100 presenze. Zeoli torna in rossazzurro a distanza di 18 anni, come se la maggiore età gli avesse concesso di patentarsi per allenare il suo Catania. Lo farà da vice, sotto l’egida di mister Giovanni Ferraro da Vico Equense, in grado un paio di mesi addietro di vincere la Serie D – Girone G, alla guida del Giugliano.
Le passioni non si inventano. Si coltivano, si foraggiano con la linfa della costanza e con l’ardore alacre e zelante dell’amante implacabile. Chi, da oltre un ventennio, ricorda perché c’era, era nato, era allo stadio o era incollato a “Italia 7”, riamerà le gesta di Zeoli che senza fronzoli giganteggiava nel cuore della difesa. Mister Ferraro avrà un’arma in più su cui contare, un fidatissimo secondo che per senso d’appartenenza non ha nulla da invidiare agli autoctoni.
Insieme a Marco Biagianti, nuovo Team Manager visibilmente emozionato e raggiante, prenderanno in mano il Catania secondo il ruolo che è stato loro assegnato da capitani, con un ideale fascia al braccio su cui campeggerà la “C” di capitano che è anche la “C” di Catania. L’urlo dei capitani riecheggia già nei nostri cuori.
(Fonte immagine: Gazzettaregionale.it)